it isn't real

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Lusy mi svegliò scuotendomi, aprii gli occhi e vedendomi sorrise. Subito mi ricordai dell'accaduto della notte precedente, alzandomi di scatto.

Mi toccai la guancia notando che il taglio non c'era più. Era impossibile. Mi tirai su la manica e neanche sul braccio non c'era nessun graffio, nessun livido. Ero stupefatta.
Era per forza accaduto realmente, non poteva essere un sogno; altrimenti non mi sarei nemmeno risvegliata a casa di Lusy.

Per il momento non dovevo dire nulla a nessuno anche se mi era difficile tenere per me una cosa del genere.
《perché stanotte sei venuta qua?》chiese Lusy interrompendo lo stato di trance in cui mi trovavo.
《scusa ma avevo letto una storia dell'orrore e avevo paura a stare in casa da sola》
Lusy mi lanciò uno sguardo rabbioso: sapevo bene che non voleva leggessi quelle storie, le odiava, ma soprattutto le trasmettevo la paura ogni volta che mi vedeva impaurita. Però dopotutto era la scusa migliore da usare.
Se le avessi detto che un Serial Killer ha cercato di uccidermi mi avrebbe presa per pazza o quanto meno non si sarebbe impaurita come con le storie dell'orrore.

Mi vestii velocemente, presi lo zaino e mi avviai alla porta ad aspettare che anche lei fosse pronta.
Passarono circa 5 minuti, e in quell'arco di tempo posso giurare di essermi sentita parecchio osservata, ma era logico: dopo la sera prima era ovvio che mi sarei sempre fatta altre seghe mentali continue. Quanto meno dovevo accertarmi che quello era veramente un sogno, anche se ne dubitavo. Avevo chiuso tutte le porte e le finestre la notte prima, non poteva essere entrato nessuno.

Quando arrivammo a scuola ci arrivarono delle spiacevoli notizie che mi fecero raggelare il sangue: otto alunni della nostra scuola erano stati massacrati brutalmente ieri notte, sicuramente era stato Jeff.
Ma perchè ne aveva uccisi così tanti in una notte? Fin'ora non era mai capitato. E se lo avessi fatto seriamente arrabbiare? O forse stava solo giocando con me spaventandomi ancora di più?
Non ci potevo credere.
Ero quasi sicura che sarebbe tornato, che mi avrebbe dato la caccia dopo ieri notte.

Passammo tutta la mattinata a parlare di questi omicidi, saltando tutte le lezioni. Io rimasi zitta tutta la mattina. Non riuscivo ancora a realizzare tutto ciò: ero terrorizzata.

Notai che Lusy mi guardava spesso, sicuramente si era accorta della mia assenza. Non sapevo se dirle tutto o meno. Sapevo che era una persona molto affidabile, ma su questo non ne ero totalmente sicura.
E se non mi avesse creduto?

Durante il tragitto per casa non parlai, e dato che Lusy sarebbe stata da me tutto il giorno, non sapevo se sentirmi più al sicuro o più in ansia che potesse far del male a tutte e due.

Appena entrate in casa chiusi subito tutto a chiave notando Lusy che mi guardò male.

Pranzammo in silenzio finché non ci sedemmo sul divano a guardare la televisione. Non dissimo una sola parola, io ero ancora troppo scioccata per parlare.

Dopo circa 10 minuti che eravamo sul divano a fissare il vuoto si alzò rompendo finalmente il silenzio.
《Kay mi dici che hai? Ti prego, mi stai seriamente preoccupando》
Kay:《non ho niente . È che sono stanca, stanotte ho dormito poco lo sai》
Lusy:《non negare, ti conosco più di chiunque altro e so che stai mentendo. Sai che di me puoi fidarti..》
Non volevo dirglielo, ma in quel momento cedetti in un modo assurdo.
《ieri notte mi sono svegliata perché sentivo dei rumori e c'era qualcuno in casa, era Jeff. Ha cercato di uccidermi, mi ha presa e mi ha inciso una "J" sul braccio...poi abbiamo lottato e sono riuscita a spingerlo dalla finestra anche se è riuscito a tagliarmi la guancia. Ho chiuso tutto ma ora sono sicura che mi verrà a cercare, infatti stanotte ha ucciso più del solito》
Lusy:《Kay, ma tu non hai niente in faccia》disse per poi tirarmi su le maniche iniziando a cercare qualche cosa che lo provi.
《E nemmeno una "J"》sospirò, riprendendo poi a parlare.
《Kay, io ti credo. Ma vedrai, ultimamente mi hai detto che fai degli incubi; sicuramente sarà uno di quelli. È impossibile che sia entrato e che le ferite siano tutte sparite. Stanotte starai da me così vedremo insieme se Jeff verrà e ti riposerai come si vede, che ne hai bisogno. Ma fidati, non succederà nulla》disse sorridendomi cercando di tranquillizzarmi.

Non aveva tutti i torti, effettivamente era impossibile tutto quello. E sul fatto di essermi risvegliata a casa sua, probabilmente mi sarò svegliata da quel sogno senza accorgermene; mi era già capitato, anche se sembrava così reale.

Sì, aveva ragione lei. Avevo bisogno solo di riposo, tutta quella stanchezza mi stava facendo andare di testa. Sorrisi e l'abbracciai ringraziandola.

Si fece ora di cena, mangiando ridemmo e scherzammo..era tutto normale.
Più tardi andammo in camera mia, dove ci confondemmo tutta la sera a parlare ed ogni tanto a fare la lotta con dei cuscini. Arrivammo al punto dove eravamo distrutte, perciò andammo a dormire.

Quella notte feci il solito sogno di quella prima, svegliandomi allo stesso punto.

Guardai verso la finestra intravendendo la figura di Jeff fissarci con quel sadico sorriso stampato in faccia.

Quando si accorse che ero sveglia cominciò a ridere e a bussare alla finestra, facendomi spaventare ancora di più; a tal punto da urlare.
Lusy si svegliò di soprassalto. 《ma che ti prende?!》 Sbraitò subito.
《c'è Jeff alla finestra, guarda!》Ci girammo verso la finestra: Jeff non c'era più.
《Kay sarà stato un altro sogno. Lì non c'è nessuno, torniamo a dormire》
《Va bene, hai ragione》risposi ancora un po' tremante e confusa.

Mi riappoggiai sul cuscino continuando a fissare la finestra per diverso tempo, dove non si trovava nessuno. Era stato un altro dannato sogno.

Non misi molto a riaddormentarmi per mia fortuna, ero piena di ansia ma ero troppo stanca per resistere. Per questo cedetti brevemente.

The Void inside me |||Jeff the killer|||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora