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la sensazione del liquido denso e freddo che mi veniva versato sulla schiena rischiò di farmi rabbrividire, ma mi controllai. eravamo stesi a terra, sui tappeti di pelliccia sintetica che avevo preso per l'occasione, le candele erano quasi tutte spente, e noi prestavamo poca attenzione al vecchio film in bianco e nero che avevamo scelto di guardare. mi sembrava troppo perfetto per essere vero, quella situazione, quello che stavamo facendo, Kol che giocherellava con i miei capelli mentre guardava lo schermo, io che mi appoggiavo alla sua schiena per sorreggermi e non farmi venire il torcicollo per guardare lo schermo e per sfruttare il calore del suo corpo, dalla temperatura leggermente più elevata di quella di un normale essere umano, Victor che con le lente carezze della sua lingua mi solleticava la colonna vertebrale. era una scena troppo idilliaca per appartenere davvero alla mia vita, era questo che diceva una parte dei miei pensieri, non quella più emergente, infatti in quel momento non riuscii a fare altro che emanare qualche versetto incoerente e un risatina causata da una leggera sensazione di solletico. Kol trovò quei versi molto buffi e, girandosi sulla schiena, mi ritrovai il suo volto a pochi centimetri dalla fronte, sentivo la sua pelle morbida accostata alla mia, i suoi muscoli sodi sostenere il mio busto senza notarne il peso. non trattenne una risatina "rifallo" non parlava con me, guardava il vampiro alle mie spalle che mi fece gocciolare addosso un altro po' di liquido e poi di nuovo lo leccò via. di nuovo emisi degli strani suoni, neanche io avrei potuto classificare di che genere fossero, non capivo esattamente cosa mi faceva provare. era piacevole, non esattamente eccitante o divertente, non capivo, ma non me ne curai più di tato "dai" protestai, fingendo palesemente, una voce offesa "Lasciami fare, mi piace questo modo di scaldare il sangue" mi informò il vampiro "Se vuoi che sia caldo dovresti usare la schiena di Kol, lui è un termosifone" notai, guadagnandomi una faccia divertita da parte del vampiro e una scandalizzata del mannaro "Termosifone!" esclamò con finta indignazione, ma lo ignorammo entrambi "no, preferisco la tua schiena, mi piace molto di più della sua" mi informò strappandomi una risata divertita alla faccia indignata che l'altro fece a quelle parole "certo, la mia schiena non ti piace, ma c'è qualcosa che lei non ha e che ti piace tanto di me, vero sanguisuga?" controbatté, con una giocosa malizia nella voce e nello sguardo "lo stesso vale per te" gli rinfacciò Victor, per poi leccare un altro po' del sangue che mi aveva appena versato addosso. prima che la discussione proseguisse li fermai con una curiosità che da un po' mi balenava in mente "ragazzi, mi chiedevo il perché avete scelto questo genere di relazione" Kol mi fissò e Victor smise di leccare, probabilmente per fare altrettanto "voglio dire, mi avete detto che le coppie che si sono formate all'inizio erano liberi di decidere le dinamiche interne indipendentemente dal programma, quindi il sesso non era obbligatorio" spiegai "così mi domandavo il perché non vi siete fermati semplicemente ad una coabitazione, magari un'amicizia" conclusi. ci misero alcuni lunghi secondi prima di rispondere, ma lo fecero, come sempre "ci abbiamo provato all'inizio" ammise Victor "per qualche mese abbiamo cercato di imparare a conoscerci e sopportarci a vicenda, dormivamo in camere separate e ci immischiavamo poco nella vita dell'altro" raccontò in tono serio "ma non funzionava, eravamo messi molto peggio in confronto a come ci hai trovato tu" riprese Kol "non riuscivamo proprio a tollerarci, un paio di volte per poco non ci siamo uccisi" ammise "così, ci siamo detti: tutti gli altri ci odiano e sono terrorizzati da noi, nonostante siamo due gran pezzi di maschi ci trattano come lebbrosi. non so come ma siamo riusciti ad avere una conversazione, nella quale abbiamo messo nel piatto i fatti" prese una boccata d'aria prima di continuare "siamo entrambi attraenti, entrambi bisessuali ed entrambi mettiamo troppa paura per trovare qualcuno con cui scopare, le cose non potevano andare peggio di come stavano tra di noi, così ci siamo detti, facciamolo, scopiamo" guardai Kol a bocca aperta, era proprio da lui dire cose del genere con tanta leggerezza, ma non potevo fare a meno di rimanerne sconvolta ogni volta. non riuscivo a credere che delle volte lo avevo sentito più partecipe per la lista della spesa che in quel momento "visto che il sesso era andato bene e che non eravamo più passati alle mani abbiamo continuato, è stato anche utile come valvola di sfogo, per un po'" continuò Victor "eravamo di nuovo in brutte acque quando abbiamo deciso che ci serviva qualcun altro" aggiunse il vampiro "meglio se femmina" si intromise il mannaro "e poi abbiamo trovato te" concluse.

volevo dire qualcosa, controbattere in qualche modo, ma proprio non riusciva a venirmi in mente nulla, cosa mai si poteva dire in una circostanza simile? non ne avevo idea e non mi concessero molto tempo per pensarci. Victor posò la bottiglia a terra e preso il telecomando mise in pausa il film che nessuno stava più seguendo "visto che siamo in vena di confidenze..." cominciò, mi tirai a sedere e lo guardai, non mi piaceva il tono che stava usando, preannunciava una domanda e io non riuscivo ad immaginare quale potesse essere. guardai per un istante le facce dei due uomini, uno seduto a terra l'altro allungato su un fianco che sosteneva il busto con un braccio "ci spiegheresti cosa ci è venuto a fare in casa nostra un elfo?" rimasi letteralmente a bocca aperta per la sorpresa di quella domanda. come potevano saperlo? non gli avevo detto nulla e di sicuro non si erano incontrati in corridoio o Niall sarebbe corso indietro per avvisarmi che c'erano due non umani nel mio condominio, cosa che non era accaduta. "Come...?" mormorai allibita, Kol si limitò ad indicarsi il naso e quello bastò a farmi capire come lo sapevano "lo possono fare anche gli elfi? fiutare le altre razze?" domandai preoccupata, l'idea non mi aveva mai sfiorato prima, ma ora, ora pregavo che non fosse così o sarebbe stata la fine della mia tranquillità "no" si limitò a rispondere il licantropo, facendomi sospirare per il sollievo "allora?" mi incitò il vampiro, stavolta il sospiro non era di sollievo, più che altro rassegnazione e sconfitta, non potevo non rispondere "è un amico di famiglia, è venuto per convincermi a tornare a casa per le feste, voleva che fossi li almeno per la notte della veglia, ma gli ho detto che non potevo e sono riuscita a mandarlo via" raccontai. i due si scambiarono uno sguardo pensieroso "Lo sai che non ti impediremo di andare vero?" domandò il vampiro, con una leggera nota di titubanza nella voce "ma non ci voglio andare, preferisco stare qui, con voi. a casa dovrei sorbirmi tutto il tempo i miei parenti che mi dicono quanto sono bravi e mi trattano come una incapace, qui, con voi mi piace, ci sto bene e non voglio rinunciare all'opportunità di passare la notte della veglia con voi" affermai sincera. pensavo ogni parola di ciò che avevo detto, e molto altro. ormai ero grande, mi feriva vedere le vite dei miei familiari e amici proseguire mentre la mia rimaneva bloccata in un perenne circolo di nulla. ogni giorno mi era sembrato identico, niente lavoro, pochi amici, della maggior parte dei quali non mi fidavo, nessun affetto profondo e nessuna prospettiva. mi aveva fatto male per anni, vedere le persone che mi circondavano vivere le loro vite, innamorarsi, mettere su famiglia, lavorare, avere qualcosa che li preoccupasse o li infastidisse, io non avevo avuto nulla di tutto ciò per molto tempo ed esserne consapevole aveva solo peggiorato le cose. il lavoro per il quale mi ero trasferita in quella città era stato per me una benedizione, persino ora, quello che avevo con quei due, qualunque cosa fosse, lo era. mi piaceva cucinare per loro, tenere la casa pulita ed in ordine per loro, fare il bucato e spolverare, sapendo che lo avrebbero notato, che avrebbero notato che avevo provato una nuova ricetta, che mi ero assicurata che ci fosse una bottiglia di sangue fresco in frigo e che la casa fosse calda. i sorrisi che mi lanciavano erano tutto quello che mi serviva per non sentirmi inutile, per sentirmi utile per qualcuno. certo, anche i soldi che mi facevano usare aiutavano la vita di tutti i giorni, inutile negarlo, ma ad essere sincera non ci facevo molto caso, probabilmente era un atteggiamento sbagliato, me ne rendevo conto, ma non riuscivo a preoccuparmi di quello, l'unica cosa che mi frullava in mente era che, finalmente, avevo uno scopo ed esso era prendermi cura di quei due, tenerli sereni, farli andare d'accordo e, come era successo in quella sala d'aspetto, difenderli come potevo.

Victor mi depose un bacio sulla testa e mi fece segno con il capo di abbassarmi, prese in mano la bottiglia del sangue e fece ripartire il film "ho ancora sete" mi informò con un accenno di sorriso, nei suoi occhi vedevo che era felice per le mie parole. quando feci per abbassarmi Kol era già steso sulla schiena, con le braccia aperte e attendeva che mi coricassi sul suo busto, lo feci e ricevetti in premio un bacio e una palpata su un seno. non ci volle molto prima che le mani del mannaro finissero sul mio sedere e che ricominciasse quello che da neanche un'ora avevamo finito di fare.

da me a voi

ragazzi, grazie per aver letto la mia storia fino a questo punto e per favore lasciate qualche commento e ditemi che ne pensate, se vi piace o no, se c'è qualcosa che non vi convince, se ci sono delle parti che vi stuzzicano o se voleste che ci metta dentro qualcosa, tipo scene un po' spinte o no, insomma, cose così, spero che la storia non vi stia deludendo e sono curiosa di conoscere i vostri suggerimenti ed opinioni. grazie ancora ed un bacio a tutti.

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