Ripensamento

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Buio,Notte,Oscurità, non riesco a scorgere nient'altro. Sposto velocemente lo sguardo in ogni direzione possibile, cerco di mettere a fuoco, di stanare, di riuscire a cogliere almeno un movimento, un colore, qualcosa. Niente.
Cerco di avanzare ma i miei piedi restano ben ancorati al pavimento, nero come il resto, come tutto il resto, com'è possibile non riuscire a distinguere nulla? Non riuscire a percepire nemmeno un suono? Un rumore? Provo a urlare, più mi sforzo più mi sento svenire, nessun suono. Provo a battere le mie mani, silenzio.
Disperata inizio a piangere, singhiozzi a vuoto, tempo sprecato, sono sola. Sola.
Mi dimeno, spasmi incontrollati prendono possesso del mio corpo, fitte lancinanti all'altezza del cuore. Dolore. Urlo, ancora, più forte, più intensamente. Morirò.
Poi però lo sento, lo percepisco, calore. Il mio corpo riacquista il controllo, riesco dimuovo a muovermi.

-Si sta svegliando, allontanatevi- non riesco a capire dove sono, adesso, adesso che è tutto così bianco, così diverso, adesso che la notte se n'è andata. Adesso che non ho più paura per la mia vita.
-Come ti senti cara?- a chiedermelo è una signora, sulla sessantina, indossa un camice bianco, un medico? Sono in ospedale?
-Dove, Dove mi trovo?- dando una rapita occhiata intorno a me noto una piccola chioma rosa aspettare impaziente in un angolo, Priscilla? È davvero lei?
Percependo la mia confusione si avvicina per poi stringermi in un inaspettato abbraccio, Cosa?! Perché è qui? E soprattutto dove sono? Dove siamo?
-Chanel ci hai fatto preoccupare davvero tanto! Ma che avevi in mente? Ti prego non fare mai più una cosa del genere. Eravamo tutti così spaventati!- cosa non dovrei fare? Farmi picchiare?

-Cosa ci fai qui Graice,chi c'è oltre a te? E prima di tutto dove siamo?- il suo sorriso si spenge, forse per colpa delle mie parole fredde, come potrei fidarmi di lei? Non so nemmeno perché è qui. Non si è fatta problemi a lasciarmi da sola in mensa, a non difendermi dalle battute, dagli sguardi, non si è fatta problemi ad ignorarmi e a starmi alla larga, come tutti. Eppure è qui. Perché?
-Sei in infermeria,Chanel. Drake ti ha portata qua e ti ha fatta curare, eri messa male, molto male, ti stavamo per perdere.- il suo sguardo si incupisce per poi continuare più decisa di prima -So che non ti siamo stati accanto nell' ultimo periodo, siamo stati pessimi, dico davvero, ma un gruppo è per sempre. Dovremmo aiutarci, sorreggerci e fino a ora non l'abbiamo fatto. Saimon e Rianha hanno qualche dubbio, ce l'ho anche io, devo ammetterlo, ma penso che potremmo farcela, dico davvero, specialmente ora che è tornato anche Raphaël, potrebbe essere un ottimo elemento, un asso nella manica, potrebbe essere la nostra soluzione.-  Sentirlo nominare adesso, nel bel mezzo di questo casino, intorno a tutta questa confusione è come ricevere un'ennesima secchiata d'acqua in faccia. So che non dovrei, eppure lo faccio, lego a lui la paura, paura per quel che mi ha rivelato, paura di quel che sono, paura di non riuscire mai a scoprire la piena verità.

-Quando potrò andarmene da qui?- Priscilla si scosta, si allontana, l'ho ferita, lo so. Ma come faccio a risponderle? Come faccio ad accettare questo cambiamento così su due piedi? Come faccio a crederle? Crederle davvero?
-Può andare quando vuole signorina, inspiegabilmente le sue ferite si sono rimarginate velocemente, la prego solo di fare più attenzione, ha rischiato veramente molto, se il suo amico non l'avesse portata in tempo probabilmente sarebbe morta.- congedandosi con un sorriso il medico se ne va, lasciandomi sola con Graice. Cosa faccio adesso? Come mi dovrei comportare? Dovrei darle almeno una possibilità?
-Senti, ti andrebbe di accompagnarmi in camera?- so che non è molto ma, per adesso, è il massimo che posso fare. Aprirmi un po' alla volta sperando che tutto si incastri per il verso giusto. Un lampo di energia passa per i suoi occhi, sembra rinata, sembra aver ritrovato la speranza, forse, forse è la cosa giusta. Felice mi aiuta ad alzarmi, a prendere la mia roba e a raggiungere la stanza.
Inizio a raccattare qualche maglia per terra, a sistemare, a buttare qualche cartaccia e ad assicurarmi che non ci sia niente di compromettente in giro, che ne sapevo io che da un momento all'altro avrei portato qualcuno qui?
Priscilla si accomoda sul letto attualmente inutilizzato della stanza mentre io prendo posto sul mio, silenzio. Silenzio imbarazzante.
-Chanel, posso chiederti che ci facevi con Drake Prima? E soprattutto come hai fatto a ridurti in quello stato? Lui non ha voluto parlarmene- il broncio che ha ora la fa assomigliare ad una bambina, riportandomi indietro nel tempo, a dolci ricordi. Non so se per questo o semplicemente per non creare una fastidiosa situazione ma mi decido a parlare. Dovrò pur iniziare in qualche modo, no?
-Non so che idea vi siete fatti, ma non eravamo insieme o almeno non dall'inizio, purtroppo un gruppo di ragazzi mi ha trascinata in giardino, accerchiata e picchiata, non riuscivo a reagire, è stato orribile. Pensavo non la smettessero più, non riuscivo a respirare, il dolore era ormai diventato una costante. Drake, mi ha aiutata e mi ha portata in infermeria. Fine.-  Graice inspiegabilmente si mette a ridere, perché? Le sembra divertente il fatto di essere stata assalita? Accerchiata? Aggredita?
-Oddio! Scusami! È solo che, che non ci posso credere!- fra le risate riesco a percepire solo poche e confuse parole -Non riesco proprio a vedere Drake nei panni del principe azzurro che salva la principessa!- e ride, continua così  per minuti senza fermarsi, tanto da farmi dubitare profondamente della sua sanità mentale. È davvero possibile ridere così tanto? O sono solo io che non ne sono capace?

The Defeat Of EvilDove le storie prendono vita. Scoprilo ora