Appena arrivai a lavoro, Luna mi prese da parte. "Perché non mi hai risposto sabato?" chiese alterata.
"Non avevo voglia di parlare con nessuno" dissi secca.
"Ieri sono venuta da te, ma non c'eri"
"Sono andata a Milano dai ragazzi"
"C'era Cosimo?" chiese lei.
Scossi la testa. "Era a Ibiza"
"Tutto bene?" chiese lei notando il mio sguardo perso.
Scossi la testa. "Ho fatto una cazzata" dissi di getto.
"Che hai fatto questa volta?" chiese preoccupata.
"Ci sono andata a letto un'altra volta" dissi guardando in basso e abbassando il tono della voce.
Lo sguardo di Luna cambiò dal preoccupato allo scioccato. "Sei andata a letto un'altra volta con Federico?"
Annuì. "Qual è il problema, allora?" chiese non riuscendo a capire il problema, che forse per lei non esisteva neanche.
"Il mio cuore fa a botte con la mia testa, e non so a chi dare ascolto" sputai di getto.
"Che cosa dice il cuore?"
"Il cuore, dice che è quello giusto, che non mi farà mai del male, e si prenderà cura di me, nonostante conosca delle parti importanti del mio passato"
"E la testa?" Sbuffai rumorosamente.
"Dice che mi farà del male, che non fa per me, che la sua vita non fa per me, e ora che sa quelle parti mi sta rendendo fragile agli occhi di ogni uomo"
"Tu come ti senti dopo ieri sera?"
"Confusa, fragile. Luna non so che fare" dissi disperata.
"Meglio se ci pensi dopo a quello che vuoi fare, perché lui è qui" disse Jade intromettendosi nel discorso.
Mi girai verso l'entrata e lo vidi. I capelli ben pettinati, con una tuta, e lo sguardo fisso a terra, come se stesse nascondendo qualcosa. Feci un respiro profondo e andai verso il biondo. "Federico, che ci fai qui? Non hai gli allenamenti?"
Scosse la testa. "Ho bisogno di una risposta" disse semplicemente.
Lo guardai confusa, non capendo di cosa stesse parlando. "Ho bisogno di una risposta da parte tua" continuò lui.
"Che risposta vuoi?"domandai ancora più confusa di prima. "Che cosa siamo noi?" disse urlando.
I clienti guardavano noi.
Ero immobile, non sapevo cosa o come rispondergli. "Ho capito." disse lui. Mi guardò un'ultima volta e se ne andò.
Mi misi le mani in faccia.
Mi aveva fatto una semplice domanda, e io non avevo una risposta.
Non potevo biasimare Federico. Aveva ragione.
Che cosa siamo? O, meglio, eravamo? Non lo so.
Sembra banale, ma non lo so. Lo voglio, ma ho paura.
Sono innamorata di lui, ed ho paura.
Il cuore è andato a farsi una vacanza, la testa ha risposto per entrambi.
Se il cuore non fosse stato in vacanza, avrebbe risposto lui.
Gli avrebbe detto che ero innamorata di lui, che in quei giorni in cui non si è fatto sentire, stavo impazzendo.
Gli avrebbe detto che aveva paura e non poca, che con lui si sentiva fragile, e non aveva bisogno di un'altra persona che lo calpestasse un'altra volta.
"Chanel, torna a casa" disse Jade massaggiandomi la schiena.
Ero ancora in quella posizione, non volevo muovermi. Scossi la testa. "Devo lavorare" Scrollai il corpo, e andai dalle clienti come se non fosse successo nulla.
"Signorina, scusi se sono invasiva" mi chiese una cliente che stavo aiutando.
"Ma quel ragazzo è il suo fidanzato?" Scossi la testa. "E' complicata come situazione"
"Come sarebbe è complicato?" mi domandò.
"La mia ultima relazione, si è conclusa sei anni fa, scoprii che mi tradiva con colei che è diventata sua moglie. Testa e cuore sono in conflitto e io non so a chi dare retta."
"Lei non si fida più dell'amore" esclamò lei.
Non potevo che annuire alle sue parole. "Sappia chela testa è razionale, il cuore è la sede dei sentimenti. Penso che tu per questi ultimi anni abbia seguito la testa, mettendo da parte così il cuore. La testa le farà scegliere ciò che è giusto, ciò che è razionale in ogni situazione; ma in fatto di sentimenti, che non so se prova o meno nei confronti di quel ragazzo, deve seguire il cuore, soprattutto in questa situazione."
"Ha ragione signora, ma ho paura che possa farmi del male così quanto me ne causò il mio ex"
"Signorina, la paura è normale, non si butta in una relazione da tanto tempo. E lui, l'ho guardato, non le farà del male" Accompagnai alla cassa la signora, aveva preso una borsa e una maglia.
"Jade, faccio io con la signora" dissi mettendomi dietro la cassa. "Signora, sono 65 euro" dissi sorridendole. Pagò, e poi si avviò verso l'uscita, ritornò indietro "Segua il suo cuore" disse toccandomi il cuore e poi se ne andò tra le vie torinesi.
Servì altre clienti, ma in mente avevo ancora le parole della signora.
Per l'ora di pranzo, ci recammo nel solito bar per pranzare. Durante il pranzo non ascoltai nemmeno una singola parola dei discorsi di Luna e Jade.
Quelle parole mi martellavano la testa, non smettevo di pensare ad ogni singola parola, a come la signora non conoscendo né me né Federico abbia capito con poco che per gli ultimi sei anni ho seguito la testa, per paura di rimanere un'altra volta scottata. Anche il turno pomeridiano cominciò e servimmo le clienti, anche se la mia testa era da un'altra parte, non mi ero accorta che Paulo era venuto al negozio.
Lo sentì salutarci ma non ci feci caso, con la coda dell'occhio vedevo che parlava con Luna e ogni tanto guardavano me.
Finito il turno, salutai le ragazze e mi avviai verso casa, presi una traversa che non somigliava alla mia.
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Fragili
Fanfiction"Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano"