Drunk In Love

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Ero arrivata sotto casa.

Scesi e mi avviai ai citofoni. Li guardai tutti e appena trovai il nome che mi interessava, lo suonai.

"Chi è?" rispose con la voce impastata dal sonno. 

"Mi apri?" mi limitai a dire. Il portone si aprì e iniziai a farmi le scale fino adarrivare alla porta aperta.

"Posso entrare?" chiesi non trovando nessuno.

"Si, sono in camera" rispose lui. Appena uscì dalla camera, mi guardò confuso. "E' successo qualcosa?"

Scossi la testa.

Era davanti a me, gli occhi semi aperti per la stanchezza. Non ho controllato l'orologio quando sono arrivata sotto casa sua. Non mi aspettavo neanche di arrivarci sotto casa sua. Sapevo che quello che stavo facendo era una follia, ma c'era qualcosa in me che mi impediva di reagire.

Desideravo i baci di Federico,desideravo fare l'amore con lui. Desideravo tutto ciò che lui poteva darmi. Mi era successo qualcosa da quando io e lui c'eravamo incontrati e ora, improvvisamente, nei miei pensieri c'era posto solo per Federico. Mi sarei lasciata trasportare da lui un un mondo dove solo i sensi avevano importanza, e quello che sarebbe successo dopo... Bene, me ne sarei occupata al momento giusto. 

Per ora volevo tuffarmi in una relazione che avrei ricordato -nel bene o nel male- per il resto della mia vita.

"Spogliami" lo esortai. 

Non se lo fece ripetere due volte. Alla svelta mi liberò dai miei indumenti, poi chinò la testa per baciarmi il collo e più giù, e quando arrivò al seno, un gemito mi sfuggì dalle labbra. Gli affondai le mani nei capelli per attirarlo a me, e per incitarlo a continuare.

"Va tutto bene?" Federico alzò la testa per guardarmi, gli occhi luccicavano nella penombra. Feci scorrere le dita sulla sua schiena, percependo la forza dei suoi muscoli e il calore della sua pelle, e desiderai mantenere quell'intimità con lui per sempre. Sapevo che non era possibile, però potevo sempre sognare, giusto? Potevo concedermi qualche istante di pura gioia, abbassare la guardia, godere di ciò che lui era disposto a darmi. "Si" sussurrai. 

Era una notte fatta per amare, e avrei accettato la sfida. Di risposta, Federico riprese a baciarmi sulla bocca, profondamente, con passione, accendendo un fuoco in me, e poi lentamente si mosse verso il basso, assaporando la pelle morbida della gola. Erano sensazioni così intense, anche troppo... Non ero certa di essere in grado di sopportarle. 

Mai nella mia vita avevo vissuto un'esperienza simile, mai mi ero sentita così priva di controllo, e Federico aveva appena cominciato! Si spinse ancora di più verso il basso, mi coprì il ventre piatto con una serie di piccoli baci. 

Spinta dall'istinto ruotai i fianchi come per indicargli con esattezza dove anelavo essere baciata. Federico colse al volo il messaggio e si adeguò al mio desiderio, e fu allora che capì che dovevo averlo, e che ogni altra attesa sarebbe stata inaccettabile. Come se mi avesse letto nella mente, Federico si mosse e si distese sopra di me e mi penetrò, lentamente, inesorabilmente. Subito stabilì un ritmo al quale mi adeguai spontaneamente, e mi trascinò in un mondo che non aveva nulla di materiale, in una dimensione dove solo i sensi contavano. 

Aprì gli occhi e vidi riflesso il mio stesso piacere sul viso di Federico, lo sentì gemere e capì che anch'io stavo mormorando qualcosa, dei suoni strani che non avevo mai emesso prima. Suoni che parlavano di desiderio e di soddisfazione, di bisogno di appagamento. 

Chiusi di nuovo gli occhi e quando li riaprì, lui mi stava ponendo una domanda. Non con le parole ma con lo sguardo, voleva sapere se stavo bene, se ero contenta. Annuì e lo attirai a me, inducendolo ad affondare ancora più profondamente dentro di me e così infine reclinai la testa e permisi che accadesse. Non mi ero resa conto di aver urlato. E quando non ebbi più la forza di resistere, provai qualcosa di molto simile a un'esplosione di emozioni e appena qualche secondo dopo capì che Federico mi stava raggiungendo per precipitare insieme a me nell'abisso del piacere. 

Solo dopo lunghi istanti, Federico si allontanò da me, ma mi guardò con una tale tenerezza che sentì lacrime di commozione bruciarmi gli occhi. 

"Che cosa significa?" volle sapere lui.

Scossi la testa. "Non lo so. Sono tornata da Milano, ho lasciato Bey a casa e ho iniziato a vagare finché non mi sono ritrovata sotto casa tua." confessai. 

Mi abbracciò e ci addormentammo così. 

Menomale doveva essere lui a cercarti! 

Ma cosa ho fatto?! Io e Federico abbiamo fatto l'amore.

Io e lui cosa siamo? 

Già la mia testa faceva a pugni col cuore, il quale ribadiva di essere innamorato e il cervello si scontrava perché mi avrebbe solo fatto del male. 

Il mio cuore era ubriaco di amore e voleva che succedesse qualcosa tra me e Federico. 

Cuore 1 Testa 0 palla a centro.

La mattina seguente, i raggi del sole trapelavano dalla finestra lasciata aperta. Una sveglia aveva iniziato a suonare, non sapevo che ore fossero. Federico gli dette un colpo, e poi mi attirò più vicino a lui. 

La sveglia continuò a suonare, così il biondo si avvicinò e mi dette un bacio a fior di labbra e si alzò controvoglia. 

Aprì l'acqua e capì che si stava facendo una doccia, io rimasi nel letto, aspettando che tornasse. 

Quando tornò mi trovò sul letto con le gambe incrociate e il lenzuolo avvolto intorno al corpo.

"Buongiorno piccola" disse avvicinandosi e baciandomi. 

"Buongiorno"risposi io con la voce impastata dal sonno. "Vado a farmi una doccia e poi vado al negozio" dissi alzandomi dal letto con il lenzuolo. Mi feci una doccia e poi mi rivestì.

"Facciamo colazione?" disse lui in sala.

"Faccio colazione con le ragazze stamattina" dissi mentendo. Lo salutai e mi diressi a lavoro. 

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