Capitolo Quattordici. I don't wanna make it, I just wanna...

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Bora si ero comportata in modo strano tutto il giorno, e mi sentivo in colpa per averla lasciata sola a casa, ma non riuscii a rifiutare l'invito di Tom e Bill. Andammo in un club con alcuni amici ed i ragazzi, ci raggiunse anche Allison con un paio di colleghe del salone.

Ci facemmo alcuni drink, forse molti di più di quanti riuscivo a reggere, ma era il prezzo da pagare ogniqualvolta uscivo con Allison. A fine serata eravamo abbastanza andate, ed iniziammo una conga nel bel mezzo del locale. Io ero capo fila ed Allison era appena dietro di me con le mani sui miei fianchi. Alla gente piacque, infatti molti si unirono a noi – tutti dimenandosi ubriachi.

Ero sicura che ad un certo punto qualcuno dei miei amici mi aiutò ad entrare in auto. Gli amici di Tom risero ed io li salutai baciandoli con più enfasi di quanta necessaria, Bill mi diede una pacca amichevole sulla spalla prima di chiudere la portiera dell'auto – ero sul sedile posteriore mentre Bill e Tom erano davanti. Fortunatamente quella sera non c'erano molti paparazzi, ma forse mi sbagliavo.

"Buonanotte fratello" disse Tom a suo fratello mentre quest'ultimo si allontanava. La portiera posteriore era aperta, ed io portai fuori la testa per esclamare 'buonanotte Bill', ma data la risata del biondo ed il facepalm di Tom forse aggiunsi qualcos'altro in tutta la mia gloria da ubriaca. "Mettiamoti a letto" sentii.

"Con te però!" mi assicurai, Tom ridacchiò e mi guardò annuendo.

"Si, Jo...con me" mi porse la mano che io presi con entusiasmo, e mi aggrappai alle sue spalle. "Okay...quante effusioni..."

"Ti amo!" urlai, ero abbastanza ubriaca per fare cose stupide, ma non così tanto per non rendermi conto di cosa stessi facendo, solo non riflettevo molto prima di agire. "Ti amo fino alla Cina!"

"Così tanto?" Tom estrasse le chiavi di casa dalla tasca dei jeans.

"Mmhmm. E ti farei tante di quelle cose...tuuuuuuutta la notte!" dissi a voce alta. Tom aprì la porta.

"Beh, pensavo fossi ubriaca" lo sentii mormorare. "Vai a letto Signorina" mi istruì.

"Hai detto che saresti stato a letto con me..." lo baciai con passione e lui non oppose resistenza, ma non rispose nemmeno con tanta enfasi al bacio.

"Arrivo tra un minuto" aveva un sorriso beffardo in volto.

"No, ti voglio adesso!" ribattei tirando la sua maglietta. Non mi ero mai approcciata ad un ragazzo in questo modo, ma ora tutto questo alcol in corpo mi stava facendo comportare come Tom durante la nostra luna di miele.

"Okay, perché non vai a letto e mi aspetti?" tentò. Lo baciai un'altra volta ed andai in camera buttandomi sulle soffici coperte del letto. Mi addormentai subito.

Al mattino mi svegliai con addosso solamente l'intimo e con un forte mal di testa. Le tende erano ancora tirate, mi rigirai nel letto abbracciando il cuscino di Tom nel tentativo di convincermi di alzarmi.

Con un po' di sforzo mi misi a sedere e guardai l'orario sul mio telefono, notando che accanto al dispositivo c'era un bicchiere d'acqua ed una scatola di Tylenol. Dopo aver ingoiato una pillola mi alzai ed andai in bagno. Ero perfettamente consapevole di ciò che avevo fatto la sera prima, quindi sotto la doccia riflettei sulla sera prima con imbarazzo.

Quando uscii dalla mia stanza i miei capelli erano asciutti e lisciati, ero truccata e vestita. Non vidi i ragazzi in casa, quindi mi feci un po' di colazione guardando Bora, era nascosta sotto la credenza.

"Che c'è, ragazza?" chiesi pulendo un po' la cucina prima di sedermi a terra per cercare di far uscire il mio cane dal suo nascondiglio, non sapevo perché si stesse comportando in modo così strano. "Vieni qui Bora, non è divertente". Il cane distolse lo sguardo con un'espressione strana in volto, io chiamai quindi il veterinario.

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