Capitolo Dieci. Una parola di quattro lettere che dura per sempre.

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Il fatto è che con Tom non avevi scampo, se avevi qualcosa da dire lui te la faceva dire a tutti i costi. Avevo provato ma avevo fallito, e sapevo che in quell'occasione gli avrei detto tutte le cose sbagliate.

Mia madre e Simone avevano insistito a vedere il vestito che io e Bill avevamo scelto, era un vestito semplice con il corpino decorato ed una bella gonna. Il velo era corto. Le due donne si commossero quando mi guardarono – da mia madre me lo aspettavo, ma da Simone no.

"Mi sei piaciuta dal primo momento in cui ti ho incontrata Jo, ma non avevo mai pensato che saresti finita con uno dei miei ragazzi" mi spiegò asciugandosi le lacrime.

Le donne uscirono dalla stanza ed io riposi il vestito nella busta. Rimanemmo solamente io e Bill, Georg era emozionato di rivedere Allison il giorno successivo—era atterrata qualche ora prima e l'avevo rassicurato che sarebbe stata stanca dal volo, quindi lui si limitò a chiamarla al telefono.

"Allora, Jo...siamo d'accordo che dovresti dormire in un altro letto?" chiese Bill, ovviamente con lo scopo di disturbare suo fratello.

"Ho sempre pensato che fosse solo la notte prima del matrimonio..." ribattei al biondo, aveva i capelli spettinati e Lily si stava addormentando tra le sue braccia. "Sono veramente stanca adesso" dissi loro, accingendomi a prendere Lily per portarla in camera con l'intento di andare a letto a mia volta.

"Capito" Tom prese Lily al posto mio. "Buonanotte"

"Buonanotte" disse a suo fratello. "C'è qualcosa che non va?" mi chiese quando suo fratello andò di sopra.

"Non ancora" dissi a Bill prima di dargli un bacio sulla guancia. "Buonanotte"

"Buona fortuna?" rispose.

Presi un respiro prima di salire al piano superiore e vidi Tom uscire cautamente dalla stanza provvisoria di Lily. Lui mi guardò intensamente e mi passò oltre per raggiungere la stanza dall'altra parte del corridoio...in cui avrei dormito anche io...

Attesi qualche istante prima di entrare a mia volta. Tom si stava lavando i denti, il che mi diede tempo di indossare il pigiama prima di usare il bagno. Ci passammo accanto in silenzio. Una volta finito in bagno raccolsi i capelli in una coda e ritornai in camera, era accesa sola la luce del mio comodino.

Andai a letto e feci per spegnere la luce, ma Tom disse.

"Quindi su cosa siete d'accordo?"

"Non è..." spensi la luce. "Niente, buonanotte" cercai di mettermi comoda, non volevo dire niente.

"No, non è niente, sono stanco!" si avvicinò a me ed accese la luce. "Quando c'è qualcosa che non va mi fai muro! Parla!"

"Ti faccio muro?" mi misi a sedere e lo guardai. Torreggiava su di me reggendosi sui pugni chiusi sui miei lati. "Non..." lui inarcò le sopracciglia in tono di sfida.

"Adesso me lo dici? Perché non so se hai notato, ma sono stato molto paziente con te" disse. Mi morsi il labbro e scossi il capo. "Jo, ti ho sentita. Spiegami"

"I-io..." sapevo che avremmo litigato. "Non ho mai voluto tutto questo, il matrimonio sembra così fuori luogo adesso, siamo felici come siamo e non capisco perché lo stiamo facendo! Non è una pessima idea? Andiamo così bene, non dovremmo aspettare? Perché sei così di fretta?"

"Aspetta..." si mise a sedere accanto a me prendendosi il ponte del naso tra le dita. "Me lo dici solo ora?" non mi guardava direttamente. Scesi dal letto ed iniziai a camminare avanti e indietro nella stanza.

"Non è così brutto Tom, voglio ancora stare con te...ma non con questo secchio di acqua gelata sulla testa, capisci? Perché se si rovesciasse su di noi...Tom...mi ucciderebbe e so che ferirebbe anche te, e non posso lasciare che succeda..." sentivo l'aria nei miei polmoni, ma non credo che quest'ultima raggiunse il cervello. Non ero più sicura di niente. Speravo di stare con Tom senza problemi, ma avevo questo pessimo pensiero che non sarebbe funzionata.

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