Chapter XIII: I don't love him, I will never love him

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L'abito per Aese era quasi finito: era venuto anche meglio di quanto pensassi. Stavo finendo di posizionare i diamanti sul corpetto.

-Che lavoro divino- fece un voce calda sul mio collo.

Mi immobilizzai.

Due mani si posarono sul mio ventre e mi strinsero a se.

Sentivo i muscoli contro la mia schiena.

Deglutii un misto di aria ed acqua.

-Harold...- dissi cercando di uscire invano dalla sua presa. Mi girai in modo di ritrovarmi di fronte a lui.

Gli occhi verdi spiccavano dai fori della maschera e le labbra carnose e rosee pure.

-Mi deve un bacio- esordì lui con fare provocante.

Cercai di arretrare, ma la sua presa non si allentò. 

-Ci sono altre ragazze qui a palazzo- non sembrava quasi lui, non era il solito Harold.

Si spostò facendo scontrare la mia schiena con la superficie fredda del muro dietro di me. Le sue mani mi intrappolavano in una gabbia mortale.

-Voglio lei, lo sa- avvicinò le labbra al mio collo e chiusi gli occhi non sapendo come reagire.

Immobile trattenni a stento una lacrima quando posò un bacio viscido sulla mia mandibola. Non volevo quello, assolutamente no.

-Harold, il re ha bisogno di parlar...- Harry era entrato con dei fogli in mano e aveva alzato lo sguardo su di noi. Sbarrò gli occhi mentre i fogli scivolarono al suolo.

-Harry?-

-Harry!-

Dicemmo all'unisono sia io che Harold.

Lui si mise a ridere maliziosamente e tristemente. Mi sentii morire...  

-Finalmente hai baciato una ragazza e che ragazza, se mi permetti. Com'è?- si stampò un sorriso beffardo sul viso, ma puntò quei suoi pozzi verdi nei miei. Erano tristi e delusi.
Non l'ho baciato, aiutami!

-Vorrei intrattenermi con lei, Kristen, ma ho degli impegni da sbrigare- si ricompose il principe prima di lasciarmi un bacio sulla guancia che mi fece gelare il sangue. Poi uscì dalla stanza elegantemente. 

Io caddi in ginocchio tremante cercando di trattenere il pianto. Cos'era successo? 

Aprii le mani sul pavimento sporco mentre calde lacrime mi rigavano le guance cadendo al suolo. Non riuscivo nemmeno ad evitare quello.

-Kris-Harry si avvicinò a me avvolgendomi tra le sue braccia. 

Avevo la vista appannata dalle lacrime, odiavo l'idea di farmi vedere piangere da lui.

Mi sollevò dolcemente adagiandomi sul primo tavolo libero che incontrò. Si posizionò tra le mie gambe mentre tenevo la testa nascosta nella sua spalla.

-Kris, ti senti bene?- mi accarezzò dolcemente la schiena tentando di tranquillizzarmi. Quel suo movimento pacato e controllato in effetti funzionava, soprattutto perchè ad ogni suo tocco quello ruvido del principe veniva rimosso dalla mia pelle. 

Solo dopo qualche minuto staccai il viso per posare una mano sulla sua e fissarlo negli occhi.

-Com'è stato baciarlo?-chiese all'improvviso in modo freddo e triste guardando il pavimento come se fosse più interessante improvvisamente.

-Non l'ho baciato- sussurrai in risposta imitando il suo atteggiamento.

Lui sospirò alzandomi il mento con un dito. Gli occhi avevano un sottofondo di rabbia pacata.

-Stai sbagliando- strinse le labbra riducendole ad una linea.

-Non lo amo, mai lo amerò e la corona non è il mio obbiettivo- mantenni la voce rigida sebbene fosse ancora leggermente rotta dal recente pianto. 

Mi studiava in silenzio cercando di capire le mie vere intenzioni anche se pensavo fossero chiare. 

-Chi ti piace?- era curioso? Lui? E poi perchè quella domanda? Pensavo lo sapesse...

-Lo sai- risposi secca.

Si avvicinò al mio orecchio, il suo fiato caldo mi invase il corpo e mi provocò dei brividi in qualsiasi parte del corpo.

-Vorrei esserne sicuro- sussurrò in modo provocante.

-Tu- arrossii e ringraziai il fatto che non potesse vedermi.

-Non possiamo stare insieme- continuava a parlarmi direttamente nelle orecchie, mi provocava, era logico.

-Non mi importa- ed io ero giù ceduta.

Poi le sue labbra scattarono sulle mie trasportandomi in un bacio bisognoso. 

Ero persa nel mio mondo parallelo quando un rumore di passi ci raggiunse.

Un passo. Due. Tre.

-Kristen! Il mio vestito è pronto?- gridò la voce di Aese dalle scale.

Harry si staccò da me sorridendo ed aiutandomi a scendere velocemente.

Corsi al mio tavolo da lavoro mentre lui si affrettò a raccogliere le carte che erano ancora per terra. 

Tornò da me dopo poco lasciando quei fogli vicino ai miei progetti prima di lasciarmi un altro bacio a fior di labbra che mi fece spuntare un sorriso sornione.

-Kristen- squillò la voce di Aese mentre la ragazza faceva la sua comparsa nella stanza. 

La guardai quasi colpevole mentre lei ci fissava incuriosita.

Harry mi prese la mano da sotto il tavolo e non potei evitare di abbassare lo sguardo per vedere quel gesto dolce e semplice.

Da lì a poco anche la mia vita sarebbe finita...

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