Il viaggio in treno è passato abbastanza velocemente, tra musica, qualche chiacchiera con i miei colleghi e un po' di riposo.
Sono passati velocemente anche i primi giorni di permanenza a Milano, ma ora che mancavano solo tre giorni al ritorno a Roma, sembrava che il tempo si fosse bloccato.Non vedevo l'ora di tornare da lui.
Quando mi fermo e penso a quando abbia cambiato la mia vita in così poco tempo rimango senza parole.
Se non l'avessi incontrato quel giorno, adesso sarei sotto ad un ponte, mezza fatta, alla ricerca di qualcosa da mangiare.
Non sono mai stata così legata ad una persona, al punto in cui si fa il conto alla rovescia per tornare tra le sue braccia.Che poi noi non siamo niente.
Non stiamo insieme, non ne abbiamo mai parlato, ma ci comportiamo come una coppia.
Appena tornerò dovrei parlargliene forse, almeno per mettere le cose in chiaro tra noi.
Oggi è martedì, sono appena uscita dal corso e sono stanchissima, quindi credo che mi butterò dritta a letto e rimarrò in coma fino a domani, in fondo sono già le 6 di sera.Appena arrivò in hotel, inizio a cercare le chiavi della mia stanza, che si trova al terzo piano di fronte a quella di Alessandro. Coincidenza? Non credo.
Apro la porta e dopo aver buttato le chiavi sul tavolo mi butta sul letto a pancia in giù e rimango così per quelli che sembrano solo 2 minuti.
Mi risveglio grazie alla suoneria del mio cellulare che mi rimbomba nella testa.
Sorrido involontariamente appena vedo il nome sullo schermo "Ehi Dam" dico girandomi a pancia in su.
"Ciao amò" sentire la sua voce mi rende così felice, ormai sono arrivata ad un punto in cui mi compatisco da sola.
"Tutto bene? Che hai fatto oggi?" "Si sì tutto apposto, no niente ho avuto le prove e stasera suoniamo in un locale a trastevere.. vorrei che ci fossi pure te" anche io Damiano non sai quanto.
"Poi dimmi come è andata, e stai tranquillo, non hai bisogno di me tu sarai fantastico a priori" ormai in questi mesi ho capito quanto Damiano sia ansioso, e a quanto pare una delle poche cose che lo calma è la mia presenza.
"Lo so però vorrei comunque averti qua con me " mentre dice queste parole ha una vocina da bambino, come quella che si fa quando si vuole ottenere qualcosa. Io rido come risposta, immaginandomelo sul divano di casa col broncio.
"Anche io vorrei essere lì fidati, ormai non ne posso più" dico sospirando.
"Perché è successo qualcosa?" Riesco già a sentire la preoccupazione nella sua voce, passando da un tono giocoso a serio in pochi secondi. "No tranquillo, è solo che è strano non vederti tutti i giorni, me devo abituà" ammetto a bassa voce. "Lascia stà, nun poi capì, prima ero sovrappensiero e t'ho chiamato ad alta voce per chiederte cosa volevi per cena... ormai só partito de testa" scoppiamo a ridere insieme, e continuiamo per qualche minuto, finché non ci calmiamo e restiamo solo a sentire i respiri l'uno dell'altro.
"Mo vado dai, che sò le 8 e devo magnà" dico interrompendo quel silenzio così confortevole. "Va bene amò, fai la brava ce sentiamo domani" "sempre, in bocca al lupo per stasera"
"Crepi, ciao Bea" "ciao Dam" sospiro mettendo il cellulare di fianco a me, guardando il soffitto.Stavo ritornando in camera dopo cena, ero troppo stanca per uscire, forse doveva venirmi il ciclo perché normalmente ho energia per una vita intera.
Metto la chiave nella serratura, sto per girarla quando sento la porta dietro di me aprirsi e una ventata d'aria colpirmi la schiena.
"Bea!" La voce di Alessandro mi fa girare nella sua direzione, non prima di aver roteato gli occhi di nascosto. "Ale... non hai mangiato?" "No, non avevo fame. Ma come, vai già in camera?" "Si sono stanca" mi rigiro verso la mia porta per aprirla, ma lui mi mette una mano sulla spalla, obbligandomi a girarmi di nuovo "dai vieni nella mia stanza, stiamo insieme un oretta, ci guardiamo un film. Non provo a far niente giuro" dice alzando le mani in segno di resa. "Grazie, ma sono davvero molto stanca" dirgli che non gli credevo minimamente mi sembrava un po' eccessivo. "So che non mi credi ma ho capito che tu ami Damiano ormai, quindi te lo sto chiedendo da amico, niente di più" dice guardandomi negli occhi.
Dovrei accettare?
Mi fa incazzare 24 ore su 24, però se davvero ha capito che provarci con me è inutile forse, e dico forse, potremmo essere più o meno amici.
Amici mai, perché quello che mi ha fatto non lo dimentico. Ma almeno avere rapporti civili.
"Solo un ora" gli dico, puntandogli il dito contro.
Se dovesse provare a fare qualcosa, gli farò vedere cosa ho imparato in questo anno per strada. So difendermi meglio di un uomo.Alessandro mi sorride e si fa da parte per farmi passare, così entro velocemente nella sua stanza, guardandomi un po' attorno.
"Vado un attimo in bagno, tu scegli pure un film sul computer" dice dirigendosi verso una porta sul fondo della camera.
Io faccio un gesto di assenso con la testa e allungo il braccio per prendere il computer che stava sulla scrivania, ma nel fare il gesto, faccio cadere per sbaglio la giacca di Alessandro che era appoggiata sulla sedia di fronte.
Sbuffo, e dopo essermi chinata per raccoglierla la riposiziono nel suo luogo originario, prima di sentire un piccolo rumore, come se qualcosa fosse caduto per terra.
Mi guardò attorno, e la vedo.
Una piccola bustina contenente una polverina bianca.In quel preciso momento Alessandro esce dal bagno "che fai?" Mi chiede venendo verso di me.
Io non riesco nemmeno a parlare. Continuo a guardare la cocaina sul pavimento.Non è giusto. Io stavo bene. Io non avevo voglia.
E poi arriva lui e rovina tutto.
Non è giusto cazzo."Bea, ti prego non dirlo a nessuno" mi supplica appena nota quello che stavo guardando.
Si china, la raccoglie e la mette in tasca.
"Io.. non.." cosa dovrei dirgli?
Come hai iniziato? Dammene un po' ti prego?
"Senti, so che è una stronzata ma è successo. Ci sono dentro e adesso non riesco ad uscirne. Ma tu non lo puoi dire a nessuno Bea, hai capito?" Mi dice, scrollandomi, per farmi ritornare in me.
"Fammi fare un tiro e sto zitta" sono stata io a dirlo? Non me ne sono accorta.
E Damiano?
Damiano non è qui. Damiano non lo saprà mai. Solo un tiro. Solo uno e poi basta.
"Tu.. anche tu?" Mi chiede con occhi tristi e vuoti. Mi fa una gran pena in questo momento.
Forse perché so come si sente.
"Prima Si, sono pulita da qualche mese ma farò solo un tiro, poi non la vedrò mai più quella merda" cerco di convincerlo, perché ormai tutto quello a cui riesco a pensare è quella polverina magica che si trova nella tasca dei suoi pantaloni.
"Va bene, ma promettimi che non ricomincerai dopo oggi, e che non dirai niente a nessuno"
"Prometto"
Alessandro tira fuori la bustina, la apre e ne mette un po' sulla superficie della scrivania, poi con una tessera che aveva a portata di mano fa 2 linee di uguale lunghezza.
"Prima le signore"
Mi avvicino al tavolo, mi passano davanti agli occhi tanti momenti, quando sono scappata dal parco, quando mi facevo nelle vie di Roma,la faccia di Damiano.
Damiano.
Quanto lo sto deludendo in questo momento?
Non dovrà mai saperlo. Mai.
Mi viene da piangere a pensare a quanto tutto questo sia ingiusto. Se non fossi entrata in questa stanza, se fossi andata a dormire, tutto questo non sarebbe successo.
Ormai la voglia che sento dentro va oltre i miei sentimenti per Damiano, oltre all'amore che provo per me stessa, va oltre ogni cosa. Bella roba la dipendenza eh?
Aspiro di colpo la linea sul tavolo. Mi sento in paradiso.
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This Is What I Live For - Maneskin (ADULTI)
Fanfic05/08/2018 🏅 #4 Maneskin Roma può portarti alla grandezza, ma anche alla morte. E questo Beatrice lo sapeva bene, dato che a 19 anni si ritrovava a chiamare casa un ponte del Tevere. Ma tutto cambia quando incontra Damiano, un ragazzo diverso...