24

455 25 0
                                    

il cambiamento fu tanto repentino che mi lasciò spiazzata, non solo per lo scenario che mi trovavo intorno, quello che sembrava essere un prato in una notte limpida, ma, sopratutto, per me stessa.
indossavo in abito lungo con dei profondi spacchi sulle cosce, volteggiavo, come in una danza, intorno ad un falò, sentivo della musica, flauti e qualcos'altro. non capivo. ero sicuramente nel bel mezzo di una festa e, come altre donne stavo ballando a piedi scalzi su un prato, intorno a quel grande fuoco. avevo bevuto, sentivo l'ebbrezza data dell'alcool che mi spronava a vedere ciò che mi circondava in modo più libero. mi stavo divertendo, lo sentivo fin nel profondo. ero felice. quel cambiamento così repentino mi bloccò per un attimo, dandomi il tempo di lanciare uno sguardo attorno me, non ebbi molto tempo, qualcuno afferrò le mie mani e mi ritrovai di nuovo a danzare, le sensazioni erano così vivide e reali che non riuscii a controllarle, non riuscii a fare nient'altro se non assecondare quell'allegro ritmo e muovermi. ridevo. ridevo sinceramente e dal profondo del cuore, mi sentivo come se mai, in tutta la mia vita, avessi provato una gioia così intensa.
non so per quanto tempo ballo intorno a quel falò, o per quanto tempo tutto ciò che mi circondava venne cancellato dalla semplice sensazione di libertà che provavo nel muovermi, ma quando lo vidi non potei fare altro che allungare le mani nella sua direzione e invitarlo ad unirsi. non si fece attendere. poggiò a terra il bicchiere dal quale stava bevendo e, prese le mie mani, mi ritrovai a volteggiare accanto a Kol. anche lui rideva, si divertiva, era felice e, nonostante tutte le persone che ci circondavano, non aveva un briciolo della sua solita aria fredda che adottava in pubblico. ballando e ridemmo per un tempo lunghissimo e brevissimo, non avevo modo di quantificarlo, ciò che mi riportò ala realtà fu la pioggia tiepida che mi investì, investì tutti i danzatori, non ci fermammo, ridemmo e coloro che ci avevano inzuppato si unirono alla danza. non avrei potuto immaginare nulla di più magnifico neanche se avessi usato ogni fibra della mia fantasia. il calore che mi riempì il cuore era immenso ed indescrivibile qualcosa che non avevo ancora mai sperimentato nella mia vita. c'eravamo solo noi nella mia mente, in un piccolo mondo perfetto che comprendeva solo me, Kol, Victor e la musica.
non so come, continuando a danzare ci ritrovammo davvero da soli. intorno a noi era tutto buio, non il buio della notte, rischiarato dalla luna e le stelle, ma un buio intenso e assoluto, la musica non si sentiva più, girai su me stessa e loro due erano spariti, la cosa non mi preoccupava. ancora sentivo l'euforia della festa. non durò molto. le tre donne apparvero dal nulla "un passo alla volta e continua a procedere" ripetevano le loro voci, ne ero abbastanza scossa, non capivo in che modo, non era paura, ma qualcosa che ci si avvicinava. poi, ancora, le tre donne scomparvero, vidi lui, l'uomo che avevo sognato la sera prima "andrà tutto bene" mi rassicurò, sparendo subito dopo, infine, ferma nel buio più assoluto la sentii, la voce che ripeteva ossessivamente "è tuo, prendilo, usalo" in preda dall'ansia spalancati gli occhi e scatta con il busto. non mi ero neanche accorta dj essermi svegliata di colpo se non quando non fu tardi. tirai una testata contro il petto di Caila. per fortuna il mio povero naso ne uscì indenne.

era mattina inoltrata quando finiamo la colazione e ci saremmo sul divano per parlare dei sogni. la.donna sembrava esausta. aveva delle occhiaie chilometriche e non si era presa neanche la briga di vestirsi. era rimasta con i pantaloncini e la canotta con cui si era fatta trovare a letto la sera prima. ero stata informata che, appena la conversazione sarebbe finita si sarebbe infilata nella camera degli ospiti e si sarebbe fatta una bella dormita. qualunque strana cosa avesse fatto l'aveva stremata ed era piuttosto evidente.
"potrei fermare la cosa" buttò lì come se nulla fosse "ma non credo sia una buona idea" aggiunse "perché? e cosa sarebbe questa cosa?" le chiesi immediatamente "innanzitutto vorrei sapere se i sogni sono sempre cosi" ordinò in modo molto cortese e gentile "non proprio" ammisi "questo è stato più intenso, credo, era più reale, inoltre in genere sogno una sola cosa, in questo lo scenario è cambiato, come se fosse più di un sogno che si susseguivano senza che mi svegliassi" spiegai, cercando di essere il più precisa possibile. sembrò riflettere per alcuni secondi sule mie parole "allora" cominciò alla fine "cercherò di spiegarlo in maniera semplice, dato che non posso approfondire il discorso più di tanto" ci informò "esistono vari tipi di sogni, alcuni sono i normali sogni che fanno le persone, non hanno un particolare significato e spesso neanche vengono ricordati" in questo non ci trovai nulla di strano "poi ci sono quei sogni che di normale o banale hanno poco, quelli di cui mi occupo." e fin qua era tutto piuttosto chiaro "di questo secondo tipo ce ne sono tanti diversi, alcune volte possono essere visioni, premonizioni o cose del genere, dipende tutto dal piano in cui la mente si sposta mentre dorme, è una caratteristica della persona dotata, o l'effetto di un  particolare sortilegio, pozione, maledizione o quant'altro." spiegò "ora, se la cosa può aiutare, immaginate il mondo dei sogni come un palazzo altissimo, ogni piano è diverso ed ognuno può accedere ad un determinato piano grazie ad una chiave, ogni piano co tiene qualcosa di diverso, uno ha una finestra sul passato, uno sul presente, altri su una persona, un luogo o un tempo specifico o altre cose ancora. riuscite a capire?" domandò, annuii ero abbastanza sicura di seguire ancora il discorso. "il mio incantesimo del sonno ha intensificato il tuo sogno, per questo è  stato più intenso, ma di base quello che è successo è stata tutta opera tua" ci informò  "ed è una cosa abbastanza impressionante. non ho visto il contenuto dei tuoi sogni, ne ho solo studiato la struttura, ma tu sei passata da un piano all'altro, accedendo a zone che, generalmente sono inaccessibili a chi non discende da una famiglia come la mia" la guardai dubbiosa "non capisco" ammisi "il tuo sogno è cominciato nel passato, ci sei stata, ma non solo come spettatrice, tu c'eri proprio, riuscivi ad interagire, vero?" domandò, ma sembrava sapere già la risposta perché quando annuii non se ne stupì "normalmente non è possibile interagire con accadimenti del passato, sono avvenuti, non si può interferire, tu lo hai fatto" mi informò "poi, sei passata al futuro, ho chiaramente visto la struttura del sogno cambiare, sei entrata nel futuro, per poco, come se avessi avuto un piccolo scorcio di ciò che accadrà" continuò "fin qui potrei anche capirlo, magari hai un talento che si presenta ogni svariati secoli, e il dopo che non ha molto senso" ammise, facendomi preoccupare "nel tuo sogno, non so come spiegarlo, è stato confuso e solo per un breve lasso di tempo, ma non eri sola" se ne uscì, lasciandoci basiti "cosa vuol dire che non era sola?" domandò Victor " non avevo mai visto una cosa simile ma, per riprendere la metafora del palazzo, è come se avessi avuto accesso ad un piano condiviso con altri palazzi. c'era qualcun'altro, reale, in qualche luogo del mondo e del tempo che era con te, nel tuo sogno, in un sogno condiviso" affermò  "intende che qualcuno si intrufola nei miei sogni?" domandai circospetta, cominciavo ad avere seri dubbi sulla sanità mentale di tutti i presenti, la mia per prima, perché quello che diceva aveva un senso, per qualche ragione che non comprendevo ce lo aveva "non proprio, come chichessia entra nei tuoi tu entri nei sui, i due sogni si fondono, è come un passaggio, tu incontri quella persona e quella persona incontra te, non la te fisica, perché il tuo corpo è addormentato, ma la te che si manifesta nei sogni." spiegò " quindi sono veri, voglio dire esistono davvero quelle persone con cui parlò?" domandai allibita "si, e no. il tempo nei sogni scorre diversamente, può essere che quelle persone nel mondo della veglia sono nate e morte centinaia di anni fa o che debbano ancora nascere, ma per qualche ragione che non so spiegarmi i vostri sogni sono correlati, si incontrano e vi permettono di parlare ingannando il tempo" rispose "ma hai detto che potresti fermare questa cosa, perché non dovresti?" domandai scombussolata da quella valanga di informazioni che non sapevo come metabolizzare. il mio cervello era troppo sovraccarico anche per andare in tilt o lasciarsi frenare dallo shock. "potrei bloccare la tua capacità di muoverti nei piani, costringerti a rimanere su quello inferiore dei sogni senza significato, ma è impossibile il dire cosa accadrebbe a quel punto. non si fondò casualmente i sogni, potresti avere una necessità, mentale e fisica di interagire con le persone che incontri. interrompere così, senza informazioni il collegamento potrebbe arrecarti gravissimi danni e potrebbe arrecarli anche alle persone che incontri, senza contare che non trovandoti, se questo fenomeno fosse causato da uno di loro, potrebbero forzare un incontro, danneggiando la tua mente in modo irreparabile, potresti morire nello scontro tra il mio blocco e la loro convocazione" ci informò "e, come se non bastasse c'è questo" non mi ero accorta che i suoi pantaloncini avessero delle tasche fin quando non ne tirò fuori un ammasso rosso, all'inizio non capii, mi ci volle  un attimo per arrivarci, la collana. era la collana che mi aveva dato l'oni. "dive la hai presa?" domandai prendendola dalla mano che me la stava porgendo e studiandola. era proprio la stessa. "è apparsa accanto a te mentre dormivi, non è normale" ci credevo, non era per niente una cosa normale "me la hanno regalata in un sogno" esclamai sconcertata "i tuoi sogni non sono solo sogni, tu interagisci davvero con chi incontri" ribadì lei "ora, c'è una cosa che è davvero importante, in questi casi." era del tutto seria e dal suo tono sembrava una cosa delicata "quando tu vedi queste persone, hai mai l'impressione che vogliono farti del male o che nutrano qualche genere di emozione nei tuoi confronti?" domandò. ci riflettei attentamente prima di rispondere  "no, non mi sono mai sentita minacciata da qualcuna delle persone che incontro. sono gentili, a modo loro, credo che mi vogliano dare dei consigli, solo..." lascia la frase incompiuta, ripensando alla voce e a quella specie di combattimento "cosa, è molto importante, nei sogni condivisi non ci sono barriere, loro non possono mentire a te e tu non puoi farlo con loro, lo sapreste altrimenti, lo sentireste" mi incitò "c'è stato un sogno" ammisi "era diverso dagli altri, spesso sono da sola, una volta ho info grado un tipo con cui ho chiacchierato, un'altra volta delle ragazze che credo volessero darmi consigli e rassicurarmi, anche se era tutto troppo strano" ammisi "ma, una volta c'era una voce, mi diceva che dovevo fare una determinata cosa e che se non l'avessi fatta sarebbero successe cose molto brutte" raccontai "le sue parole ti sono sembrate una minaccia?" domandò allora, del tutto concentrata sulle mie parole. al solo pensarci un brivido mi percorse la schiena, quell'incubo mi sconvolgeva solo pensandoci "non credo. sembrava più un avvertimento, ma non lo so, ero terrorizzata, tutto quello che succedeva mi spaventava a morte" ammisi " se fosse stata una minaccia l'avresti capito all'istante, ma ciò che ti terrorizzava non era la voce, solo quello che ti circondava, giusto?" chiese conferma e la ottenne con un mio cenno del capo. "in questo caso, credo davvero che stiano cercando di aiutarti, non immagino il motivo o per cosa ti supportano, ma stando così le cose il rischio maggiore sta nel bloccare i tuoi sogni." ammise "ma cosa possiamo fare per lei, lo percepisci anche tu il modo in cui oscilla" non capii cosa significasse le parole di Kol, ma non mi affrettai a chiedere spiegazioni, sembrava troppo preoccupato per potersene fornire di sensate in quel momento. anche lui aveva bisogno delle sue risposte. "si, lo percepisco, ma non posso definirlo preoccupante. è una Benedetta che si sta risvegliando  fin quando non troverà un equilibrio tra la sue nature non si può far altro che aspettare" alle sue parole seguì una scrollata di spalle, e un mio promemoria mentale di chiedere cosa cavolo significasse.
non ci fu molto altro da dire, la donna ci chiese del tempo per fare delle ricerche negli archivi della sua famiglia, in caso ci fossero stati casi simili al mio, è mi chiese il permesso di consultarsi con i membri della sua famiglia per capire che fare o non fare. non sapeva che pesci prendere ed era abbastanza chiaro. se ne andò a dormire poco dopo, io la imitai, mi infilati nella nostra camera, mi buttai sul letto, in modo tutt'altro che femminile, è dopo uno sbuffo rimasi a fissare la collana fino a quando non arrivarono Victor e Kol a cui raccontai del sogno di quella notte. ad entrambi interessò molto la parte dell'oni  e della collana.

wow
il sogno è finito e si torna nel mondo reale (se così si può dire) 😁
spero vi sia piaciuto anche questo capitolo è di riuscire a fare un buon lavoro co  il prossimo.
cosa mai succederà nella vita della ignara Diana che dall'oggi al domani si è ritrovata catapultata tra i casini? quando ci sarà questa Benedetta festa di primavera? (non me ne sono scordata) Ahahah un promo degno di un film o una serie tv, non mancate, nella prossima puntata succederà qualcosa, o forse no, ancora non lo so 😘

la città dell'unioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora