Chapter XIV

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Buongiorno raggi di sole 🌞
...e buone fatte feste! 🎆 🎄🎆

Lo so, lo so, manco da un po' ma sono sempre infinitamente grata della pazienza che avete nell'aspettarmi. Però a mia 'discolpa' posso dire che a questa lentezza c'è una ragione.
Vi annuncio che il prossimo sarà l'ultimo capitolo  di questa storia, prima dell'epilogo. 
Vi lascio alla lettura, fatemi sapere! xxx

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I primi mesi dell’anno sono segnati dai duri allenamenti in preparazione ai Mondiali di Budapest.
Ormai Gabriele e Gregorio non pensano più a nascondersi e vivono il loro amore incuranti del giudizio degli altri e condividono la casa a Ostia.
“Ma ora conviviamo come una vera coppia?” aveva esordito Gregorio quando, tornati dalle vacanze natalizie si erano ritrovati a casa insieme.
“Che dici?” gli fa il verso Gabriele
“Dico che sei scemo, ma ti amo.”
“Lo so”
“Lo sai cosa? Che sei scemo o che ti amo?”
“Che sono scemo!” ride “ che mi ami non lo so, quindi potresti ripeterlo?”
“Ti amo! Contento?”
“Adesso sì” dice solo dopo aver fatto unire le loro labbra in un bacio leggero.

Nonostante gli allenamenti a Ostia vadano più che bene, Gregorio in questi mesi ha iniziato a pensare come sarebbe allenarsi altrove, cambiare stile di vita in un posto completamente diverso. Magari dall’altra parte del mondo.
Il nuotatore è da tempo molto amico di Mack Horton, australiano con cui si è tenuto sempre in contatto negli ultimi tempi.
Le sue parole, i racconti sulla vita in Australia e sugli allenamenti hanno incuriosito tantissimo Gregorio, sempre desideroso di sapere e scoprire nuovi luoghi e trovare nuovi stimoli per essere sempre al massimo. È stato proprio lui a dirgli che, se avesse voluto, in accordo con allenatore e federazione, avrebbe potuto trascorrere qualche mese in Australia e sperimentare gli allenamenti lì.
Il nuotatore di Carpi, entusiasta all’idea, ne parla subito con il suo allenatore che non chiude completamente la porta a questa possibilità, ma gli assicura che ci penserà e ne riparleranno con calma.
Gregorio fa solo una richiesta: non dire nulla a Gabriele perchè non vuole distrarlo dalla preparazione ai mondiali e perchè al momento è solo un’idea, se questa opportunità dovesse concretizzarsi sarà lui a spiegargli tutto.

Passa solo una settimana e il Moro conferma a Gregorio che, se davvero vuole a ottobre può partire per l’Australia e allenarsi con Mack Horton per poi tornare in Italia in primavera e prepararsi all'appuntamento estivo degli Europei.
Il nuotatore è felice, non riesce a smettere di ringraziare l’allenatore e pensa subito a scrivere un messaggio all’amico australiano per informarlo della sua decisione.
Non appena ripone il cellulare nel borsone, un velo di tristezza cala sul suo viso.
Cosa penserà Gabriele?
Accetterà questa decisione?
Sarà felice per lui o lo odierà perché ha deciso di abbandonarlo dopo anni di allenamenti fianco a fianco?
Domande che risuoneranno nella testa di Gregorio per giorni, settimane intere perché ogni volta che prova a dire qualcosa al suo compagno, le parole gli si fermano in gola e devia il discorso. Gabriele è troppo felice, quando sono insieme sorride, quel sorriso che ogni volta lo fa sentire la persona più fortunata del mondo ad averlo accanto.
Il pensiero di non vederlo più comparire su quel viso per colpa sua lo fa stare male, ma sa che quella che ha preso è la decisione giusta e non cambierà idea. Vuole vivere a pieno l’esperienza australiana anche se è consapevole di quanto gli mancherà Gabriele e sa che deve parlargliene al più presto per dargli il tempo di metabolizzare questa scelta e perché no, anche di arrabbiarsi e poi riconciliarsi.
Deve saperlo da lui e da nessun altro.
Ma, come aveva detto al Moro, forse è meglio aspettare la fine dei mondiali. Non può permettere che Gabriele perda la concentrazione e la serenità per fare bene, vuole che vinca la sua prima medaglia iridata perché nessuno più di lui lo meriterebbe soprattutto dopo essere stato costretto a rinunciare agli ultimi mondiali nel 2015.

A Budapest le aspettative sono alte.
Gabriele, nel primo giorno di gare, finalmente vince la sua medaglia mondiale. Quella per cui ha lavorato duramente negli ultimi due anni, perchè è l’unica che mancava al suo palmares. La mancata partecipazione a Kazan è una ferita ancora del tutto aperta che forse dopo questa vittoria inizierà a rimarginarsi.
Nonostante la medaglia Gabriele non festeggia molto perchè già proiettato alla gara più importante per lui in questi mondiali, gli 800 sl.

“Oh hai vinto la tua prima medaglia mondiale, non sei felice?” lo scuote Gregorio appena lo rivede dopo la premiazione.
“Certo che sono felice. Sai quanto sono stato male due anni fa”
“E allora sorridi! Sei così bello quando sorridi!”
“Tu di più!” esclama rivolgendogli involontariamente il sorriso che Gregorio aveva chiesto.
“Vedi? Sei bellissimo e prima o poi ci rimango secco guardandoti”
“Non voglio averti sulla coscienza” ridacchia.
“Tu non vuoi avermi sulla coscienza, ma io vorrei averti ovunque adesso.” dice fiondandosi sulle labbra di Gabriele
“Lo vorrei anche io, ma non mi sembra il caso qui”
“Vorrei che non avessi ragione” lo bacia un’ ultima volta Gregorio prima che entrambi lascino l’impianto.

Gli 800 sl stile libero permettono a entrambi di salire sul podio. Ancora una volta oro e bronzo, come alle Olimpiadi un anno prima, ma questa volta i meriti sono invertiti. Gabriele è campione del mondo e Gregorio vince la medaglia di bronzo.
Sì, è deluso per il terzo posto. Perdere non è bello e per Gregorio ogni gara non conclusa al primo posto, seppur con una medaglia conquistata, è una gara persa. Questa volta è diverso però. Gabriele è campione del mondo e non può che essere felice e fiero di lui.
Per questo, appena usciti dalla vasca lo stringe in un abbraccio, di quelli dai quali non vorresti più uscire, quelli talmente stretti da sentire il battito del cuore dell’altro. E il cuore di entrambi batte...forte...quasi a voler uscire dal petto.
Non sono soli, c’è tutto il pubblico ad applaudirli ma in quel momento quel pubblico non esiste. Ci sono solo loro con le proprie emozioni.

Durante la premiazione a Gabriele scorrono nella mente le immagini di Rio. Gli sembra di essere tornato indietro nel tempo, ma adesso le note dell’inno di Mameli suonano per lui ma soprattutto adesso è insieme a Gregorio e non avrebbe potuto desiderare niente di meglio. E’ felice, è campione del mondo ed ha un ragazzo con cui condividere ogni istante.
Se l’anno precedente gli avessero raccontato cosa sarebbe successo avrebbe detto a tutti che erano pazzi, non avrebbe immaginato che sarebbe stato così semplicemente bello.
Finalmente ha capito cosa significa essere davvero felice.

Hanno finito di cenare e sono appena tornati in camera.
“Grazie per avermi baciato quella sera a Rio, perchè se non l’avessi fatto adesso forse non saremmo qui..così.” confida Gabriele
“Così come?”
“Innamorati” sorride.
“Adesso mi ringrazi, ma vorrei poter farti vedere la tua faccia la mattina dopo”
“Sono stato cattivo, vero?” chiede ridacchiando
“Avrei voluto ammazzarti” ride
“E come avresti fatto poi senza questo?” lo spinge sul letto iniziando a lasciargli una scia di baci sul collo.
“Gabry…”
Il livornese non accenna a fermarsi e continua con i suoi baci spostandosi dal collo e percorrendo tutto il corpo del compagno.
“Gabry..” ripete Gregorio
“Non dirmi di smettere perchè non ne ho intenzione”
Gregorio arreso ai gesti del nuotatore, a un tratto ribalta le posizioni e inizia a curarsi del corpo del compagno in un gioco di baci e sguardi che mandano in tilt Gabriele che si arrende alle attenzioni del ragazzo mentre quella stanza d’albergo diventa testimone del loro amore.

Al mattino, Gregorio si sveglia di soprassalto.
Un incubo.
Paura, ansia, angoscia.
Si volta un attimo verso Gabriele e, nel vederlo dormire tranquillo e sereno, una lacrima incontrollata gli riga il viso.
Il suo incubo potrebbe diventare realtà se non si affretta a parlare con Gabriele. Potrebbe perderlo davvero questa volta e non vuole, non può permettere che ciò accada. Non se lo perdonerebbe mai.

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