Let's go home

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Provai a chiudere gli occhi ma inutilmente; ero ancora molto allarmata e non volevo rischiare che la riprendesse. Jeff non aveva specificato cosa avrebbe fatto dopo e stavo iniziando a preoccuparmi.
《Sei davvero qui?》chiese Lusy affaticata: si era appena svegliata.
Sentendola mi girai di scatto, finalmente si era svegliata.
《stai bene? Cosa ti ha fatto Jeff per tutto questo tempo?》le chiesi a dir poco preoccupata; ma forse ero stata troppo esagerata: dopotutto si era appena "ripresa".
Lo sguardo di Lusy cambiò di colpo, sembrava sul punto di piangere. La aiutai a rialzarsi e mi abbracciò di scatto cominciando a piangere, iniziò a stringermi ma poi si tolse per poi piegarsi tenendosi il fianco sinistro con la mano e con l'altra il braccio. Dopo qualche secondo alzò leggermente la testa verso di me, prendendo poi un respiro.


《non dovevi venire qui. Jeff mi ha detto che appena saresti tornata ci avrebbe uccise..io non volevo che tu venissi, ho provato a scappare ma è impossibile. Mi ha picchiata e..》
La interruppi.
《ho già incontrato Jeff ieri, mi ha detto che il "gioco" non è ancora finito. Perciò non ci ucciderà, ma dobbiamo stare attente; non sappiamo cosa gli passa per la testa. Soprattutto tu che non sei in buone condizioni dovresti stare molto attenta, non credi?》
《dovevo crederti su Jeff, mi avevi avvertita fin d'all'inizio. Quando l'ho visto ho capito subito chi era. Sono stata qui diversi giorni ed è stato bruttissimo. Non smetteva di tormentarmi, mi gridava e rideva, faceva discorsi strani..è completamente pazzo. Si divertiva a farmi continuamente del male..mi fa così paura》
Sentendo le sue parole mi si alzarono in fretta i sensi di colpa: l'avevo lasciata sola per tutti questi giorni con lui, ha vissuto un inferno e gli ho lasciato che le facesse del male.


 Intravidi delle lacrime rigare il suo viso. In quel momento mi promisi che nel bene o nel male, l'avrei vendicata.

《posso sapere dove ti ha ferita? Così posso fare attenzione》

Lusy annuì per poi tirarsi lentamente in su la maglia mostrandomi un enorme ematoma sul fianco,  poi tirò su le maniche dove riconobbi dei tagli, e infine vicino al gomito e sul collo altri lividi; sicuramente inflitti dalla sua presa.
Jeff l'avrebbe pagata cara.


In quel momento volevo dirle tutto: di Void, del ragazzo, delle ferite che spariscono, insomma darle una spiegazione di tutto ciò...ma decisi di non dirglielo subito..quello non era proprio il momento adatto.
《da quanto tempo non mangi?》chiesi curiosa.《 un giorno credo. Mi portava della frutta che raccoglieva qua vicino, alla pineta. Ma quando gli partivano le crisi di rabbia non mi permetteva di mangiare, cioè quasi sempre》rispose mentre tornò delicatamente a sedere sull'asciugamano.
《che non esci di qui quant'è? Sei stata lì tutto il tempo?》le chiesi indicando la zona dove l'ho trovata, intuendo che stavo esagerando con le domande.
《i primi giorni no, ma tentavo spesso di scappare e quando finalmente credevo di esserci riuscita mi ha ripresa e mi ha messa lì》

<D'accordo. Scusami se ti ho fatto troppe domande ma avevo bisogno di sapere cosa è successo. Adesso riprenditi, ti lascio il cibo che tengo nello zaino che non avevo ancora consumato e riposati; domani ci metteremo in viaggio per tornare a casa> annunciai, dopodiché Lusy annuì frugando nello zaino prendendo così il cibo rimasto.

Quella sera non parlammo molto, ma più tardi riuscii ad aprire un dialogo con lei col fine di confonderci un po', e così fu fortunatamente. Dopo un po' però si fece tardi, così decidemmo di andare a dormire. Ovviamente quella notte non riuscii molto a riposarmi: infondo era ovvio che sarei rimasta ancora allarmata sul fatto che Jeff potesse tornare; e avevo ragione. Per questo passai la maggior parte di quella notte in guardia più che al riposo.


Quella mattina mi alzai presto e Lusy stava ancora dormendo beatamente. Aspettai un po' di minuti per poi dirigermi verso di lei e scuotendola leggermente, riuscendo così a svegliarla. L'aiutai delicatamente a rialzarsi dato il suo stato ancora molto debole: bastava squadrarla per un attimo per capire che la sia la sua forza e i suoi movimenti erano parecchio limitati.

Fece per camminare ma le feci cenno di fermarsi per poi prenderla in spalla: l'avrei aiutata con le fatiche, da sola non ce l'avrebbe mai potuta fare e sapevo che avremo dovuto rallentarci.
Lei ancora presa dal sonno, mi guardò con i suoi occhi vitrei e pieni di stanchezza. 

<Torniamo a casa?> chiese poi ancora stordita. <Sì, andiamocene di qua> affermai per poi incamminarmi verso la strada del ritorno.

The Void inside me |||Jeff the killer|||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora