Capitolo 9

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AUTHOR'S NOTE:

Vado a fare un bagno nell'acqua santa, ciao.











Guardo l'orologio che segna le 10 e mi dico che devo muovermi se voglio essere pronta per le 11, ora in cui io e Damiano avevamo appuntamento con il resto del gruppo a Trastevere.

Abbiamo cenato da Vic, dopo che i ragazzi hanno provato per quasi tutto il pomeriggio. Damiano aveva una voce assurda, non mi sarei mai immaginata una cosa del genere. C'è stato un momento in cui mi sono venuti i brividi. Lui non si limitava a cantare una canzone, lui la raccontava. Ci metteva dentro delle emozioni, che poi inevitabilmente trasmetteva. Quando un cantante riesce a dire delle cose, cantando la canzone di un altro, vuol dire che è grande.

Ora Damiano si sta già facendo la doccia, mentre io scelgo cosa mettermi per non perdere tempo.

Alla fine Jacopo mi ha detto che potevo lasciare le cose in camera sua dato che domani sera sarebbe ripartito e non avrebbe avuto senso spostarle per un giorno solo.

Opto per dei semplici pantaloni grigi larghi con una linea nera laterale e una maglia bianca a collo alto. Alla fine non volevo mica conquistà qualcuno.

Se continua a ripetertelo Beatrì.

Sento la porta del bagno aprirsi, così esco dalla camera di Jacopo, che non c'era dato che era ancora fuori con i suoi amici, e vado verso la doccia.

Appena metto piede in corridoio vedo Damiano con niente tranne che un asciugamano legato in vita, e credo di avere un mancamento. La sua pelle era perfetta, non era ne pallida, ne abbronzata e si vedevano chiaramente dei leggeri addominali e le linee delle anche.

Beatrice lo stai fissando, smettila.

"Che te piace quello che vedi?" Mi chiede prendendomi in giro e mettendosi in posa. Me piace pure troppo, n'te preoccupà!

"Ma smettila, n'sei così bono come credi" gli dico passandogli di fianco facendo finta di essergli indifferente.

Lo sento ridere e andare in camera sua. E tte credo che ha riso, manco io me sarei creduta.


Dopo la doccia sgattaiolo nella camera di Jacopo, per vestirmi e ne esco circa mezzora dopo, pronta per uscire. Vado in salotto e vedo Damiano coricato sul divano che scrive su un quadernino che non avevo mai visto prima.

"Io so' pronta, andiamo?" Gli dico attirando la sua attenzione.

Lui alza gli occhi e mi guarda per qualche secondo "Si, annamo" dice alzandosi e prendendo la sua pelliccia leopardata.

Appena saliamo in macchina, mette la musica e poi parte. "Sei bona quasi quanto me stasera" dice, continuando a guardare dritto davanti a se.

Non ero vestita chissà come, però la maglia era aderente e dava poco spazio all'immaginazione. Mi metto a ridere "Era un complimento?"

"Direi, che m'hai visto bene?" Dice alzando un sopracciglio.

Rispondo con una risata, e dopo neanche cinque minuti stiamo già camminando per le vie di Trastevere. Fa abbastanza freddo stasera, forse avrei dovuto coprirmi di più. Metto da parte l'imbarazzo e gli prendo il braccio con le mani per cercare di trovare una fonte di calore.

Lui si gira verso di me e sorride "Hai freddo?"

"Si sto a morì" gli confesso ridendo, allora lui libera il braccio dalla mia presa e me lo porta attorno alle spalle, stringendomi a lui e una scarica di calore mi percorre da capo a piedi.

This Is What I Live For - Maneskin (ADULTI)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora