Capitolo 5

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AUTHOR'S NOTE:
Eccovi il capitolo come promesso, grazie mille a chi ha votato e a chi legge la mia storia, spero che questo capitolo vi piaccia.
Continuate a votare, e se avete dei consigli, critiche o se volete solo farmi sapere cosa ne pensate, COMMENTATE😘
Nel prossimo capitolo vorrei raccontare quello che succede in questo, dal punto di vista del king Dam👑, fatemi sapere cosa ne pensate o se non ve ne frega niente, così posso pubblicare qualcosa che vi interessa di più.
Un bacio


Mi guardo allo specchio per qualche minuto e non posso fare a meno di notare come i miei vestiti siano sbiaditi e insieme a loro il colore della mia pelle.
Non sapevo fosse possibile avere la carnagione grigia e invece eccomi qua.

Mi tolgo tutto in fretta, non vedo l'ora di sentire l'acqua calda sul mio corpo e l'odore del sapone.

Sto per togliermi il reggiseno quando la porta si spalanca e Damiano entra indisturbato "Te saranno un po' gra-" si blocca appena mi vede.

Che figura di merda.

Sono in intimo in mezzo al suo bagno che lo fisso con uno sguardo di terrore negli occhi, mentre lui sembra completamente in un altro mondo.

"Esci!" Gli urlo cercando di coprirmi il più possibile con le mani "Si, oddio, scusa" mi risponde, buttando i vestiti sul ripiano di fianco al lavabo. Appena sento la porta chiudersi lascio un sospiro che non sapevo di aver trattenuto.
Vabbè non è che sono la prima ragazza mezza nuda che vede, anzi. Però resta comunque una grandissima figura di merda.
"Sti cazzi" dico a bassa voce, entrando nella doccia.



Dopo essermi lavata e messa i vestiti che Damiano mi ha prestato esco dal bagno.
Sembro una persona quasi normale, se non fosse per il fatto che sto indossando vestiti da uomo.
"Damiano?" Dico ad alta voce per capire dove fosse, per poi sentire i suoi passi avvicinarsi fino a che non sento anche la sua voce "Bea scusa per prima, è che nun c'ho proprio pensato, so entrato così de getto, ma te giuro che me despiace" mi dice, non facendomi nemmeno parlare. "Non voglio sembrà uno de quelli che te ha portata a casa solo perché te vole scopà o roba simile e-" "Ok Damiano basta" dico ridendo mettendogli una mano sulla bocca "non te devi preoccupà, è successo, fine. Non penso de averti traumatizzato no?" Lui mi guarda con quegli occhioni che farebbero perdere la testa a chiunque.
Poi lo sento sorridere da sotto la mia mano, ricordandomi di toglierla.
"Mi piaci con i miei vestiti" mi dice a bassa voce, continuando a sorridere.
Sento il calore sulle guance, e posso solo immaginare di che colore siano in questo momento.
"Non mi sono nemmeno troppo grandi" dico sorridendo, cercando di sdrammatizzare.
"È vero, ma quanto sei alta se po sape'?" Mentre parla si allontana da me, andando verso una stanza al lato destro della casa.
Non so se dovrei seguirlo, non voglio sembrare una che si fa i fatti suoi.

"Che n'vieni?" Mi dice girandosi quando nota che ero rimasta ferma a guardarmi intorno. Inizio a camminare verso di lui e insieme entriamo in una stanza che scopro essere là cucina. "So alta quasi un metro e ottanta comunque" dico mentre lo guardo farsi un altro caffè.
"E te credo che te vanno bene, io so uno e ottanta" dice trafficando con la macchinetta "voi n'caffè?" Mi chiede girandosi verso di me. "No grazie" rispondo sedendomi al tavolo.

Dopo essersi preparato una tazza si siede di fianco a me. Sento il suo sguardo sui miei occhi, sul mio viso, sul mio corpo, ovunque. Non so che fare, per quanto mi sforzo non riesco a capire questo ragazzo.

"Comunque tornando al discorso di prima" inizia cauto, quasi con paura che io possa urlare di nuovo "capisco i tuoi dubbi, perché fidate che ce li ho pure io, però te posso giurà che te vojo solo aiutà, nun voglio artro" mentre parla mette la sua grande mano sulla mia e mi guarda con un espressione che non riesco a capire, probabilmente legge l'indecisione nei miei occhi e continua "Ok sarò onesto, è n'perdiodo in cui non riesco più a scrivere niente, e per un cantante è un gran casino. E appena t'ho visto me è venuta una gran voglia de scrive tutto quello che non so riuscito a scrive in quest'ultimo mese." Mi dice guardandomi fisso negli occhi, come se fosse una sfida a chi distoglie per primo lo sguardo.

Avevo ragione allora, non era stato chiaro fin da subito, però alla fine non è una cosa grave no? Mi ha detto che gli ho dato ispirazione o una cosa simile, quindi non riesco ad arrabbiarmi. "Me lo potevi di anche prima quando ti ho urlato addosso" penso ad alta voce. "Non volevo che pensassi che te stia usando, perché non è così" dice mentre muove dolcemente il pollice sulla mia mano.
"Vedila come una cosa che da beneficio a entrambi. Tu me fai da musa e io te do na casa" cerca di convincermi, sfoderando il suo sorriso perfetto.

Inizio a pensare se mi convenga o meno accettare.
Una gran parte di me vorrebbe, perché la possibilità di farmi una doccia tutti i giorni non l'avevo da più di un anno. E poi sembra un bravo ragazzo.
Però io ho mille problemi, la droga uno fra questi, e proprio perché è  un bravo ragazzo non mi sembra giusto portargli un casino come me in casa.

"Allora ce stai?" Mi chiede stringendomi la mano.
Potrebbe essere la mia occasione per tornare quella che ero però.
Potrei cercare di smetterla con la cocaina, potrei ricominciare a dipingere e a cercare di lavorare.
Non so se è il suo sorriso o il modo dolce in cui mi guarda, ma senza accorgermene dalla mia bocca esce un suono, breve ma con molti significati nascosti. "Si."
Sti gran cazzi.

This Is What I Live For - Maneskin (ADULTI)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora