Chapter VII: Harry?

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Dopo aver fatto colazione il principe si scusò e uscì dalla camera.

Io mi lavai i denti e scesi nella sala della regina.

Tutte le ragazze indossavano tacchi altissimi e vestiti lunghi sgargianti.

Mi sentivo abbastanza fuori posto.

Mi sedetti su un divanetto libero vicino a due concorrenti che mi squadrarono completamente.

-Perchè hai un vestito corto?- a parlare fu una ragazza dai capelli neri a caschetto. Aveva la pelle abbronzata e indossava un provocante vestito rosso con lo strascico e dei tacchi altissimi. Dalla postura elegante e dal portamento si intuiva fosse di una casta elevata.

-Non volevo mettere un vestito lungo- dissi io come se fosse la cosa più ovvia del mondo. In effetti per me la era.

Insomma, se una persone mette un vestito lungo è perchè ha voglia di indossarlo...

-Io non ne avevo nel mio armadio, Katherine nemmeno. Sei?- disse lei con aria di superiorità.

-Kristen- risposi scocciata. Odiavo chi si credeva superiore solo perché aveva avuto la fortuna di nascere tra i soldi e di non dover sgobbare per guadagnarsi il pranzo.

-La quattro. Così si spiegano molte cose- ridacchiò con fare derisorio.

-Perchè tu che cosa sei?- replicai con menefreghismo.

Lei guardò l'altra ragazza e si mise a ridere seguita a ruota dall'amichetta bionda.

-Cornelia, la figlia del Capo Stato dell'Argentina- disse con un sorrisino da prendere a pugni. Voleva intimidirmi?

-E... allora?- la guardai non capendo la differenza tra me e lei.

-Allora? Senti, quattro, farai bene a rassegnarti. La corona è la mia, sei qui per sbaglio, ok? Non metterti tra me e il premio- disse minacciosa sottolineando il fatto che del principe non le importasse niente.

-Ora vorrei adeguarmi alla gente del mio livello- si alzò voltandomi le spalle seguita dalla risata stupida dell'oca.

Perfetto, ero da sola.

Guardai le altre partecipanti.

Non ne riconoscevo nessuna.

Vidi Baely parlare con altre ragazze.

Erano tutte bellissime, posate, perfettamente vestite e pettinate.

Loro sembravano regine ed io sembravo una bambinetta ben vestita.

Ma onestamente, mi andava bene così, non volevo essere ciò che non ero.

-Strabiliante- sentii la sua voce e dopo anche un corpo sedersi vicino a me.

-Cosa?- girai la testa verso Harry mentre mi poggiai una mano sulla fronte. Non avevo notato che aveva già anche appoggiato un braccio dietro le mie spalle.

-Che hai ricucito il vestito per adattarlo ai tuoi gusti- rispose lui appoggiando la testa sul retro del divano e avvicinandomi a lui.

-Come lo sai?- corrugai le sopracciglia. Era strano che lui lo sapesse, l'avevo detto solo al principe.

-Ho avuto io stesso l'idea  dei vestiti lunghi per vedere le reazioni delle ragazze. Non tutte adorano questa roba di classe. O almeno pensavo. Ah, e ti ricordo che sono il consigliere di Harold, quindi sai... ci parliamo- disse lui sorridendo lateralmente e facendomi l'cchiolino.

A volte mi scordavo che Harry era quasi la spalla destra del principe. Mi sembrava strano immaginarlo vestito di tutto punto e che parlava con tanto garbo.

-Perchè eri da sola?- chiese con aria interrogativa.

-Non sto simpatica a molte- ridacchiai -tu cosa ci fai qui?- stavolta ero io quella curiosa.

-Volevo vederti- rispose lui sorridendomi maliziosamente come suo solito.

Roteai gli occhi, ma arrossii leggermente. Era incredibile l'effetto che mi faceva tutte le volte.

-Hai detto anche questo al principe?- lo schernii.

-Uhm... no, credo di essermi scordato di dirgli che ho un interesse particolare per la sua futura moglie- mi strinse in un abbraccio stretto facendomi scoppiare a ridere.

Sentii il cuore battermi forte.

-Non diventerò sua moglie, sono la più brutta e la meno importante qua dentro. Onestamente però non mi dispiacerebbe tornare a casa. Potrei comunque mantenere la mia famiglia e avrei vissuto una bella esperienza- sorrisi tranquillamente.

Harry mi si avvicinò all'orecchio improvvisamente quasi arrabbiato. Sentivo il suo respiro contro la mia pelle.

-Se il principe avesse voluto una modella, una ragazza importante o una ragazza finta come i riccioli di quella, non credi che l'avrebbe potuta avere? Questo "concorso" serve per conoscere delle ragazze. Hai carattere a differenza di molte qua dentro e sei pure bella, sei una delle possibili scelte tanto quanto le altre- alle sue parole rimasi immobile in preda ai brividi che invadevano il mio corpo al suono della sua voce contro me.

-Devo andare Kris, preparati alle occhiatacce delle tue ventitrè migliori amiche- sciolse l'abbracciò prima di alzarsi e allontanarsi. Sentii un improvviso freddo nei punti dove prima c'erano le sue braccia. Poi tornai a guardare le altre. Tutte mi stavano guardando con un misto di emozioni nei loro sguardi, ma quella più intuibile era l'invidia.


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