Chapter XV: Sick

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La testa mi pulsava.

Mi rigiravo nel letto senza addormentarmi.

Avevo freddo e caldo insieme.

Cosa era successo quella sera? Come mai mi sentivo così?

Mi arrotolai nelle coperte fissando il vuoto.

Sentii qualcuno aprire leggermente la porta.

Rimasi immobile e chiusi gli occhi facendo finta di dormire.

Sentii dei passi avvicinarsi e fermarsi sulla poltrona in fianco al mio letto. Il respiro rumoroso e quasi agitato.

-Kristen, volevo scusarmi personalmente per quello che è successo questa sera. Io... mi chiamo Harold, Harry è un soprannome ed Aese l'ha scoperto per caso. Avrei voluto che andasse diversamente, ma... scusa... sono un idiota. Ti amo, per favore, anche se adesso stai dormendo, perfavore, non dimenticare che ti amo- disse con voce tremante.

Lo sentii chinarsi verso di me e girai il viso nella direzione del suo in modo da far scontrare dolcemente le nostre labbra.

-Sei sveglia allora- disse lui sorridendo lateralmente e pizzicandomi una guancia.

-Più o meno- arrossii divertita.

Lui mi accarezzò i capelli delicatamente.

-Sei congelato!- esclamai nel momento in cui la sua mano toccò la fronte.

Mi raggomitolai nelle coperte ancora di più alla ricerca di calore.

I brividi di freddo mi percorrevano il corpo, la testa mi stava per scoppiare ed ero più debole di una foglia. Avevo un improvviso bisogno di dormire.

-Fatti toccare la fronte- aveva la voce seria e preoccupata.

-No, ho freddo e tu sei ghiacciato- mi lamemtai come una bambina continuando a stringermi inpreda alle convulsioni.

Lui sbuffò.

-Kris- e il suo corpo fu affianco al mio impedendomi di ritrarmi ancora.

Io sospirai mentre sentivo la mano gelida di Harry posarsi sulla mia fronte.

-Sei ustionante, hai la febbre!- la voce era carica di preoccupazione e non provavo a guardarlo.

Non riuscivo a capire, tutto era confuso, dalla vista alla mia testa pulsante.

-Devo andare a chiamare il medico di Palazzo- si alzò velocemente dalla sedia e dirigersi a passo spedito verso l'uscita.

-No, non andartene- dissi con poca forza mentre battevo i denti dal freddo.

Vidi la sagoma di una mamo prendere la mia che era uscita dell'involucro di stoffa e piume che mi scaldava per fermarlo.

-Torno subito, promesso- disse poggiando un bacio sulla mia fronte.

Chiusi gli occhi e non li riaprii.

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-Lady Kristen- una voce maschile comparve dal nero che mi circondava.

Socchiusi gli occhi accecati dall'intensa luce biancastra.

La testa mi faceva malissimo, la vista era annebiata.

-Kristen, la prego risponda- disse una voce a me famigliare.

-Cosa...- la mia voce era rauca, quasi mi spaventai per quanto era bassa. Provai a schiarirmela mentre aprivo maggiormente gli occhi con qualche difficoltà.

Vidi una sagoma lasciarsi andare sullo schienale di una sedia.

Cosa stava succedendo?

-Kris!- la voce squillante di Baely mi arrivò dritta alle orecchie.

Sbattei gli occhi un paio di volte per rimuovare la nebbia che li ricopriva.

Una mano calda prese la mia stringendola forte.

-Sei sveglia, l'importante è quello- Harry mi sorrideva calorosamente con gli occhi brillanti. Aveva lo sguardo di una persona che avesse visto la cosa più bella del mondo.

Vedevo tutto nitidamente ora anche se la testa mi pulsava e mi girava.

-Cosa è successo?- finalmente la raucedine si era leggermente calmata.

La mia camera sembrava più luminosa e mi sembrò di vedere il piano oscillare quando provai a sedermi.

-Ha la febbre alta- parlò un signore con un mantello bianco.

Cercavo di elaborare le informazioni che ricevevo nonostante fossero tutte mischiate.

-Credevate che non mi sarei risvegliata?- mi portai una mano alla tempia mentre il capogiro mi prendeva sempre di più.

-Beh... è due giorni che dormi e che la temperatura non scende- Baely sussurrò guardandosi le mani in imbarazzo.

Potevo vedere la preoccupazione rimpiazzata dalla felicità negli occhi di Harry e negli occhi azzurro cielo del principe... occhi azzurro cielo?

Ero convinta fossero verdi... probabilmente sarà stata la febbre a non farmi vedere chiaramente i colori.

-Prenda questi- disse l'uomo col camice porgendomi un bicchiere e due pillole colorate.

-Cosa sono?- afferrai i medicinali e li guardai stranita. Non ero solita prendere medicinali dato che erano costosi e la mia famiglia non se li poteva permettere spesso.

-Una pillola che ti farà abbassare la febbre e passare il mal di testa e un'altra di vitamine e un bicchiere d'acqua- mi rispose pazientemente il medico.

Le buttai entrambe in bocca e deglutii aiutandomi con l'acqua. 

-Nel giro di una settimana al massimo tutto sarà passato- concluse mettendo tutto dentro alla valigetta e congedandosi prima di uscire dalla camera.

-C'è la prova per il Telediario di oggi, mi conviene andare- disse Baely salutando ed uscendo, seguita da Harold.

Rimasi sola con Harry. Lui si sedette sul letto al mio fianco afferandomi e poggiandomi sul suo grembo.

-Come stai?- chiese lui premuroso accarezzandomi la schiena mentre le mie mani si aggrappavano alla sua camicia.

-Meglio. Grazie- gli sorrisi mentre lentamente il mal di testa si alleviava. Poggiai la tempia sul suo petto sentendo rimbombare i battiti del cuore.

-Tranquilla, sapere che stai bene per me è fondamentale- poi posò un bacio tra i miei capelli non smettendo di far correre le dita sulla mia schiena.

-Non dovrei andare anch'io alle prove insieme alle altre?- chiesi con aria interrogativa.

Lui si mise a ridere e per poco non rimasi spaventata di sentire la vinrazione del suo petto così ravvicinata.

-Finché non guarisci rimmarrai rinchiusa nella tua camera- e mi toccò il naso con un dito facendomi contorcere il viso in una smorfia.

Lui scoppiò a ridere e si beccò una lieve e debole pacca sulla spalla che lo fece solo ridere di più.

Io amavo lui e lui amava me.

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