Chapter Four: Changes.

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JANE'S POV.

Non era la prima volta che producevo un patronus. In realtà avevo dimestichezza nel farlo, e adoravo il mio scoiattolo. Il momento felice al quale mi affidavo non era un singolo attimo, ma più e più attimi che avevo rivissuto mille volte nella mia vita, e che ogni volta mi rendevano contenta come la prima. Avevo scelto di pensare alla musica, al modo in cui mi rendesse spensierata ogni volta che suonavo il pianoforte. Quando suonavo diventava tutto così piccolo, c'eravamo solo io e quei tasti bianchi e neri. Mi lasciavo andare, e perfino il più grande dei dolori svaniva..

Alzai gli occhi, una volta che il mio scoiattolo era scomparso, e tutti mi guardavano, incantati da quella che era stata la luce e la positività dell'incantesimo.

<<Ottimo lavoro signorina White!>> esclamò Vitious. <<Adoro il suo scoiattolo!>> continuò.

Mi feci da parte, rossa come un pomodoro all'idea di aver avuto tutti gli occhi addosso, ma al contempo ero fiera di me stessa per aver creato un qualcosa di così complicato. Ero così. Un tornado di emozioni. Sicura e felice di me stessa quanto timida e impacciata.

Alzai lo sguardo in un preciso angolo della stanza, non sapendo perchè, ed incontrai quegli occhi grigi-azzurri che tanto mi avevano perseguitato la notte precedente. Malfoy mi fissava, ancora. Come faceva la sera prima. Mi prese una morsa allo stomaco quando pensai al bisticcio avuto poco prima con lui, ma ora i suoi occhi non trasmettevano disprezzo, né odio, né nulla di negativo. Era qualcosa di indefinito. Non riuscivo a decifrarlo. Ma sapevo che non vi era cattiveria in quello sguardo tanto dolce..

Non avevo mai notato la sua bellezza prima d'ora, ero troppo distratta dalla sua bruttezza interiore. Era alto, molto più di me, i suoi capelli biondo platino, quasi bianchi oserei dire, non erano più tenuti fermi dal gel. Ora scendevano morbidi sul suo capo. Le sue mani erano esili e fini, le dita lunghe e affusolate, ma nonostante tutto la sua virilità non veniva meno. Il volto appuntito e pallido era di una sensualità unica, le labbra, spesso contratte in un ghigno, erano sottili ma giuste.

Era un bel ragazzo..forse il più bello che avessi mai visto.

Mi resi conto che ci stavamo osservando, forse attratti dallo sguardo dell'altro come fossimo due magneti. Morsi il mio labbro inferiore, cercando di tornare alla realtà. Non volevo lasciarmi trasportare da certi pensieri. Non ora che dovevo concentrarmi.

La lezione terminò e, senza neanche guardare Luna, presi la sua mano e mi precipitai fuori dall'aula con lei. Le dissi di voler andare via. Gli occhi fissi a terra. Volevo evitare lo sguardo di Malfoy. Non volevo ammettere a me stessa che mano a mano il mio corpo e la mia mente stavano creando un legame con lui.

Come avrei potuto permettere che accadesse? Era un figlio di troia. Aveva tradito tutti nonostante chiunque l'avesse aiutato. No, non volevo pensare a lui neanche per un momento.

Ci recammo nei sotterranei, dove Lumacorno ci attendeva per la lezione di pozioni con i Grifondoro.

<<Buongiorno a tutti ragazzi.>> annunciò il professore, intento a scrivere alla lavagna il procedimento di una pozione della quale avevo sempre avuto timore: la felix-felicis.

<<Naturalmente tutti conoscete la Felix-Felicis, maggiormente conosciuta come Fortuna liquida. Ve ne ho parlato durante il vostro 5 anno. Come sapete è molto complicata da preparare. Disastrosa se si sbaglia anche un minimo passaggio, del resto come tutte le altre pozioni esistenti..>> continuò, ridendo da solo alla sua ultima affermazione.

<<Oggi vorrei che, seguendo le istruzioni alla lavagna, la prepariate. Avete un'ora di tempo, buon lavoro a tutti!>> terminò, mentre tutti ci fiondavamo sui nostri calderoni.

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