Capitolo ventisette: Ricordi indelebili

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Avviso importante per tutti i lettori di questa storia: Per problemi tecnici, ovvero il mio pc è deceduto, aggiornerò con meno frequenza, quindi dovrete essere pazienti e soprattutto saranno strutturati in modo diverso. E forse modificherò piano piano anche gli altri, detto ciò buona lettura.

Difronte alla morte anche l'essere più potente del mondo può trasformarsi in una creatura fragile e inerme. La morte annulla tutto, e questo è spaventoso. Sospiro profondamente abbottonando metodicamente la mia camicia nera, lo specchio riflette il mio riflesso e non posso fare a meno di notare quanta paura c'è nei miei occhi.

Avere paura è normale e lecito, ed al momento io ho paura di tante cose. Ho paura di perdere Helene. Ho paura di non essere abbastanza forte per proteggere la mia famiglia.

E infine ho paura delle bugie, quelle che mi sono lasciato alle spalle, fingendo che potessero divenire vane.

Poso il mio sguardo su Helene.
È seduta sul bordo del mio letto, silenziosa come non lo è mai stata prima di ora.

La morte di Luke l'ha turbata più di quanto potessi immaginare e, anche se ha smesso di ripeterlo, è evidente che continua a darsi la colpa per la sua morte.

Indosso la giacca del mio abito nero e mi avvicino a lei, chinandomi verso di il suo volto che ostinatamente fissa un punto indefinito della stanza.

«È ora di andare» La avverto accarezzando la sua gamba, cercando di essere comprensivo e dolce.

Lei annuisce alzandosi dal mio letto e, camminando al mio fianco scendiamo al piano inferiore dove ci attendono sia Rick che mio fratello.

È difficile accettare la morte ed è ancor più complesso comprenderla. Oggi sarebbe dovuta essere la vigilia delle nozze di Helene invece celebremo il funerale di Luke, il suo futuro sposo, un ragazzo che non amava ma che si sarebbe sacrificato accettando un amore a metà.

Io non ci sarei mai risiuscito, non è nella mia natura accettare un amore che non mi appartiene, invece Luke stava per sposare una donna innamorata del suo migliore amico.

Mentre cammino verso la mia auto il mio sguardo si incrocia con quello di Stefan che, malgrado siano stati due giorni davvero difficili per tutti noi, non ha smesso di sospettare di me, e so per certo che quando finirà la cerimonia funebre ritornerà a darmi il tormento, tentando di farmi confessare i miei peccati.

Helene si siede sul sedile di fianco al mio, la sua testa è adagiata sullo schienale e continua a sospirare.

«Non sei costretta, posso deviare e andare altrove» Affermo notando il suo atteggiamento alquanto ansioso e angosciato.

«No, sto bene...Starò bene» Dichiara senza convincermi minimamente.

«Io starò al tuo fianco ogni istante» La rassicuro spostando fugacemente il mio sguardo su di lei.

I suoi occhi tristi e malinconici mi feriscono, e mi ricordano le mie colpe. Il mio gesto pieno di amore è stato fatale ad un altro essere umano.

Vorrei sentire quello che sente lei, provare i suoi medesimi sensi di colpa ma quando mi ritrovo immobile a guardarla ancora viva e al mio fianco, l'unica sensazione che provo è sollievo. Soffermo la mia auto davanti al cimitero, e immediatamente il mio sguardo viene catturato dalle due figure distinte dei signori Hamilton.

Helene istintivamente avvolge una mano intorno al mio braccio fissandomi con un'espressione implorante.

«Non posso andare da loro» Mi dice rimanendo immobile difronte il cancello del cimitero.

You. {The vampire diaries}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora