Fissavo il soffitto senza sonno. Odiavo dormire.
Quand'ero a casa per dormire mi bagnavo il viso con l'acqua e mi facevo una camomilla, ma qui non posso. Qui non posso fare niente...
Per farmi un bagno mi devono aiutare le mie cameriere Heisel e Aly, per pettinarmi pure, per stare in camera da sola una guardia deve stare fuori dalla porta, non posso cucirmi gli abiti e non posso indossare ciò che voglio e tra i vestiti permessi non ci sono nè pantaloni nè gonne al ginocchio, solo abiti lunghi e tacchi alti.
Mi manca Momo nel letto accanto al mio o sentire i brontolii di Liset nel sonno. Voglio le mie sorelle, voglio mia madre, ho bisogno di affetto, di qualcuno e di... aria.
Mi sentivo soffocare, avevo il cuore a mille e la mia stanza aveva solo una finestra.
Aprii la porta svegliando la guardia fuori stante.
-Dove va Lady Kristen?- chiese lui fermandosi di fronte a me bloccandomi la strada ancora con la faccia assonnata.
-Devo.. devo... ho bisogno di aria- mi misi una mano sul petto cercando di riprendere ossigeno.
Mi sentivo i polmoni bruciare e il cuore mi stava per uscire dal petto.
-Ma.. non può...-
-La prego!- disperata mi gettai contro il suo petto afferrandogli la divisa in due pugni. Mi sentii le gambe tremare e scivolai sulle ginocchia.
Lui mi prese per un braccio alzandomi di peso.
-Lady, si calmi, se vuole la accompagno ad una finestra...- ora sveglio cercò di farmi rimanere in piedi.
-Non... Uscire... voglio uscire... giardino...- dissi ansimando sempre più forte.
Stavo tremando. Se svenivo? No, io... no, avevo paura.
La mente era annebbiata, il cuore pulsava forte e respirare era diventato impossibile.
-Non può, cerca di capire...-
-Non può fare cosa?- chiese una voce maschile proveniente dalle scale dietro alla guardia.
Il soldato mi lasciò cadere a terra spaventato. Ero ansimante e tremante stesa sul pavimento.
-Noi non stavamo facendo niente- disse l'uomo alzando le mani.
Non capivo più niente.
-Beh... perchè lei è in quello stato? Perchè la stava tenendo?- la voce si avvicinava.
-Voleva uscire in giardino, ma è proibito....-
-E preferisce farla svenire piuttosto che farla uscire in giardino?!- urlò la voce scocciata.
Due braccia mi sollevarono e mi ritrovai avvolta dal calore di un corpo.
Appoggiai la testa contro la spalla della persona che mi aveva salvato.
-Calma, adesso andiamo fuori- sussurrò quella voce calda tra i miei capelli.
Continuavo a tremare comunque, la mia mente era più confusa di prima.
-Tranquilla... ti prego- disse ancora con tono rassicurante.
Sentii dell'aria arrivarmi addosso, ma non riuscivo ad elaborare e nemmeno ad aprire gli occhi.
Inspirai profondamente mentre lentamente riprendevo controllo del mio corpo.
-Kristen, stai calma- il mio salvatore si sedette con ancora me tra le braccia, ma mi appoggiò sulle sue gambe.
Ripresi a respirare con ancora la testa appoggiata alla spalla del ragazzo e aprii leggermente gli occhi.
-Kristen?- e ritrovai il dolce e famigliare viso di Harry dallo sguardo preoccupato e senza alcun sorriso.
-Grazie Harry- sorrisi imbarazzata. Che figura...
-Per un secondo avevo pensato il peggio- sospirò passandosi una mano tra i riccioli scuri.
Scoppiai a ridere mentre lui mi guardava confuso.
-Chiamami Kris, Kristen è troppo lungo- sorrisi raggiante.
Lui rimase leggermente spiazzato, ma poi fece il suo solito sorriso furbetto.
-Kris... mi piace, ma Kristen è più regale- affermò.
-Perchè hai fatto questo per me?- chiesi inclinando leggermente la testa. Insomma, avrebbe potuto farmi tornare in stanza.
-Perchè non voglio vederti svenuta, soprattutto mentre sei in camicia da notte, a piedi scalzi e con una guardia che ti mangia con gli occhi- mi guardò negli occhi.
Arrossii.
Aveva ragione. La camicia da notte mi copriva fino alle caviglie, ma era quasi trasparente e molto leggera, perciò era al contempo casta e seducente.
-Scusa per l'abbigliamento- dissi imbarazzata e poggiando la fronte sulla sua spalla.
-Non ti preoccupare, con me sei al sicuro- mi accarezzò la schiena dolcemente
Mi staccai per fissarlo con aria interrogativa. Che voleva dire?
-No, nel senso che... Io... Non ti farei mai del male- imbarazzato? Strano.
-Lo so Harry- tornai alla posizione di prima facendo penzolare le gambe nel vuoto ed inspirando il suo profumo. Aveva un nonsoché di maschile mischiato a quello del miele.
Passammo del tempo così, già io tra le sue braccia a godermi l'aria fresca notturna.
-Andiamo in stanza?- sorrise dopo un po' mostrandomi una fossetta.
-Andiamo?- chiesi ridacchiando.
-Si.. ehm... ognuno nella sua- si portò una mano dietro al collo visibilmente imbarazzato facendomi scoppiare a ridere maggiormente.
-Se... se avessi un altro attacco di panico?- mi morsi un'unghia improvvisamente preoccupato.
-Darò istruzione alla sua guardia, nei casi estremi mi mandi a chiamare- mi lasciò un tenero bacio sulla guancia. Arrossii e istintivamente mi portai una mano sulla pelle toccata dalle sue labbra. Wow...
Ci fissammo negli occhi. Vedevo le stelle riflesse nei suoi occhi verdi, erano stupendi.-Andiamo- mi risvegliò facendomi alzare gentilmente dalle sue gambe aiutandomi a reggermi in piedi. La sua calda mano cercò la mia, guardai le sue dita avvolte alle mie, poi mi incitò a camminare al suo fianco.
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The choice
Fantasy[Ispirato a "The Selection" di Kiera Cass] Il principe Harold deve oramai scegliere moglie e di sicuro non è facile quando si ha un intero stato e non si è mai usciti dal castello. Ventiquattro ragazze verranno scelte e lui dovrà sceglierne una, la...