Ero a casa di Kayla a piangere come un coglione, le stavo raccontando piano piano cosa fosse successo ma i miei singhiozzi continuavano a non farle capire bene il mio racconto.
Cercai di calmarmi e presi il cuscino abbracciandolo.
"Quindi tu sei entrato nella camera e..?
"E li ho visti...Tommy su...non farmelo dire"
"Va bene va bene, Dylan proprio non si che dire, sembrava fosse il ragazzo giusto per te"
"Forse dimentichi che l'ho tradito io per primo" le feci notare con l'amaro in bocca.
"Giusto...Starbucks?"
Alzai gli occhi al cielo, non volevo uscire ma era comunque casa sua e se lei voleva uscire allora saremmo usciti."Un frappuccino al caffè e uno al caramello"
Si, quello al caramello l'avevo preso io, amo le cose dolci. Thomas era dolce. Tutto si spiega.
Ci sedemmo al tavolo con i nostri frappuccini e iniziammo a fare mille foto, Tumblr sempre prima di tutto.
"Allora starai da noi finché tu e Thomas non farete pace"
"Quindi finché non mi trovo un lavoro da McDonald, torno a casa odorante di mcChicken e patatine fritte con i capelli inzuppati di olio fritto e ingrassato di 20kg per poi potermi comprare un appartamento mio?"
"Esatto"
"Sai stavo pensando di fare domanda in qualche negozio di vestiti, dicono che ci siano molti gay che ci lavorano"
"Sarebbe un'ottima opportunità, poi mi porteresti a casa i vestiti gratis o scontati"
Scoppiai a ridere e iniziai a bere la mia bevanda finché non sentimmo entrare due ragazzi che ridevano a crepapelle, ci girammo e vedemmo Thomas...si teneva per mano con Jacob.
"Dylan, non guardarli" Kayla mi prese la mano costringendomi a distogliere lo sguardo. Non ci avevano ancora visti per fortuna.
"Hey Kayla" la voce di Thomas apparve alle mie spalle e non mi girai, speravo non mi riconoscesse.
"Hey ciao Thomas" lei lo salutò con il suo solito sorriso di cortesia, quasi quasi la maledì, ero geloso.
"Sei qua con il tuo ragazzo?"
No sono il tuo ex ragazzo.
Mi girai leggermente, non mi aveva riconosciuto ma quando mi vide la sua faccia cambiò improvvisamente espressione, non riuscivo bene a decifrarla.
"Io..torno al mio tavolo...non voglio disturbarvi" girò i tacchi e tornò da Jacob.
Subito misi la testa sul tavolo fra le braccia e iniziai a singhiozzare silenziosamente. Perché dovevo sempre piangere? Perché dovevo sempre essere così emotivo?
"Dylan Dylan Dylan, torniamo a casa"
Mi alzai senza dire nulla e corsi fuori, non mi girai nemmeno per guardarlo, faceva troppo male.Ci ritrovavamo di nuovo nel divano di casa della mia amica e io scorrevo sul telefono le foto che ci eravamo fatti e io Tommy. Non erano tante, ma quelle che c'erano mi riportavano a quel giorno.
Questa me la fece Tommy al ristorante, quando vidi il cameriere arrivare con i nostri piatti dopo mezz'ora che aspettavamo, mi fece davvero una bella foto.
Questa foto fu il prodotto di un autoscatto del telefono messo sopra il muretto del giardino di casa, con il telefono di Tommy con la qualità molto scadente, ma era pur sempre una bella foto, lui era bello...
Quanto ero felice. Quando c'era lui niente mi faceva paura, sapevo che potevo farcela ogni giorno, mi sentivo più forte e più entusiasta della vita che avevo. Come avrei potuto immaginare di trovarmi qua adesso con un cuore infranto a riguardare le nostre foto e ricordare i momenti felici passati assieme, io a piangermi addosso e lui magari contento con Jacob accanto, pensando magari a che film avrebbero visto alla sera...Titanic? Chiamami col tuo nome? Queer as folk?
Dio devo finire queer as folk. Brian Kinney è il mio amante...E così passarono le ore...le ore si trasformavano in giorni...i giorni tramutavano in settimane...