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"tornerò sempre da voi" con quella promessa, con un bacio e un sorriso salutai i miei mariti prima di salire sul palchetto. dal pulpito avevo una buona visuale delle quasi trecento casse, tutte finemente intarsiate e decorate e tutte diverse tra loro. più in là, c'era una piccola platea di persone, alcuni erano giornalisti, altri erano i miei più cari amici e concittadini, ad esempio Brian che sedeva in prima fila. anche alcuni di loro avrebbero avuto una parte nello spettacolo, il druido, che ne sapeva più degli altri, ovvero era al corrente di cosa contenessero le casse, avrebbe dato istruzioni al momento giusto.

"buonasera" cominciai, guadagnando il silenzio "oggi ho chiesto a tutti voi di essere qui per una questione molto importante e che mi riguarda in prima persona" ammisi. dopo le ricerche di Yami sapevo esattamente chi guardare e cosa cercare. sapevo chi si sarebbe agitato di più e perché "Il mio nome è Diana, e sono qui per raccontarvi la storia della mia razza ed il motivo per cui oggi morirò" a quelle parole si scatenò l'inferno. non solo i giornalisti, ma tutti cominciarono con le domande, in quattro furono costretti a trattenere Kol e Victor dal salire sul palco e venirmi ad interrompere. li lasciai un po' nel loro caos, prima di riguadagnare il silenzio "suppongo che tutti sappiano chi è l'antica divinità Miramalia" cominciai, ammutolendo anche gli ultimi chiacchiericci "una divinità di amore, bellezza e affetto, protettrice del calore familiare e dei sinceri sentimenti di affetto" spiegai "Miramalia, come è accaduto per altre divinità, ha creato una sua stirpe, una sua razza, che in antichità camminava su questa terra con tutte le altre razze" di nuovo brusio "loro erano me" ammisi "Esseri capaci di affascinare le creature sovrannaturali capaci di espandere i propri sentimenti all'esterno, per farli percepire a coloro che li circonda, uomini e donne che si dedicavano alla religione, di tutti gli dei, alla pace, sedando le discordie con la loro sola presenza e la sola parola. creature in grado di entrare nei più recessi desideri delle persone, attraverso i loro sogni. creature che non guardavano alle differenze ma solo alle similitudini. è questo che erano i figli di Miramalia." silenzio. nessuno parlava, troppo sorpreso "Vissero secoli, con le mansioni più disparate, da sacerdoti a contadini, da commercianti ad insegnati, insieme alle persone che amavano e che li amavano, in pace, in città come questa, dove nessuno dava importanza alla razza del proprio vicino, fin quando Amarno, figlio di Eldan, a cui era stata rifiutata la mano di una nostra sorella, da ella stessa prima che dalla sua famiglia, non decise che i figli di Miramalia fossero la causa delle sofferenze di tutti. radunò un esercito, mercenari, disperati, persone a cui aveva inculcato a forza il pensiero che la nostra esistenza fosse nociva all'esistenza stessa della vita. un esercito votato alla nostra estinzione." occhi sgranati mi fissavano sconcertati basiti, chi per una ragione chi per un'altra "e ci riuscirono, ad estinguerci, ogni figlio di Miramalia venne ucciso. ci vollero generazioni e secoli di accoppiamenti tra discendenti non attivi dei nostri figli e umani prima che venissero fuori le nostre piccole e sbiadite copie che il mondo chiamò Benedetto e fu solo grazie a loro che le famiglie umane cominciarono ad unirsi ad altre famiglia con geni latenti della nostra stirpe dando la possibilità a noi di tornare." la gente non sapeva cosa pensare, ed ormai era semplice vedere, dalle espressioni, chi era sconvolto da quelle notizie e chi, invece era furibondo. nonostante ciò erano tutti così presi da ciò che stavo dicendo che non si sarebbero accorti neanche della caduta di un meteorite sulle loro teste.

"ne sono nati decine, nel tempo, scambiati per semplici Benedetti che hanno vissuto nascosti, accanto alle persone che amavano, facendo ciò che la nostra natura ci comanda: amare e proteggere chi ci ama" specificai "ed in questi secoli apostoli di Amarno continuavano a darci la caccia, cercando di ucciderci, proprio come ci hanno provato davanti agli occhi delle telecamere durante l'ultima conferenza stampa e altre volte, in precedenza" altri mormorii sconvolti "infine ci sono quelli che ci selezionano come fossimo bestiame, e decidono le nostre sorti dal momento delle nostre nascite, senza mai dirci cosa siamo, senza mai darci la possibilità di essere ciò che siamo, solo per poterci avere" stavolta ci furono commenti in abbondanza e lasciai che si calmassero prima che potessi continuare "questa è stata la mia vita, sono stata cresciuta nell'ignoranza, perché venduta in cambio di protezione e destinata ai miei acquirenti, per poi finire bersaglio di assassini, quando finalmente avevo trovato una famiglia che mi amava, lontano da quella che mi aveva venduta e da chi mi aveva comprata." conclusi il racconto nello schiamazzo generale che ci mise molto a placarsi "ho viaggiato, nei miei sogni. ho conosciuto i miei predecessori, vissuto vite al loro fianco apprezzato il loro carattere e ho imparato a conoscere le mie capacità personali e quelle del mio popolo, la nostra storia, le nostre gioie, i nostri dolori, le nostre conquiste e i nostri errori. e grazie a queste conoscenze e al supporto della mia gente io oggi sono qui per dirvi questo e per fare questo" affermai. guardai i presenti uno ad uno, facendo scorrere il mio sguardo su tutti "Oggi ridarò vita alla mia gente" allargai le braccia per indicare le casse "a coloro che hanno accettato di dormire e vivere nei secoli nel nostro mondo onirico, in attesa di questo giorno, il giorno in cui io ho detto loro di svegliarsi." e fu proprio allora, sotto lo sguardo sconvolto dei presenti che la sua cassa si aprì. rosso sarebbe stato il primo, mi serviva lui per risvegliare gli uomini. Drogo lo aiutò a sedersi e poi ad alzarsi, cosa che fu molto difficile per lui. non era invecchiato ma l'immobilità l'aveva sentita. come nei sogni aveva il suo solito completo rosso sangue e non mi stupii quando cominciarono ad aprirsi le altre casse e ad uscirne uomini e donne con i nostri stessi modelli di abito ma di colori diversi, alcuni vennero aiutati dai loro accompagnatori, o per meglio dire dalle loro famiglie, altri, quelli che venivano da un passato in cui tutti sapevano di noi, vennero aiutati dai nostri concittadini, in molti erano accoppiati tra di loro, altri non avevano nessuno. vennero fuori di ogni età alcuni già con capelli bianchi che si appoggiavano ad un bastone nonostante l'aiuto, altri erano ragazzini che non potevano avere più di tredici anni. quando furono tutti in piedi, dopo le varie foto e commenti riuscii a parlare "Vorrei presentarvi i figli di Miramalia, alcuni di loro dormienti da prima del nostro sterminio" alcuni saltarono in piedi, senza riuscire a trattenersi, sorridi "ed ora, come ultimo annuncio, vorrei dire a tutti voi come morirò" affermai tranquillamente "Perché sta per succedere" sorrisi

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