Epilogo.

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Siamo giunti davvero alla fine.
Chi l'avrebbe mai detto?
E' nato tutto per gioco, dopo le ennesime gare di nuoto seguite in tv. E' stato un esperimento che mai avrei pensato sarebbe arrivato a oltre 3000 views.
Grazie. Davvero.
G R A Z I E!
Grazie per aver iniziato a leggere questa storia.
Grazie per aver seguito Gabriele e Gregorio, spero di essere riuscita a farveli amare tanto quanto li ho amati io scrivendo di loro.
Grazie per aver atteso gli aggiornamenti e non aver abbandonato.
Grazie per essere arrivati fin qui.
Godetevi l'epilogo (spero non vi deluda) e chissà...forse un giorno Gabry e Greg torneranno.
Vi abbraccio e vi porto con me. ❤

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Le settimane sono passate velocemente. Gabriele e Gregorio hanno continuato a vedersi giusto il tempo degli allenamenti. Nessun altro tipo di interazione, nessun dialogo importante. Scambi veloci di battute su quello che devono fare in vasca e niente più.

Più si avvicina il giorno della partenza, più Gregorio è entusiasta della nuova avventura. Ci sono momenti però in cui quell’entusiasmo è interrotto dal rimorso. Non riesce a perdonarsi di aver buttato all'aria tutto quello che ha costruito con Gabriele in questo anno.
È solo colpa sua se si ritrovano in questa situazione.

Gabriele è tornato a casa a Livorno per il weekend. Manca ormai una settimana alla partenza di Gregorio e in questo tempo in cui sono stati mentalmente distanti ha spesso pensato alla telefonata col Moro, a quello che gli aveva consigliato di fare.
Anche se nell'ultimo periodo si sono incontrati e hanno parlato solo ed esclusivamente durante gli allenamenti, sapere Gregorio lì vicino, nello stesso luogo, lo ha fatto stare tranquillo.
E adesso che la partenza si avvicina, la paura di sentirlo lontano e non poterlo vedere nemmeno in piscina lo spaventa.
Mentre cerca nell'armadio una felpa ritrova il peluche, mascotte dei mondiali di Budapest, che ha ricevuto sul podio quando ha vinto la medaglia d'oro negli 800 stile libero.
E nella testa riaffiorano quei momenti. Il ricordo dell'ennesimo podio condiviso, della felicità per la prima medaglia iridata, della soddisfazione di essere campione del mondo.

Di ritorno a Ostia, Gabriele decide che è il momento di parlare con Gregorio. È il giorno del suo ultimo allenamento al centro federale e se non gli parla oggi, non lo farà per i prossimi sei mesi.

"Ohi, come vanno i preparativi?" chiede il livornese a un Gregorio sorpreso dalla domanda.
"È tutto pronto.”
"Son contento."
"Ah sì? Non lo avrei mai detto!"
"Greg..." gli prende una mano "sono davvero contento per te. Se ultimamente sono stato distante è perché avevo bisogno di capire come affrontare la cosa, ma sappi che non ti impedirei mai di seguire la tua strada e i tuoi sogni. Ti amo e voglio solo che tu sia felice."
"Ti amo. Ti amo anche io." lo abbraccia "sono stato tutto questo tempo a rimuginare su quello che non ti ho detto, su quello che avrei potuto fare per te. Avevi ragione, ho pensato solo a me stesso e non me lo perdonerò mai. Per colpa mia non abbiamo goduto delle ultime settimane che avevamo a disposizione per stare insieme."
"Non è solo colpa tua. Dovevo capire perché non me ne hai parlato subito, non deve essere stato facile.”
"È stato facile decidere di andare, ma non è stato facile e non lo sarà mai pensarti e averti così lontano. Ma devo partire."
"Certo che devi! Te l'ho detto, io non ti ostacolerò mai, voglio per te solo il meglio. E se adesso il meglio è in Australia è giusto che tu vada lì. Mi fido di te, ti amo e ti aspetto.”
"Non scappi con un altro?" ride.
"Nessuno sarebbe alla tua altezza. Piuttosto tu e Mack...mi raccomando." gli dice rivolgendogli un occhiolino.
"Mack è molto fidanzato, lo sai."
"Anche io lo ero l'anno scorso, ricordi?"
"Tu sei sempre stato mio."
"E tu mio." ribatte Gabriele poggiando la fronte a quella del compagno e lasciandogli un leggero bacio sulle labbra.

******
È giunto il giorno della partenza.
Sono in aeroporto, Gregorio tra qualche minuto salirà sull'aereo che per due mesi lo terrà lontano dal suo Gabriele.
Sono incollati l'uno all'altro, stretti in un abbraccio, intenti ad assaporare ogni istante, ogni sensazione e a farla imprimere nelle loro menti in modo da andarla a cercare quando sentiranno di mancarsi.
Gabriele è stato malissimo per quella decisione di Gregorio, ma ha capito che non avrebbe mai potuto fermarlo. Deve lasciarlo andare, senza paure e timori.

"Ti amo ti amo ti amo!" ripete Gregorio all'orecchio del compagno che tira fuori dallo zaino un pacchettino con un biglietto e glielo porge.
"Cos'è?
"Niente di particolare, non aspettarti un diamante."
"Stupido!” lo apostrofa mentre gli occhi si fanno lucidi.
Gregorio disfa il pacchetto e tira fuori un peluche. È la mascotte dei mondiali appena passati, quella che Gabriele ha ricevuto sul podio assieme alla medaglia.
"Che significa?" chiede Gregorio perplesso.
"So che l'hai ricevuta anche tu, ma questa è quella che hanno dato a me quando ho vinto l'oro negli 800. È per farti avere una parte di me con te, per ricordarti che insieme siamo invincibili. Quando ti mancherò guarda questo peluche e pensa a quando eravamo insieme su quel podio, quando vorrai mollare guardalo e trova la forza per non farlo, perché abbiamo davanti a noi ancora tanti podi da condividere.  Ah, ed è per ricordarti anche che posso batterti!" sorride infine Gabriele asciugando con una mano le lacrime che rigano il viso del suo ragazzo.
"È normale che io pianga perché mi hai regalato una cosa che ho già a casa?"
"Forse sì..o no. Non lo so, ma che importa! Tienilo sempre con te e non perderlo sennò ti uccido."
"Il solito esagerato. Non lo perderò. Promesso."
"Il biglietto...leggilo quando sarai sull'aereo."
"Comandi" sorride.

Si abbracciono e baciano un'ultima volta prima che Gregorio vada via per imbarcarsi.
Appena sale sull'aereo, il nuotatore apre il biglietto che accompagnava lo strano regalo di Gabriele.

Un sorriso compare sul suo volto mentre l'aereo inizia a decollare. Una nuova avventura sta iniziando, tante sono le cose che cambieranno in questi mesi tranne una: l'amore che lega lui e Gabriele e il biglietto che ha appena letto ne è la conferma.

"Prenditi il tempo e lo spazio per proseguire sulla strada che hai imboccato. Anche se non fisicamente, sarò sempre al tuo fianco. E se a volte non mi farò sentire, non significa che non me ne frega più niente ma vuol dire che Ti amo."

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