L'inaspettato

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Non so da quanto tempo sono qui, immobile, capace di ascoltare solo il forte trambusto che viene da fuori. Non sanno chi è stato, Drake è stato zitto, io sono stata zitta. Non ho avuto il coraggio necessario per espormi ad un'altra delusione anche se ormai, praticamente, vivo solo di quelle.
Ho perso il controllo e per l'ennesima volta non sono stata capace di trattenermi, di non esplodere, non sono stata capace di fare ciò che tutti gli altri fanno, non sono stata capace di essere normale.
Non so perché Drake non abbia parlato, so solo che appena ha incrociato i miei occhi è andato via, forse nemmeno così ho catturato la sua attenzione, forse non mi trova semplicemente interessante, degna di nota. Non so se è un male, non credo, mi ha risparmiato una bella punizione perché penso che, anche in futuro, non saró mai in grado di dire a qualcuno che sono stata io a combinare quel casino.
Sospiro e mi alzo dal letto, sono in tremendo ritardo e non oso neanche pensare a quello che potrebbe farmi il professore. Prendo velocemente un paio di pantaloni della tuta e la prima felpa che mi capita a porta di mano, un paio di libri ed esco di corsa dalla stanza, spero proprio di essermi ricordata bene l'orario almeno della prima ora perché aver sbagliato anche volume non mi sarebbe molto d'aiuto.
Apro la porta di scatto, ancora con il fiatone e mi guadagno una bella occhiataccia da parte di Mr.Brekovich -Wilson, non solo sei in ritardo ma, addirittura, entri in classe con l'eleganza di chi si teletrasporta per la sua prima volta, vatti a sedere e cerca di non buttare a terra niente passando, la prego.-
Abbasso lo sguardo e cautamente vado a sedere, il posto a fianco al mio è vuoto, la notizia migliore della giornata.
-Riprendendo da dove ci eravamo interrotti i poteri sono parte integrante di colui che li possiede, risiedono nel suo DNA, nel suo sangue, e allo stesso tempo sono strettamente legati alle emozioni che a loro volta li possono attivare in maniera devastante. Da adesso in poi durante ogni lezione ci concentreremo su un solo potere, partiremo dal più semplice, elementare, da un potere che è presente in ogni soggetto demoniaco, la Seduzione.
Ognuno di voi deve essere capace di sedurre, di far cedere in tentazione, di portare la vittima a fare esattamente ciò che voi volete che essa faccia, non è così semplice, non tutti riusciranno nell'intento la prima volta e forse neanche la seconda, la terza, la quarta e così via. Bisogna essere capaci di varcare la difesa mentale dell'altro, di intrufolarsi nei suoi pensieri, nei suoi ricordi e capire cosa lui voglia vedere, una volta trovata quell'immagine bisogna aggrapparsi ad essa con tutta la forza di cui siamo capaci, attraverso il contatto diretto tra i nostri sguardi, far si che esso la veda e pensi che sia reale, se la persona che avete difronte però riesce a capire cosa state facendo può aumentare la propria difesa mentale rendendo più difficile per voi creare un varco, di conseguenza cercate di non farvi scoprire perché se la difesa è superiore alla portata del vostro potere il vostro tentativo andrà a vuoto. Bene, adesso passeremo ad un caso pratico, qualcuno si offre volontario?-

In un secondo vedo molte mani alzate, vogliono mettersi alla prova, esibirsi, privilegiare in ogni loro qualità, non hanno paura di sbagliare ma io si ed è per questo che non mi muovo di un millimetro cercando di rimanere nell'ombra, di confondermi tra la massa. Il professore si guarda un po' intorno, si sofferma su alcuni studenti, altri non li degna neanche di un'occhiata e poi, si concentra su di me. -Forse signorina Wilson questa potrebbe essere un'occasione per riscattarsi dall'entrata disastrosa di poco fa, prego, si accomodi vicino alla cattedra. Ha tutto il tempo che desidera per scegliere un soggetto e procedere- mi avvicino, tremo, come posso farcela? Da quando sono in accademia non ho mai evocato i miei poteri volontariamente, non so come funziona, non ne sarò assolutamente capace.
Qualcuno ride, qualcuno parla e,dannatamente tutti mi guardano.
Magari sono talmente difettosa da non avere nemmeno questo di potere, e se fosse così? Mi fermo nel posto indicato da Mr.Brekovich ma non faccio in tempo nemmeno a mettere insieme due parole che la porta della classe si apre, fortunatamente l'attenzione si sposta sul nuovo arrivato ed io non ne sono più al centro. Sospiro e mi volto, sono tutti ammutoliti ed adesso ho capito perché, il ragazzo che é entrato é maledettamente bello, perfetto. È pienamente consapevole dei pensieri di chi lo guarda e ne gode, si vede dal comportamento sfacciato e dalla postura sempre dritta e fiera, degna di un sovrano. Ha un fisico statuario e pienamente valorizzato da una fine e aderente maglietta nera che risalta ogni sua forma. Passa a rassegna ogni volto, di ogni persona, e sembra quasi riesca a catturare ogni singolo dettaglio in solo qualche decimo di secondo, quando si ferma su di me, sul mio di volto si acciglia, forse, in fin dei conti, non è così superiore come vuole far crede, non è così superiore da non lasciar andare nessuna emozione.
-Raphaël non ti aspettavamo così presto, prego si accomodi, la signorina Wilson stava per mostrare un esempio pratico di "arte della seduzione" a tutta la classe-
È veramente serio? Io arrivo in ritardo di quindici minuti e sono costretta a subire il fini mondo mentre questo Raphaël o come si chiama se la passa liscia così? Nonostante si presenti a metà lezione inoltrata? Non è stamaledettamente giusto. Non possono continuare a considerarmi l'ultima ruota del carro, l'ultimo pezzo della piramide nella scala gerarchica, non dovrebbero essere allo stesso livello tutti gli studenti? Non ci dovrebbe essere almeno un briciolo di rispetto almeno da parte dei professori?
Il nuovo arrivato si siede esattamente accanto al mio posto, nel banco vuoto e non da segni di voler lasciare il mio sguardo, mi sta studiando. Cosa crede che faccia, che mi metta a piangere? Lo vedo che non mi considera nemmeno lontanamente alla sua altezza, mi guarda con lo stesso disgusto che hanno gli altri e non sopporto questa cosa anche perchè la stessa scintilla è presente pure negli occhi di Mr.Brekovich, si aspettano che io fallisca.
Fisso i miei occhi in quelli del nuovo arrivato, gli sorrido, un sorriso carico di promesse, di aspettative, di odio, di disprezzo, un sorriso che lo lascia spiazzato. Mi trasformo, richiamo il mio potere e cambio, sotto i suoi occhi sbalorditi che si trovano ad osservare due pozzi rossi incorniciati da lisce e sottili ciocche di tenedre. Sciolgo il contatto e mi soffermo su una ragazza, troppo facile, illudo le sue difese e scavo nella sua mente, un bambino felice e spensierato, eccola, l'immagine. Mi concentro e mi avvicino a lei, mi chino fino ad arrivare alla sua altezza e le sussurro una semplice parola -Alzati- riallaccio il mio sguardo a quello di Raphaël e prendendo la mano della ragazza la guido in piedi sopra al suo banco. Mi avvicino al compagno, dolci, con lui è stato anche più semplice, peccato di gola, il suo preferito. Mi avvicino e ripeto il comando accompagnando anche lui sul proprio banco. Cambio soggetto, una ragazza bassina dalla carnagione olivastra, vestiti, in poco tempo anche lei si ritrova sotto il mio completo volere. Ragazzi, ragazze, sesso, lussuria, potere, denaro, comando, cibo, cambiamento. Più vado avanti più diventa semplice, così elementare che mi stupisco possa aver avuto qualche dubbio prima di iniziare, sono rimasti solo in due, Raphaël e Mr.Brekovich. Mi avvicino al professore, lui mi osserva, cerca di capire la mia prossima mossa, possibile che non ci sia ancora arrivato?
Una strana luce passa tra i suoi occhi, l'ha capito.
-Non ce la farai Wilson, sono molto più preparato di te, è inutile anche solo tentare- ma il suo corpo non mente, ha paura.
-Vogliamo scommettere?- l'osservo intensamente, la sua barriera è potente, molto, ma io lo sono di più, lo percepisco, percepisco che sta per cedere. Non so per quanto restiamo così, forse alcuni secondi o forse per pochi minuti fatto sta che il passaggio si crea, ho infranto la sua barriera. Entro nella sua mente e trovo l'immagine di una bambina, forse sua figlia, più lucente, luminosa delle altre. Eccola, lego anche quella bambina a una parte me.

Prendo la mano del professore e, con calma, lo faccio accomodare sopra la cattedra facendogli far compagnia a tutti gli altri.
È rimasto solo lui. Mi avvicino lentamente e mi sedo al mio posto, proprio accanto al suo. Sorrido e stavolta, il mio sorriso, è pieno di vittoria.
Lui mi guarda, serra la mascella e getta uno sguardo al resto della classe; dopo poco collega nuovamente i propri occhi ai miei, per la seconda volta trovo un colore familiare, un colore che accompagna me, Drake e adesso so anche Raphaël. Un colore che non mi sarei mai aspettata di trovare.
Senza preavviso ricambia il mio sorriso -Seguimi- si alza, piano, controllato e allunga una mano verso di me. La sua voce è poesia.
Dove? Non lo so. Ho intenzione di scoprirlo? Assolutamente si. Non perdo tempo ed intreccio le nostre dita, mi guarda, lo guardo, il nostro sguardo si accende.

The Defeat Of EvilDove le storie prendono vita. Scoprilo ora