EXTRA.

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...et voilà! 😇
Fatemi sapere cosa ne pensate!
xxx

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Aprile 2018.

Le relazioni a distanza non sono mai semplici.
Messaggi, telefonate, videochiamate, interazioni social e nessuna interazione fisica.
Nessun bacio, nessun abbraccio, nessuna mano sfiorata, nessuno sguardo.
Sei mesi in cui è mancato tutto questo.
Gabriele è quello che più ha mostrato di avvertire l’assenza. Perché lui non sa tenere nulla dentro, senza filtri deve sempre dire la sua, quello che prova e sente, che sia positivo o negativo. Deve esternare tutto, incurante delle reazioni degli altri.
Gregorio invece tiene tutto dentro sé, non è una persona da gesti eclatanti e grandi esternazioni, ma è anche questo che Gabriele ama di lui.

Se non avesse avuto ogni giorno un messaggio o una chiamata con cui Gregorio gli diceva di non arrendersi, di non lasciarsi sconfiggere dalla paura, dalla rassegnazione, di andare sempre avanti piano, senza la fretta di recuperare tutto subito, forse l’avrebbe fatta già vincere quella maledetta spalla.
Gabriele non è nuovo agli infortuni, la delusione e la rabbia per aver rinunciato ai mondiali nel 2015 non sono mai passate, nonostante di mondiale ce ne sia stato un altro e ora lui è campione del mondo.
Dover rinunciare all’appuntamento più importante della stagione sarebbe l'ennesima, dolorosa sconfitta. Peggio della perdita di una medaglia all’ultimo secondo c’è solo il non partecipare alla gara e non provarci a prendersela, quella medaglia.

Guarda l’orologio che porta sempre al polso, tra poco più di due ore rivedrà Gregorio.
Il gruppo allenato da Stefano Morini è a Tenerife da qualche giorno per un collegiale prima dei campionati italiani assoluti e Gregorio, di ritorno dal suo periodo in Australia, si unirà l’indomani ufficialmente ai suoi compagni per riprendere gli allenamenti.
Un giorno per riprendersi dal lungo viaggio e via, di nuovo in acqua a macinare chilometri.

“Gabry!!” sente il Moro che lo chiama mentre sta per salire sul blocco e tuffarsi.
“Sì dimmi” risponde leggermente preoccupato.
“Per oggi hai finito” dice rivolgendogli un occhiolino.
“Come? L’allenamento non finisce tra mezz’ora?”
“No, cioè sì...ma hai qualcuno da incontrare. So che non hai altro per la testa. Questa mezz’ora la recuperiamo domani, magari in coppia.”
“Gli altri che diranno? Non ho mai voluto favoritismi solo perché sono allenato dallo zio” ribatte il ragazzo.
“Guarda che sono stati proprio loro a convincermi a lasciarti andar via prima. Non sarebbe mai potuta essere una mia idea”
“Avrei dovuto immaginarlo” dichiara il livornese accennando un sorriso.
“Vai muoviti, prima che cambi idea e ti ributti in piscina!” conclude il Moro.

Gabriele non se lo fa ripetere e si dirige verso gli spogliatoi.
Rivestitosi dopo la doccia dà l’ennesimo sguardo all'orologio, il tempo sembra non passare mai.
Ho aspettato sei mesi, che sarà mai un’ora?
Si chiede mentre estrae il cellulare dalla borsa nella speranza di trovare un messaggio di Gregorio che gli dica che è atterrato e sta tornando da lui.
Invece, niente.
Allora non resiste,apre la chat e digita:

“Ti muovi? Mi manchi!❤ ”

Nessuna risposta.

Nel frattempo si dirige verso la camera, almeno potrà lanciarsi sul letto e riposarsi in attesa di un cenno del suo fidanzato che sembra sparito.
Questo silenzio inizia a preoccuparlo un po’.

È davanti alla porta, sta per aprirla quando improvvisamente avverte dei passi ma non fa in tempo a voltarsi che vede tutto nero.
Qualcuno gli ha coperto la vista con le mani.
“Chi cazzo sei??!” esclama prima di capire pochi secondi dopo.

Le mani.
Quelle mani.
Il solo sentirle sul suo viso gli provoca brividi in tutto il corpo.
Lascia cadere la borsa e le chiavi e porta le sue di mani su quelle del ragazzo.
Non dicono nulla.
Gabriele le accarezza come se fossero la cosa più delicata e fragile del mondo, poi le sposta dagli occhi e fa in modo che gli accarezzino il viso con movimenti circolari.
“Gabry!” esclama sommessamente Gregorio mentre si lascia trasportare dai movimenti del compagno.
“Gabry...basta, lasciati guardare!”
Gabriele non fa in tempo a lasciare la presa sulle mani e voltarsi che Gregorio lo ha già stretto in un abbraccio.

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