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La settimana passò in fretta, il biondo ed io ci siamo scritti abbastanza spesso. Oggi è sabato.
Teresa sembra sempre più incazzata e sospettosa, tutte queste bugie non faranno che aggravare la mia situazione, dovrò dirglielo prima o poi.
Qualcuno suonò al campanello ed ero sicuro fosse Kay. Risposi al citofono.
"Arrivo tesoro"
"Muovi il culo coglione"
Aw che bello l'amore.
"Tesoro?" Teresa aveva appena sentito...ops
"Si stavo scherzando...è solo Kay"
"Mh mh...Dylan se mi tradisci con Kayla...dimmelo"
"Ma no piccola" le diedi un bacio sulla guancia e scappai via. Sono uno che scappa dalle situazioni che non mi piacciono o mi mettono a disagio, è il mio carattere.

-

Entrammo di nuovo in quel bar...stessi tavolini decorativi...stesso legno...stesso barista...e lui, era lì, allo stesso tavolo, da solo.
"Vai. Tu fai questa cazzata e io faccio la mia" Kayla prese il cellulare e digitò un numero, riconobbi poi il nome di Jug sullo schermo.
"Jug? Lo vuoi chiamare e far venire qua?"
"Mah...potrebbe pure venire a casa sua, potrei pure venire anc- HEY JUG"
Sti doppi sensi. Roteai gli occhi e dopo aver preso qualche respiro, mi incamminai verso il ragazzo.
"Hey"
"Dylan! Non ti ho visto entrare" ridacchiai visto che lui era girato di spalle alla porta d'entrata.
"Birra?" Mi chiese il biondo, e non potei far altro che annuire, ero senza parole letteralmente. Se avessi aperto bocca avrei sicuramente detto qualche cazzata delle mie così il ragazzo ascoltando il mio imbarazzante silenzio, parlò.
"Allora...sei qua con la tua amica?"
"Si, è laggiù che ci spia. Il tuo amico?"
"Ha detto che stava male..." guardò la sua birra pensieroso e poi continuò "ma vabbè...abbiamo più tempo per parlare" mi sorrise e non feci nemmeno caso al cameriere che mi portò la mia birra. Aveva un sorriso bellissimo...uno di quelli che ti prende da subito, dove non vorresti mai vederne fine.
Coglioneee
Mi schiarii la gola più per risvegliare me stesso che per far notare a tutti e due la situazione imbarazzante che si stava instaurando nel sorriderci a vicenda senza parlare...anche se era una cosa alquanto piacevole.
"Allora Dylan, quanti anni hai?"
"23, tu?"
"Mhhh...ti lascio indovinare"
"Mi metti in leggera difficoltà visto darei a mia cugina 9 anni anche se ne ha 16"
"Dai su spara, non mi offendo"
Mi stravaccai leggermente sul tavolo strisciando i gomiti sul piano di legno assumendo un'espressione pensierosa.
"...17...?"
Scoppiò in una fragorosa risata. Aaaaaah che suono armonioso.
Smettila non sei frocio
Grazie di avermelo ricordato.
"Ho 21 anni"
Ah...c'ero vicino eh
"Scioccato?"
"No solo che...pensavo ne avessi di meno" ridacchiai arrossendo e guardando il tavolo.
"Una volta...avevo tipo 15 anni...andai dal dottore perché non stavo bene, il dottore guardò mia madre come per dire 'mi prende in giro?', io e mia madre non capimmo perché lui ci guardava ma non proferiva parola, allora mia mamma gli chiese cosa ci fosse di tanto strano e lui le rispose: 'signora, io non curo i bambini di 5 anni'" scoppiai a ridere perché effettivamente lui dimostrava molto molto meno della sua età, lui mi guardò ridendo, con la faccia soddisfatta, forse per avermi fatto ridere.
"Questa davvero non me la immaginavo, sei molto divertente, sai?"
"Si? Anche tu lo sei, mi intrighi O'Brien"
Arrossii di nuovo, non ero per niente abituato a questi genere di complimenti, soprattutto non al 'mi intrighi'. Mille domande mi sorpassarono per la testa, mille film mentali iniziarono il loro corso.
"Non ti conosco molto, ma ti conosco abbastanza per sapere che voglio vederti ancora e ancora" mi sorprese quel suo commento, è stato molto dolce.
"Sai...prima mi hai rivelato una cosa tua, ora ti dirò io un mio segreto"
"Son tutto orecchi" Si avvicinò di più a me.
"In verità sabato scorso mi ha trascinato qua la mia amica Kayla per...beh...provare a conoscere qualcuno..sto con una ragazza solo che non funziona...non mi piace e non credo mi sia mai piaciuta...voglio solo scoprire il mio... 'orientamento' o comunque quello che sono veramente"
Restò in silenzio per un po', come per elaborare quello che gli avevo appena detto.
"Sei qua per sapere se ti piacciono i ragazzi quindi?" Si avvicinò di più al mio viso serio.
"C-credo di si...si"
Non rispose e mi guardò negli occhi per qualche secondo, per poi avvicinarsi e posare le sue rosee labbra alle mie, in un piccolo e docile bacio casto.
Chiusi gli occhi per abitudine...o forse perché la mia mente iniziò a vagare nelle grandi foreste dei ricordi della mia infanzia, a quando baciai per la prima volta un ragazzo, o forse stavo già immaginando qualcosa più grande di me. So solo che mi staccai, dispiaciuto, ma qualcosa mi diceva che era sbagliato, che non dovevo.
Mi alzai e mi accorsi che Thomas mi fissava preoccupato.
"S-scusa...devo andare..."
Mi tirai su il cappuccio, misi le mani in tasca e uscì senza nemmeno avvisare Kay.

Daddy // dylmas - newtmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora