Capitolo 16

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"Devo prepararmi dai"
Era tutto il giorno che io e Damiano stavamo a letto, a parlare, a fare sesso, a guardarci negli occhi e tutte quelle cose che fino a qualche mese fa sentivo così lontano da me da non poterle nemmeno immaginare.
Non abbiamo parlato del perché ci stavamo comportando così, come una coppia, e a me andava bene. Non mi interessa definirci con qualche appellativo adolescenziale, io tengo a lui e so che lui tiene a me, fine.
So che sicuramente prima o poi ne dovremmo parlare, anche perché se in questo momento qualcuno mi chiedesse cosa siamo io e Damiano non saprei cosa dire.

Mi stava facendo il solletico da qualche minuto, facendomi mancare l'aria dalle risate, ma ora dovevo andare a prepararmi per il turno al locale.
Avrei dovuto fare la sera oggi, ma se continuiamo così non mi alzerò mai più da questo letto.
"No resta con me" dice Damiano attaccandosi al mio corpo con un bambino. "Ma è da tutto il giorno che sto con te" rispondo ridendo mentre gli passo una mano tra i capelli che ho tirato fino a qualche minuto fa.
"Si ma non è abbastanza" sapeva come farmi sciogliere con una frase, e non avrei voluto niente di più che restare qui con lui, ma dovevo andare al lavoro ed ero già in ritardo. "Dai Dam fammi alzare, faccio tardi" Damiano sbuffa, per poi lasciarmi andare sollevandosi dal mio corpo e buttandosi di peso sui cuscini.
Era così bello.

Mi alzo svogliatamente, non prima di aver gattonato fino a lui per lasciargli un bacio sulle labbra.
Vado in bagno e faccio una doccia veloce per togliermi l'odore del sesso dalla pelle.
Quando esco dal bagno, con un asciugamano avvolto attorno al corpo, Damiano è ancora lì, che fissa la tela sul cavalletto che non mi ero preoccupata di spostare.
"Qual è il tuo quadro preferito?" Mi chiede senza guardarmi. "Ophelia di John Everett Millais" rispondo mentre vado di fretta nella camera di Jacopo per prendere i vestiti. Quando torno Damiano sta trafficando con il cellulare e non mi calcola di striscio, ma meglio così almeno riesco a prepararmi senza intoppi.
Quando sono pronta mi avvicino a lui, che non aveva ancora alzato gli occhi dal telefono. Mi chino e gli lascio un bacio sulla fronte, dato che le labbra erano irraggiungibili se continuava a tenere la testa china. Il mio gesto l'ha come risvegliato e appena Poggio le labbra sulla sua fronte alza la testa di scatto. "Sei già pronta?"
Mi metto a ridere e gli lascio anche un bacio sulle labbra, senza dargli l'occasione di approfondirlo, dato che non sarei più uscita da questa stanza altrimenti. "Ciao Dem" dico mentre mi avvio verso la porta. "Ciao amó" va be ma è un modo per chiamare pure gli amici no? Non farti idee strane Bea.



Il turno stava per finire, era già mezzanotte passata e nonostante fossi stata a letto tutto il giorno ero stanchissima, non vedevo l'ora di tornare a casa per infilarmi un pigiamone tre volte la mia taglia e dormire.
Il locale inizia a svuotarsi così decido di iniziare a pulire il bancone, per mettermi avanti, ma quando vedo Marco, il proprietario del locale, camminare verso di me inizio ad agitarmi.
"Beatrice come va?" Mi chiede sorridendo, sedendosi sullo sgabello di fronte a me.
"Tutto bene, stasera c'era molta gente per essere mercoledì" dico sorridendo, per cercare di nascondere la mia agitazione.
"Volevo dirti che sabato inizia un corso per fare i cocktail, che durerà una settimana e si svolgerà a Milano. Quindi tu come tutti gli altri camerieri e baristi dovrai andare, ovviamente è già tutto pagato" mi dice sorridendo.

Una settimana a Milano non è male, pensavo dovesse dirmi chissà che, invece non è nulla di preoccupante, anzi potrebbe essere anche divertente. Poi se è già tutto pagato meglio ancora.
"Ah ovviamente ci sarà qualcuno a controllarvi perché capiscimi, siete tutti ragazzi di vent'anni quindi devo controllare che non andiate in giro ad ubriacarvi" mi dice ridendo facendo scappare una leggera risata anche a me. "Tranquillo, capisco"
"E scommetto che ti farà piacere sapere che questo qualcuno sarà Alessandro"
Cosa? "Cosa?!" Do voce ai miei pensieri, senza mostrare un minimo di controllo.
"Si, ne stavo parlando con lui e si offerto di farmi questo favore, poi siete molto legati quindi tu sarai felice immagino" "non siamo molto legati, lo considero a malapena un mio conoscente" dico incazzata nera. Sicuramente mi farà andare fuori di testa e mi farà venire voglia di staccargli il collo dal corpo. 
"Strano, lui mi ha detto proprio il contrario" quel figlio di tr-"Be comunque ti manderò una mail con tutti i dettagli, parti questo sabato e torni venerdì prossimo" dice dando un leggero colpo al bancone con la mano prima di alzarsi "buona serata Bea"
Buona serata un cazzo.


Appena entro in casa butto la borsa sul pavimento e inizio a togliermi la giacca, lanciandola sul divano.
Mi incammino verso la camera di Damiano per vedere se è ancora sveglio e appena entro lo ritrovo sul letto a pancia in giù che guarda un film sul computer. "Ma non dormi?" Gli chiedo spaventandolo. "Te volevo aspettà" dice chiudendo il computer e appoggiandolo sul pavimento di fianco al letto.
Sorrido automaticamente e mi butto sul materasso di fianco a lui, chiudendo gli occhi e sbuffando. "Sei stanca?" Mi chiede iniziando a fare movimenti circolari con la mano sulla mia schiena. "Si, e incazzata" tanto glielo devo dire no? Meglio ora che più avanti.
"Perché che è successo?" "Sabato vado a Milano per una settimana a fare un corso per il locale e ci sarà anche Alessandro" apro un occhio per vedere la faccia di Damiano, e quello che vedo è lui, con la mandibola serrata e gli occhi chiusi.
"'Nce 'a fa proprio a farsi na vita quello stronzo eh?!" Esclama mentre si alza dal letto per iniziare a camminare per la stanza.
"Non me dispiaceva neanche andá a Milano, alla fine è na bella città però te giuro quando Marco ha detto che ci sarebbe stato pure lui, avrei voluto urlargli che non ci sarei andata" "Ma poi che cazzo c'entra quello? Non lavora al bar no?" Mi chiede continuando a girare a vuoto per la camera. "No no Marco ha detto che si è offerto lui e basta" "Se prova a fa qualcosa tu me chiami hai capito? Non importa l'ora, tu me devi chiamà" mi dice una volta avvicinatosi al mio letto del letto.
Gli afferro una mano per tranquillizzarlo e lo attiro verso di me. Lui mi si corica di fianco senza abbracciarmi, guardando il soffitto.
"Io ci tengo a te. E quello stronzo nun me piace Beatrì, nun me piace proprio per niente"
Lo guardo e gli accarezzo la guancia facendolo girare verso di me. "Anche io ci tengo a te. E ti prometto che non succederà niente e se dovesse provare a fare qualcosa ti chiamerò ok?" Gli dico con voce dolce per rassicurarlo, come si fa con i bambini.
"Ok." Dice sospirando, poi finalmente sento le sue braccia attorno al mio corpo, e quella sensazione di indistruttibilità ritorna.
Lo stringo forte, perché più passa il tempo, e più capisco quanto io sia spaventata dall'idea di perderlo.
Mi stavo innamorando?
Da quant è che non succedeva? Non so neanche se sarei in grado di amare una persona dopo tutto questo tempo.
Damiano mi risveglia dai miei pensieri quando inizia a baciarmi la guancia. "Come faccio a sta na settimana senza de te eh?" Dice a bassa voce, riempiendomi di baci.
"Starai benissimo, magari capirai quanto stai bene senza di me" dico scherzando, iniziando ad accarezzargli i capelli.
"Se mai il contrario. Tu mi tieni sano in sto mondo di pazzi" "Vedrai che passerà in fretta" dico sorridendo per quello che aveva appena detto.
"Mi scriverai?" Mi chiede nascondendo la testa nel mio collo. "Tutti i giorni" rispondo chiudendo gli occhi e continuando ad accarezzargli la testa.
Una cosa che avevo capito di Damiano era che faceva tanto il duro, il freddo, il donnaiolo senza cuore quando poi in realtà un cuore ce lo aveva eccome. Con me è dolce, mi dimostra il suo affetto tutti i giorni, mi protegge e non mi manca mai di rispetto.
Non so se fa così con tutte, se è una tecnica o che so io, ma il punto è che ormai mi fido di lui. Quindi anche se mi stesse prendendo per il culo, se mi stesse riempiendo di bugie, io gli crederei lo stesso. È questo il problema di quando inizi a fidarti di una persona, perdi l'obiettività, cosa che io non posso permettermi.
Però ormai quello che sento per lui è così forte che sono disposta a rischiare.
Dio, cosa mi ha fatto questo ragazzo?

This Is What I Live For - Maneskin (ADULTI)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora