Alla fine lei non sapeva nulla. Le avevo detto solo del bar, chissà a cosa avrà pensato...
Che sei un cazzo di frocio
Grazie coscienza
Insieme all'unico posto dove non mi sarei mai pensato di andare, scrissi all'unica persona a cui non avrei mai pensato di scrivere in questo momento.
Dyl: *sms* vieni al bar.
Tre semplici parole. Non volevo sembrare freddo ma non volevo nemmeno parlargli per telefono quindi penso di aver scritto la cosa giusta, credo.Dopo 10 minuti entrò. Bello e biondo come sempre. Venne verso il mio tavolo e si sedette davanti a me, ma con lo sguardo rivolto verso il basso.
"Scusa...per averti chiesto di venire qua a quest'ora"
"Cosa devi dirmi?"
"V-volevo solo vederti. Non implica che debba per forza dirti qualcosa..."
"Dylan vattene a casa. Sei solo un etero con la ragazza sbagliata, non illudere le persone così." Finalmente mi guardò, anche se avessi voluto non lo facesse. Aveva gli occhi rossi come se avesse...pianto...
"Non posso tornare a casa" lo dissi piano, più per ripetermelo a me stesso che per dirlo a lui.
"Cosa? Perché?"
"Teresa mi ha buttato fuori perché le ho solo detto che sono andato in un bar gay"
"Oh..."
"E no. Non sono etero, sai com'è, l'ho scoperto quando ehm...mi hai baciato"
Oh no, in realtà lo sapevi perché ti è venuto duro quando ti ha baciato
Thomas appoggiò la schiena alla sedia, mi guardava e non diceva nulla.
"V-vado a casa di kay..."
Il suo sguardo mi metteva in soggezione.
"No" Si alzò e andò verso la porta per uscire "vieni?"
Inizialmente non capivo dove stessimo andando, anche se avevo un piccolo presentimento, finché non arrivammo davanti ad un palazzo, tirò fuori le chiavi e aprì la porta.
"Dove siamo?"
"A casa mia"
Un sorriso si fece strada fra le mie labbra, ero felice ma avevo paura.
"Non credere che sia chissà cosa, è solo un piccolo appartamento"
"Non...non importa, sei gentile...infondo non mi conosci nemmeno"
Aprì la porta ed entrò.
"Potresti essere un killer, o che ne so, ma non credo" si tolse la giacca e la buttò sul divano, lo seguii e feci lo stesso, era così bello nel suo ambiente naturale.
La casa era bella, accogliente, calda, aveva un salotto ampio e la cucina era un po' piccola, ma aveva tutto quello di cui si ha bisogno.
"Puoi stare qua stanotte se non sai dove andare. Domani parlerai con Teresa e...si sistemerà tutto, vedrai" si versò un po' di acqua e la bevve tutta d'un sorso, il pomo d'adamo gli si alza e scendeva velocemente, era bellissimo e si continuerò a dirlo.
"Grazie...ma non credo si sistemerà tutto, non voglio"
"Perché?"
Mi sedetti sulla sedia e mi guardai le mani in imbarazzo.
"Perché non sono felice con lei"
"Capito..."
però sono felice con te.
"Pizza?"
"E me lo chiedi?"
Rise e ordinò a domicilio due pizze con le patatine che arrivarono mezz'ora dopo. Mezz'ora passata tra chiacchiere inutili su cazzate, ma comunque è stato tempo speso bene, sono riuscito a conoscerlo un po' di più: aveva la risata più carina del mondo, aveva senso dell'umorismo e, soprattutto, mi faceva sempre ridere.
Il tipo delle pizze suonò alla porta e Thomas andò a pagare e portò le pizze sul divano. Eravamo seduti uno di fianco all'altro a gambe incrociate cercando di non far cadere la pizza.
A un certo punto di estremo silenzio mi venne la brillante idea di lanciargli una patatina in faccia, lasciandogli così lo stampo del pomodoro sulla guancia.
"NON SPRECARE CIBO"
"Ma mi è caduta"
"Si sulla mia faccia"
"Esatto c:"
Lui ruotò gli occhi all'indietro e me ne lanciò un'altra.
"Oh grazie" la presi e gliela avvicinai alla bocca, lui aprì le labbra guardandomi fisso negli occhi e mi immobilizzai.
Tensione sessuale alle stelleeee
Mi ripresi dopo pochi secondi e me la misi in bocca a me.
"Ma la mia patata..."
"È diventata mia" ridacchiai
Nel mentre in cui mi stavo per mangiare un'altra patatina, Thomas cercò di prendermela ma lo spinsi per sbaglio a terra. Mi fece una faccia da finto arrabbiato e iniziai subito a ridere a crepapelle. Era troppo carino.
Per dispetto mi prese la maglia e mi fece cadere per terra, su di lui.
Magari è quello che vuole e l'ha fatto apposta
Ma senti coscienza cara, da che parte stai?
Smisi subito di ridere e lo guardai negli occhi, intensamente.
Sembrava una scena da film.
Mi tenevo su con le braccia ai lati del suo viso, per non schiacciarlo, le sue braccia a poco a poco si alzavano verso le mie spalle fino ad arrivare dietro al collo. Non lo fece lui, lo feci io. Lo baciai. Appena sentì il sapore dolce delle sue labbra, un senso piacevole mi attraversò il corpo, come se volessi fermare il tempo in quell'istante.
Ci staccammo e lui mi guardò sorridendo. Mi alzai e mi sedetti sul divano guardandolo.
"Te ne andrai di nuovo?"
Ci pensai un attimo, forse per dare un po' di suspense
"No, non questa volta"——
Grazieeeee
Era da un po' che volevo scrivere una storia dylmas. Li amo troppo.
Ieri ho visto the death cure e niente piango.
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