Chapter XV

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Arriverà la fine, ma...no. No, è proprio la fine miei cari.
È stato un esperimento, un percorso ad ostacoli, un salto nel vuoto.
È stato un viaggio, il mio con voi attraverso due persone oltre che due personaggi. È stato un percorso relativamente breve, ma sicuramente ricco.
Vi ringrazio da adesso per avermi accompagnato fin qui, ma prima di lasciarvi alla lettura ho una domanda da porvi:
COSA ACCADRÁ NELL'EPILOGO?
Ditemi la vostra.
Come sempre, vi aspetto. ❤

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Hanno appena finito il consueto allenamento quotidiano, Gabriele si allontana subito dalla piscina mentre Gregorio è trattenuto ancora per qualche minuto da Stefano, l’allenatore.
“Allora, parti?”
“Pensavo di aver già confermato tutto”
“Te l’ho chiesto perchè ormai mancano poco meno di due mesi e hai ancora qualche giorno per cambiare idea”
“Non cambierò idea”
“Ti vedo convinto. Sono contento! Certo, mi dispiacerà non averti tra i piedi ogni giorno ma mi fido di te.”
“Grazie” lo abbraccia
“Ne hai parlato con lui?”
“No, Gabriele ancora non lo sa”

Gabriele ancora non lo sa.
Uscendo dagli spogliatoi e passando dalla piscina, il livornese nota Gregorio e l’allenatore parlottare e gli sembra di udire quella  frase dalla voce del suo ragazzo.
Cosa non sa?
C’è qualcosa che Gregorio gli sta nascondendo?
Perchè ne sta parlando col Moro?
Magari gli sta organizzando una sorpresa e ascoltando quella frase ha rovinato tutto?
O sta confessando al Moro che lo ha tradito?
‘No, Greg non lo farebbe mai’ ripete nella sua testa. Lo conosce troppo bene, lo lascerebbe prima di imbarcarsi in un’altra storia, non come lui che ha tradito Stefania per stare con il suo migliore amico.

“Cosa aspetti a dirglielo?” domanda l’allenatore
“Il momento giusto”
“Non sarà mai il momento giusto, Greg”
“Che dici?”
“Dico che non sarà mai facile parlargli della tua decisione, ma devi farlo il prima possibile. Non puoi più aspettare, lo sai.”
“Lo so” dice abbassando lo sguardo, triste.
“Vai da lui adesso.”

Mentre Gabriele è sovrappensiero e fa mille ipotesi sull’unica frase che è riuscito a cogliere dalla conversazione tra Gregorio e l’allenatore, il ragazzo rientrando negli spogliatoi nota il livornese accanto alla porta e lo fa distogliere dai suoi pensieri fiondandosi sulle sue labbra senza lasciargli diritto di replica.
Si baciano lì, per un tempo indefinito.
Gregorio è ancora in costume, ha solo un asciugamano attorno al collo che prontamente Gabriele lancia a terra per lasciare spazio ai suoi baci.
Con le mani accarezza la schiena dall’alto verso il basso, dal basso verso l’alto giocando con l’elastico del costume che il compagno indossa.
“Che fai?” chiede Gregorio sospirando.
Gabriele non risponde alla domanda e continua il suo gioco di baci, beandosi della reazione del corpo del ragazzo ai suoi tocchi.
“Gabry…” mugugna
“Shh” gli poggia un dito sulle labbra “...potrebbero sentirci” continua.
“Andiamo di là..” prova a spingerlo lentamente verso la porta dello spogliatoio fino a quando si ritrovano, senza accorgersene sotto un getto d’acqua.
“Che diavolo succede!” esclama Gabriele
“Abbiamo aperto il rubinetto della doccia..” ride divertito Gregorio
“Abbiamo? Hai aperto!”
“Io non ho fatto nulla”
“Dillo che non sapevi come fermarmi e l’unico modo per farlo era buttarmi addosso acqua gelida”
“Ah, quindi secondo te…io avrei voluto fermarti... “ dice Gregorio prendendogli la mano e portandola sul proprio costume
“Ehm...no.” afferma prima di riprendere a baciare il compagno e dedicarsi completamente al suo corpo.
“Sei il migliore!” dichiara Gregorio mentre raccolgono i vestiti e si ricompongono prima di lasciare l’impianto.
“Migliore in cosa?” domanda ammiccando Gabriele
“Hai capito, scemo!”
“E io che pensavo fossi stato il migliore in allenamento”
“Chiamiamolo allenamento ok” sorride prendendo la borsa e facendogli cenno di andare.

Il giorno successivo Gregorio esce al mattino, da solo, per fare una corsa sul lungomare della città.
Vivere in una città col mare lo fa sentire completo. Ama sentirne il rumore e respirarne l’odore, ama andarlo a trovare come fosse un amico ogni volta che ne sente il bisogno perchè anche se non ci va per nuotare gli basta guardarlo per sentirsi in pace con il mondo.
Quella mattina però il suo incontro col mare ha un motivo ben preciso: rimuovere paure e timori e trovare le parole per raccontare a Gabriele della sua decisione di partire.

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