12.

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Tre giorni sono passati troppo velocemente per Harry, ogni secondo in quella magnifica città è come se fosse volato e il ragazzo sta già pensando a quando potrà tornare.

Una leggera pioggia cade sul suo viso, mentre avvolto nel suo cappotto raggiunge una perfetta tavola calda in stile parigino dove poter bere, mangiare qualcosa e divertirsi, anche da solo.

Non è pieno, ci sono solo alcune coppie e un gruppo appartati agli angoli del locale.

Harry si sente leggermente a disagio, è l'unico da solo e le risate rumorose che provengono dal fondo della stanza lo intimidiscono, senza un motivo ragionevole.

Non è arredata in modo moderno, è come una tavola calda anni ottanta.

"Benvenuto, sa già cosa desidera ordinare o preferisce guardare prima la lista?"

"Un Gin Tonic e qualcosa di veloce da mangiare, lasci pure qui la lista"

"Anzi, aspetti, niente cibo, solo da bere"

Nonostante ciò, Harry non ha intenzione di trattenersi lì a lungo, avrebbe solo bevuto un cocktail e sarebbe tornato dritto nella sua camera d'albergo.

La mattina dopo avrebbe dovuto scovare ogni angolo in uno dei suoi posti preferiti, Galeries Lafeyette, e di certo ciò impiegava una giornata intera, se non di più.

Due occhi ne incontrano un altro paio e Harry pensa davvero che sia uno scherzo del destino.

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