Chapter Twenty-Eight: Safety.

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DRACO'S POV:

Giugno arrivò prima che io potessi rendermene conto. Non avevo mai provato una sensazione tanto strana: il tempo che volava. Si dice che capiti a chi è davvero felice, e io, ormai, lo ero eccome. I litigi non erano mancati. Quella ragazza mi teneva testa come nessuno mai era riuscito a fare, neanche Potter. Non so quante volte avevamo discusso sugli stessi argomenti: i ragazzi che le si avvicinavano, causa di mie estreme crisi di gelosia; la mia acidità; la sua strana paura di volare, che più volte me la faceva chiamare "codarda" per incoraggiarla, ricevendo in risposta, in realtà, solo pugni sul braccio a non finire. Tutto quello mi faceva impazzire, ma non ci avrei mai rinunciato. Lei mi rendeva felice. Lei era il mio opposto e la mia metà. Lei era lei, e io l'amavo con tutto me stesso.

<<L'anno prossimo a quest'ora staremo dicendo addio a questo posto...>> sussurrava Jane, gli occhi fissi in un punto indefinito del panorama avanti a noi. Eravamo sulla Torre di Astronomia, l'ultimo giorno di scuola, e il sole ormai stava tramontando.

Sorrisi, scrutando il suo profilo, desiderando con tutto me stesso che quell'attimo durasse in eterno.

<<Già pensi all'anno prossimo? Dai, prova un po' a goderti l'attimo, voi Corvonero sembrate non farlo mai!>> la rimproverai, prendendole una ciocca di capelli e sistemandogliela con dolcezza dietro l'orecchio.

<<La smetti di fare di tutta l'erba un fascio? Sono Corvonero ma ciò non significa che sono uguale a tutti gli altri, così come nessuno è uguale a nessuno!>> mi disse, tutto d'un fiato, voltandosi di scatto e fissandomi con uno sguardo torvo e inferocito.

"Forse ha le sue cose?" mi chiesi, mentre la mia bocca partiva già a risponderle, sapendo perfettamente come tranquillizzarla.

<<Cercavo di sdrammatizzare, piccola so-tutto-io arrogante e acida!>> le risposi, un ghigno giocoso sul mio viso, mentre Jane lentamente cominciava a sorridermi e ad avvicinarsi a me.

<<Ero seria, comunque. Ho paura che tutto questo finisca. Hogwarts è casa mia. Tu sei casa mia. Non voglio svegliarmi da questo sogno.>> sussurrò, il viso vicino al mio e gli occhi abbassati.

Le alzai il viso con un dito, facendo leva sul suo mento.

<<Jane, hai così poca consapevolezza di ciò che ci lega?>> le chiesi, mentre cominciavo a domandarmi perchè la preoccupavano cose simili.

<<No, Draco, non è questo.>> cominciò, mordendosi il labbro inferiore. Adoravo quando lo faceva, ma in quel momento non volli lasciarmi andare all'impulso di baciarla. <<Ho paura che tutto cambi, in negativo, ovviamente. Tutto qui è così meraviglioso, sicuro. Ma il mondo là fuori, quello non lo è. So che sarà tutto diverso, e ho quasi paura di affrontarlo.>> continuò.

<<Non devi avere paura di nulla!>> le dissi, le sopracciglia aggrottate. <<Io ci sarò, accada quel che accada.>>

Jane alzò il viso, fissandomi negli occhi, lo sguardo illuminato dalla lieve luce aranciata del sole. Era bellissima. Il colore dei suoi occhi, grandi e meravigliosi, era enfatizzato dalla luce. I suoi capelli, leggermente agitati dal vento, svolazzavano con una tale sensualità da farla apparire come una dea. Lei era una dea.

<<So che ci sarai...>> rispose, annuendo e sorridendomi. <<E questo mi basta.>> sussurrò, avvicinandosi e stampandomi un appassionato bacio sulle labbra.

<<Brava ragazza.>> le risposi, stringendola a me e facendola volteggiare tra le mie braccia.

***

<<Il tempo è volato, quest anno!>> si introduceva la McGranitt al banchetto di fine anno. Io e Jane eravamo seduti l'uno accanto all'altra, per l'occasione, le mani intrecciate e gli sguardi fissi su di lei.

<<Vola sempre..quando si è felici. L'anno scorso abbiamo subito un dolore atroce, insopportabile, ma siamo tornati più forti di prima, pronti a ricostruire il mondo magico in maniera dignitosa, e sono tremendamente fiera di tutti voi per esser riusciti a farlo. Il tempo...è un compagno invisibile, spesso, come ho detto prima, quasi sfuggente, ma sta a voi decidere la sua forma. Può essere vostro fedele amico, se scegliete di usarlo con saggezza e di vivere ogni attimo come se fosse il più prezioso di tutti, così come può essere vostro nemico, se rimanete fermi nel vostro guscio, senza sfruttare il suo potere. Il tempo ha sanato le nostre ferite, ma siamo stati noi a volerlo, altrimenti ora staremo ancora a rimurginare sul nostro passato. Siate sempre coraggiosi ragazzi, sempre saggi, sempre gentili, e sempre ambiziosi. Non lasciate che il tempo diventi vostro nemico, siate loro amici. Non lasciate che la vostra preziosa vita vi passi davanti agli occhi senza che ve ne rendiate conto. Siate sempre pronti a nuove avventure, prendete in mano il vostro futuro e fatene un capolavoro. Questo è il più grande insegnamento che quest anno scolastico possa averci dato!>> continuò, mentre gli studendi di Hogwarts si alzavano in piedi per applaudire alla preside.

La McGranitt sorrideva, fiera dei suoi alunni, gli occhi pieni di emozione e le mani giunte.

Quelle parole risvegliarono in me un desiderio incontrollabile, che non seppi trattenere. Baciai Jane, mentre al tavolo dei Corvonero, dove eravamo accomodati, si alzavano fischi di ammirazione e applausi ancora più forti.

<<Sposami.>> le sussurrai, fissandola negli occhi, il braccio avvolto intorno alla sua vita e una mano intenta ad accarezzarle il viso.

Gli occhi di Jane si riempirono di lacrime, mentre mi sorrideva.

Le pozioni erano il mio futuro. Ne ero sempre stato sicuro. Ma in quel momento, sapevo che tutto il mio quadro era completo, sapevo che non avevo bisogno più di niente. Ero sempre stato felice tra le provette e i calderoni, ma quegli occhi avevano un calore che nessun intruglio preparato bene mi aveva mai dato. Io ero suo, lei era mia. Doveva essere così per sempre.

Jane si alzò in punta di piedi, baciandomi con passione, per la prima volta non temendo per il suo pudore. Mi carezzò la guancia, la punta del suo naso sulla mia.

<<Si...>> sussurrò, la voce rotta dal pianto.

Quella piccola parola fu ciò che mi salvò definitivamente. Lei mi aveva salvato dal mostro che ero diventato, dai fantasmi del mio passato, dal dolore del rimpianto. Lei mi aveva salvato dagli inferi, portando il suo animo puro nel mio mondo. Lei aveva detto "Si", e in quel momento seppi che la mia vita, la mia felicità, era tutta racchiusa in quell'attimo, in quegli occhi, in quella donna.

Jane era stata la mia salvezza. 

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