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KAY'S POV

Lusy svenne sul colpo. Cominciai a ridere guardandola inerme a terra.
《Tsk, così indifesa》ridacchiai tra me e me, prendendola in braccio e portandola al piano di sopra, in camera mia.
La sdraiai sul letto sedendomi di fianco a lei e cominciando a osservarla: mi era sempre piaciuto guardarla dormire. Il suo aspetto sembrava tranquillo quanto dolorante; dopotutto prima non l'avevo accarezzata.

Accarezzai i suoi morbidi capelli, mi erano sempre piaciuti. Quante volte avrei voluto dei capelli come i suoi: biondi quasi sull'oro, leggermente mossi, così morbidi. Perfetti.
Quasi sempre si faceva sistemare i capelli da me, oppure ci divertivamo a pettinarci a vicenda. Sorrisi leggermente ripensandoci, riprendendomi quasi del tutto.
Mi alzai di scatto dal letto. 《Ma cosa ho fatto?!》mormorai tenendomi la testa con entrambe le mani. Non capivo come fossi arrivata a fare una cosa del genere.

Andai verso il bagno per poi chiudere la porta e guardarmi allo specchio: avevo delle enormi occhiaie che sembravano quasi lividi, e gli occhi di un rosso fuoco; mi sciacquai la faccia cercando di non riperdere il controllo dai continui tentativi di Void che voleva uscire di nuovo. Strinsi la testa tra le mani rannicchiandomi a terra, non mollando. Stavo quasi per farcela, ma purtroppo subii un colpo di grazia.

《Avanti, falla uscire》bisbigliò una voce familiare. Mi girai vedendo Jeff sulla soglia della porta, sembrava divertito dato il ghigno che teneva. Cominciò ad avvicinarsi, io feci solo che indietreggiare.
《Falla uscire!》urlò infine per poi conficcarmi un coltello nella gamba, facendomi urlare dal dolore e dando forza a Void. Tolsi immediatamente il coltello e cominciai a ridere; ormai era troppo tardi.

Ripresi il coltello continuando a ridere sadicamente, tracciandomi un sorriso come quello di Jeff, consapevole che poco dopo sarebbe subito guarito.
Sciaquai il sangue e mi girai: lui non c'era più.

Mi avviai in camera prendendo lo zaino e mettendoci dentro tutta la roba che avrebbe potuto servirmi, per poi prendere in braccio Lusy ancora incosciente e avviarmi all'uscita. "Attirerei troppe attenzioni tenendola qui" pensai tra me e me; dopotutto se avessero chiamato la polizia non avrei avuto molte vie di fuga.

LUSY'S POV

Aprii lentamente gli occhi guardandomi attorno: mi trovavo in una casa a me sconosciuta, in una camera da letto.
《Aah》mormorai sentendo un dolore lancinante in tutto il corpo.

《Ti sei svegliata eh?》disse una voce proveniente dalla finestra.
Mi girai sobbalzando, vedendo Kay seduta su una sedia di fianco alla finestra. Vedendola realizzai il precedente accaduto: per questo tentai di alzarmi e scappare, ma purtroppo le mie mani erano legate alla spalliera del letto, impedendomi di alzarmi.
Presa dal panico cominciai a dimenarmi anche se inutilmente.
《Noto che sei felice di trovarti qui con me》 disse sogghignando. <Ma che ti prende?> le urlai nel panico totale. Kay ridacchiò per poi riprendere fiato. <Assolutamente niente. Credo sia tu quella a cui prende qualcosa> rispose alzandosi e venendo verso di me, sedendosi nel letto dove mi trovavo.
Cercai di spostarmi il più possibile da lei, rifiutandola per quanto potevo. 《Non fare l'ironica adesso, sappiamo entrambe che sei tu ad avere qualcosa. Sappiamo bene che non è normale tutto questo. Quindi smettila o ti faccio smettere io》le dissi acida, fulminandola.

Kay mi prese i fianchi, facendomi riavvicinare a lei. 《E cosa credi di fare?》bisbigliò avvicinandosi ancora di più.
Spostai la testa dall'altra parte evitandola. Lei cominciò ad accarezzarmi il viso, ma scuotei la testa facendole togliere la mano. Poco dopo riprese passando poi a giocare con i miei capelli, sospirando. Di scatto mi prese poi il mento con l'altra mano, contringendomi a guardarla.
《Senti, non so se ti conviene continuare a fare la stupida, ti ricordo che adesso decido io cosa farne di te. E se hai intenzione di continuare così, sappi che sono capace di tante cose. Intesi?》disse stringendo anche la presa ai capelli. Gemetti strizzando gli occhi per poi riaprirli.
《Non mi sottometterò mai a te》la sfidai. Lei mollò semplicemente la presa, alzandosi e avviandosi all'uscita ridacchiando.
《Mia madre verrà a cercarmi》lì Kay si fermò guardandomi freddamente per poi sorridere sadicamente.
《Vedremo》rispose per poi uscire dalla stanza, lasciandomi sola.

Ormai ero sicura al 100% che quella non era Kay, ma ciò di cui mi aveva parlato. Insomma, in fondo non aveva tutti i torti: in parte è stata colpa mia a lasciarla sola.
Pensai a cosa avrei potuto fare per riuscire a farla riprendere, ma non credevo di essere ancora in tempo.
Pensai a mia madre: se mi stava cercando, quanto sarà stata in pensiero riguardo la mia scomparsa e la morte dei miei amici.
Non sapevo dove mi trovavo, ma avrei dovuto assolutamente fare qualcosa per attirare l'attenzione di qualcuno che mi stia cercando o no, sempre se c'era qualcuno nei dintorni.
In qualsiasi modo avrei tentato; ma come potevo in quella situazione? Prima avrei dovuto farmi slegare da quella che non era Kay, e a questo punto non avevo molte speranze.

Dovevo realizzare che mi trovavo in un luogo probabilmente isolato, da sola con una vera e propria assassina (escludendo la vera Kay). Al momento non era sicuramente la miglior situazione, dato che ero nelle sue mani senza poter farci nulla.
Cominciai a dimenarmi disperatamente, sperando che in qualsiasi modo quelle catene si togliessero, ma ovviamente così non fu.
《Smettila, mi irriti》mormorò Kay che ora si trovava all'interno della stanza.
《Lasciami stare》borbottai cercando di trattenere le lacrime che tanto volevano uscire.

A sentirmi sorrise appoggiandosi in fondo al letto, intenta a venire verso di me. 《No》 rispose divertita avvicinandosi. Vedendola cominciai a calciare cercando di impedirle di avvicinarsi, riuscendo a darle un calcio sul naso, facendola ritirare.
《Ti ho detto di lasciarmi stare》ripetei in tono più severo. Lei mi guardò gelidamente tenendosi la mano sul naso sanguinante.
<L'hai voluto tu> ringhiò prendendo un coltello dalla tasca e mettendosi velocemente a cavalcioni su di me.
Cominciai a urlare e a muovermi per quanto potevo, tentando di togliermela di dosso.
《Basta!》urlò dandomi un forte schiaffo sulla guancia, riuscendo a far partire involontariamente le mie lacrime che ormai non riuscivo più a trattenere.
《Perché piangi? Eppure abbiamo appena iniziato》esclamò divertita, facendomi rabbrividire.

The Void inside me |||Jeff the killer|||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora