Silenzio

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Me ne torno silenziosamente nella mia stanza, silenzio. Ne ho proprio bisogno.
Mi spoglio dalla ormai inutilizzabile tuta che ha accompagnato tutta questa fastidiosa giornata e la lancio in un angolo, non la voglio più vedere. Apro l'acqua e mi immergo lentamente nella vasca, il gelo si impadronisce di me e milioni di brividi mi accendo, una strana ma piacevole energia si irradia dal centro del mio cuore.
Lo sento battere sempre più velocemente, quel fastidioso e assordante suono dal sangue che continua a circolare nelle mie vene mi distrae entrandomi in testa. Voglio solo un po' di silenzio. Silenzio.

Mi alzo ed esco dalla vasca, nemmeno in camera mia posso riuscire a stare in pace. So che sembra assurdo tutto ciò che sto formulando e probabilmente se qualcuno mi sentisse fare questi pensieri mi rinchiuderebbe da qualche parte buttando via la chiave ma, io lo sento, sento che non è questo il posto in cui dovrei essere adesso. Lui, lo sente che non c'è nulla di giusto qui, il mio cuore capisce che me ne devo andare, ma dove?
Dove potrei mai andare a quest'ora di sera?
Indosso una felpa ed un paio di pantaloni larghi e comodi, non mi importa degli altri, in questo momento devo solo riuscire a riacquistare una sorta di stabilità interiore.
I miei poteri mi stanno uccidendo, non amano stare chiusi dentro di me a lungo, hanno bisogno di libertà, cosa che non sempre sono contenta di dargli.
Nell'ultimo periodo stanno prendendo il controllo fin troppo spesso, ho bisogno di lasciarli andare senza far male a nessuno e magari al tempo stesso anche rilassarmi.

Mi incammino velocemente nei corridoi della scuola per poi uscire e dirigermi verso il  piccolo boschetto che circonda l'accademia, percorso un paio di metri, sicura che nessuno studente curioso mi possa sbirciare dalla finestra della propria camera, mi fermo.
Alzo lo sguardo al cielo e contemplando la bellezza della luna e delle sue sorelle stelle mi trasformo.
Mi libero, mi sento viva.
Il rumore continuo dei battiti del mio cuore smette di ronzarmi in testa riuscendo finalmente a trovare la pace, è esattamente qui che dovrei essere.

Mi lascio trasportare da tutte le brutte emozioni che hanno scatenato questi giorni, è un inferno stare qui, circondata da sconosciuti sempre pronti a giudicarti e a parlarti alle spalle, è un inferno trovare sempre qualcuno che in un modo o nell'altro riesce a nominare i miei genitori facendomi perdere il controllo, è un inferno convivere con una  parte di me che disprezzo, che i miei genitori disprezzano ed è un inferno anche che avvolte questo mi piaccia, mi piace sentire la paura ed il timore di chi mi circonda, mi piace sapere di essere temuta, forte.
Mi piace avere il pieno controllo di me e degli altri.
Racchiudendo ogni singolo pensiero negativo cerco di canalizzare tutto il mio flusso di potere in un punto preciso davanti a me, prendo una bella boccata d'aria e poi, semplicemente, non oppongo più resistenza; il formicolio sparisce, le mie ali spariscono, torno Chanel, torno ad essere una ragazza strappata brutalmente dalla propria vita che in questo momento non ha il coraggio di aprire gli occhi e vedere ciò che ha combinato.
Appoggio la schiena ad un tronco d'albero e rivolgo nuovamente la mia attenzione ai piccoli puntini luminosi che mi circondono, sorrido, mi sento così bene adesso.
Con un dito traccio lentamente ogni costellazione che riesco a scorgere, finalmente sono nel silenzio.

Drake's pov
Continuo a correre, ho bisogno di non pensare, di distrarmi da tutto e da tutti.
Non riesco a togliermi di testa quella stupida ragazza della festa, non so chi sia, pensavo fosse una nuova ragazza dell'istituto ma all'accademia non è arrivato nessuno; ho provato a chiedere un po' in giro ma, anche con l'aiuto di Mike e degli altri, non sono riuscito a trovare niente di niente su di lei. Sembra sia apparsa e scomparsa  così, nel giro di qualche ora.
Mi sento un cretino perché sono costantemente distratto, ogni suo movimento quella sera era rigorosamente calcolato, sapeva degli altri e, invece di andarsene immediatamente, ha usato questa situazione per giocare, per prendersi gioco di noi, per prendersi gioco di me.
Non riesco ad accettarlo, non riesco ad accettare di essere stato battuto al mio stesso gioco da lei, una ragazza misteriosa o forse da una ragazza in generale.

Come se non bastasse oggi quella deficiente di un' angelo mi ha steso a terra come un sacco di patate, non ero concentrato sul combattimento anche perché non pensavo riuscisse minimamente a raggiungere il mio livello, non ora e forse mai nella vita. Stringo i pugni dalla rabbia e accelero il passo.
Non pensare, Drake. Non pensare.

Mi giro di scatto a causa di una forte esplosione, che cazzo sta succedendo adesso?
Mi impegno a continuare a correre, sempre più velocemente in direzione del rumore, ci sono quasi, manca veramente poco, ancora uno sforzo. Vedo del fumo e un piccolo ma denso raggruppamento di nebbia grigiastra mi entra nei polmoni facendomi tossire convulsivamente, continuo ad avanzare cercando di scorgere qualcosa oltre a macchie indistinte qua e là, quando finalmente riesco a mettere a fuoco rimango a bocca aperta dalla sorpresa, quel dannato angelo sta fermo, immobile, ad osservare il cielo mentre davanti a lei si estende una distenda del nulla, un pezzo di terreno è stato completamente raso al suolo. La guardo e Chanel lentamente sposta gli occhi nei miei, rosso. Perché vengo attratto da questo colore?

The Defeat Of EvilDove le storie prendono vita. Scoprilo ora