Non tenevo neanche più il conto di quanto fosse passato dall'ultima volta che avevo visto Thomas. Ci pensavo poco ormai, aveva ancora un posto nel mio piccolo cuore ma non penso che tornerei fra le sue braccia se si presentasse davanti alla porta di casa.
Kayla mi aveva convinto ad uscire ed andare in qualche discoteca o bar gay, per fare conoscenza, capiamoci.
Jug l'avevo mandato a casa da qualche suo amico e avevo preparato anche una sorpresa per Kayla, mi ha sempre aiutato nei momenti peggiori, stasera le avrei ricambiato il favore.
Suonarono alla porta e corsi ad aprire.
"NEELS! LUCKY!"
"Hey dyl" risposero all'unisono.
Li avevo incontrati anni fa a Las Vegas, eravamo diventati amici ed erano...attori porno.
"Chi è?" Arrivò Kayla dalla cucina, ancora non aveva idea cosa le aspettava.
"Questi miei due amici ti aiuteranno a passare la serata. Io esco, loro sanno cosa fare"
Le feci l'occhiolino e presi la giacca.
"Dylan? Non sto capendo"
"Zitta hai capito. Mi amerai domani mattina. Io vado a scopare"
Non la lasciai parlare e uscii subito dalla porta, fiero del mio lavoro.
Presi il cellulare dalla tasca non accorgendomi del ragazzo che mi stava venendo incontro e gli andai a sbattere.
"Oddio scusami" alzai lo sguardo dal telefono e vidi l'ultima persona che volevo vedere in quel momento.
"Che ci fai qua Thomas"
"Sono qua per te...mi hanno detto che stavi da Kayla...quindi..."
"Quindi cosa? Jacob ti ha lasciato?"
"Dyl...non fare il difficile, non lo sei mai stato"
"Oh vaffanculo. Non sto più ai tuoi giochetti"
Non so perché lo dissi, ma dopo averlo detto mi sentivo di avere la situazione in mano anche se quella frase non centrava nulla.
In pochi secondi mi ritrovai con la schiena al muro e i fianchi di Thomas appoggiati ai miei. Come non detto.
"Non dirlo. Non mi interessa cosa dici ora, so che mi sogni di notte ormai, sei fatto così, mi desideri più di ogni altra cosa, anche adesso, si sente, in tutti i sensi. Vuoi baciarmi, toccarmi, avermi. Ma ti ostini a guardarmi come se non fossi degno di te"
Era a pochi centimetri dalle mie labbra e io stavo cedendo.
"Modesto il ragazzo"
"Sta zitto" e mi baciò, dopo ben 3 settimane e 2 giorni e 11 ore di lontananza da lui, dalle sue labbra. Mi sembrava impossibile.
Gli portai le braccia attorno al collo senza mai staccarmi dalle sue labbra. Lo volevo, e subito.
Lo presi in braccio girandomi e gli feci appoggiare la schiena al muro.
Stavo sognando?
Decisi che la camera degli ospiti di Kayla sarebbe stata un'ottima idea dove passare la notte. "Entriamo" gli dissi mettendolo a terra ed aprii la porta velocemente senza far caso a Kayla sul divano con uno dei due ragazzi. Corsi in camera tenendo Thomas per mano, appena chiusi la porta lo spinsi sul letto, facendolo cadere proprio in centro. Mi guardava come se mi volesse mangiare con gli occhi, era bellissimo.
Ero in piedi davanti al letto e mi tolsi la maglia. Decisi di farlo soffrire un po', quindi mi misi a cavalcioni su di lui, tenendogli i polsi sopra la testa, in modo da non potermi toccare.
Iniziai a strusciarmi su di lui, sulla sua erezione che premeva contro i jeans, lo vedevo quasi dolorante.
Gli tolsi la maglia velocemente e iniziai a baciarlo ovunque, lo segnai con dei succhiotti sul collo. Era mio e di nessun altro.
Tornai sul suo viso e lo bacia mentre con le mani gli abbassavo i jeans, la mia tortura non era finita però.
Lui mi mise le mani nei capelli, la cosa mi faceva davvero impazzire e lo sapeva, tornai a baciargli il collo e lui spostò la testa di lato per lasciarmi più spazio. Intanto con le mani giocavo con l'elastico dei suoi boxer andando a toccargli qualche volta il suo amichetto da sopra il tessuto.
Lo sentivo gemere e rabbrividire sotto ai miei tocchi ed ero felice che fosse a causa mia.
Ne avevo abbastanza anche io, mi spogliai di tutto quello che mi copriva e tolsi lentamente i boxer a Thomas, che aveva già una grossa erezione.
Fanculo al sesso protetto, non ho qua preservativi.
E se poi gli attacchi l'HIV? Magari ce l'hai
Oh sta zitto, non ora.Mi misi in mezzo alle sue gambe con il corpo e dopo un altro po' che lo stuzzicai, entrai in lui.
Fu come ritrovare qualcosa che si era smarrita da tempo.
Mi tenni su con i gomiti mentre non smettevo mai di baciarlo, le sue mani erano dietro alla mia schiena, tenendomi più stretto a se, mi mancavano i suoi capelli, le sue labbra, i suoi occhi profondi e i piccoli urletti che faceva gemendo.
Muovevo i fianchi lentamente, poi velocemente, gli presi in mano la sua erezione e iniziai a fare su e giù con il polso, volevo soddisfarlo a dovere.
"Oh c-cazzi dad-Dylan"
Dad?
Mossi più velocemente i fianchi e mi graffiò la schiena, stavo facendo bene il mio lavoro.
Tommy iniziò a baciarmi, a mordermi le labbra e il collo, era troppo eccitante.
"C-che stavi per dire?" Gli Chiesi rallentando il ritmo.
"Che i-intendi?"
"Stavi per qualcosa prima di 'Dylan'"
Mi fermai completamente anche se non avrei voluto perché mi stava piacendo parecchio.
"Muovi il culo"
Ridacchiai e tornai ad entrare ed uscire da lui.
Ad un certo punto, prima di venire, cercai di entrare di più, quasi affondando in lui, volevo che lo sentisse tutto, volevo fargli urlare il mio nome.
"caZZO"
Si, il mio, amore della mia vita.
Uscii da lui e gli venni sul petto, lui venne contemporaneamente addosso a me, sembrava quasi divertente, ma eccitante allo stesso tempo.
Mi sdraiai di fianco a lui distrutto, non avevo più forze e Tommy sembrava mezzo morto.
"Il mio daddy" mi sussurrò girandosi verso di me, gli sorrisi, era strano perché nella nostra relazione era sempre lui il più "grande", quello che sapeva tutto, quello che comandava. Ma nel sesso ero io il dominante.
Chissà se vuole tornare con te o se era solo una scopata
Cercai di non pensarci e mi addormentai stretto a lui, al mio piccolo.Era mattina ed io ero già in piedi in cucina, dopo 10 minuti dal mio risveglio mi raggiunse Kayla. Non mi raccontò come la sua serata fosse andata, ma mi chiese della mia, con Thomas.
Ero in crisi perché non sapevo come comportarmi con lui. Dovevo essere incazzato con lui? Dovevo essere incazzato con me stesso per avergli permesso di fare quello? Dovevo lasciar stare la rabbia?
L'avrei scoperto da lì a poco, finché Thomas non entrò in cucina con solo i boxer addosso, i capelli scompigliati ed un aspetto da post-sesso incredibile...