Tea Palace - ls

31.

"Chiuso permanentemente"

"Non è possibile, che schifo"

"Era davvero bello come posto"

Harry sembra non ascoltare le parole di Louis, perché si sta agilmente arrampicando sul grande cancello nero di ferro, chiuso con tanto di lucchetto, che non permette l'entrata a nessuno.

"Che diavolo stai facendo? Sei matto?" sbraita il ragazzo dagli occhi azzurri, che si sta già agitando per le possibili conseguenze di quel gesto.

"Scendi subito, non ho intenzione di farmi arrestare per colpa tua"

"Non volevi farti perdonare? Vieni e potrei pensarci"

"Questo va ben oltre quello che avevo pensato"

E poi "Finiremo nei guai"

"Dio, riesci a divertirti qualche volta?" Lo rimprovera il riccio, aspettando che l'altro lo raggiunga.

"Con questo completo mi risulterà un po' difficile arrampicarmi, ma lo faccio per te"

"È bello come lo ricordavo"

"Ci venivi spesso?"

"Ogni volta che potevo, ma negli ultimi mesi non mi è mai venuta l'idea di farci un salto, per questo non sapevo della chiusura" e aggiunge "Per quale motivo, poi, è un posto magnifico"

"Sì, sono d'accordo. Probabilmente avranno avuto dei problemi"

"Se mai dovessi vincere alla lotteria, ti comprerò questo posto, almeno sarei sicuro che mi perdoneresti" Louis ride appena, voltandosi verso Harry, che è ancora concentrato ad ammirare una lunga fontana sviluppata attraverso un percorso orizzontale, adornata ai bordi con delle viole, mischiate a dei tulipani rossi e gialli.

"Sei già sulla buona strada, voglio dire, mi hai seguito a ruota nel fare questa stronzata"

Il liscio sembra accorgersi della presenza dei fiori viola ed istintivamente sposta l'attenzione sul polso del più grande, in cerca dell'elastico del medesimo colore, non ascoltando la voce roca del più alto.

Si avvicina al suo corpo, circondandogli la vita con un braccio, avvicinandolo a lui di qualche centimetro.

Il riccio sussulta appena a quel contatto, ma non si scosta, anzi, se possibile, si porta ancor più vicino a Louis, che rompe il silenzio ancora una volta.

"Sono quasi sicuro di aver visto una cassetta in legno piena di vino"

Si arresta per un attimo, scrutando con attenzione il profilo dell'altro.

"Non so da quanto sia lì fuori, ma sembra in buone condizioni. Ti va un brindisi?"