Capitolo quindici

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[DALILA]

Mentre ci nascondevamo dietro alla folta vegetazione, aspettavamo ansiosamente il segnale di Thomas. Il cuore batteva forte nel petto mentre la tensione saliva con il passare dei minuti. Ogni rumore improvviso faceva sobbalzare i nostri nervi tesi. Eravamo pronti a correre verso la libertà, lontano da questa città che ci aveva portato solo sofferenza. Aspettavamo fiduciosi, sapendo che quel momento avrebbe segnato l'inizio di una nuova vita per noi.

"Stai tranquilla, ce la farà, dopotutto è riuscito a liberarti da lì dentro" cercò di rassicurare Julia.
"Lo so" risposi, ma l'ansia continuava a crescere dentro di me mentre aspettavamo.

Le ore passavano lentamente e l'angoscia cresceva sempre di più, finché non udii alcune voci di soldati.
"Si sa qualcosa della ragazza ebrea che è riuscita a scappare?" chiese uno dei soldati.
"Nessuna traccia" rispose un altro, "ma due giorni fa abbiamo trovato una ragazza di colore nei boschi. Pare che la baracca dove si trova sarà svuotata stasera."

I due soldati ridevano divertiti mentre io rimanevo gelata sul posto all'ascolto delle loro parole.

"Thomas è tornato stamane" disse uno dei soldati, "Sembrava strano. Il generale gli ha detto di riposarsi stanotte e non fare la guardia."

Le loro parole mi gelarono il sangue nelle vene e le mie speranze svanirono. Julia cercò di attirare la mia attenzione, ma ero paralizzata, incapace di muovermi o rispondere.

"Dalila..." mi chiamò Julia, ma io rimanevo immobile, come bloccata.

Appena ritrovai un po' di lucidità, mi alzai risoluta, determinata a salvare Naomi. Julia cercò di fermarmi, ma io la scansai con determinazione.

"Cosa stai facendo?" chiese Julia con preoccupazione.
"Sto andando a salvarla. Non posso lasciarla morire senza fare niente" risposi con fermezza.
"Non posso permettere che tu ti metta in pericolo. Se entri, non uscirai più" disse Julia, trattenendomi.
"Lasciami andare" implorai determinata a raggiungere Naomi a ogni costo.

Julia allentò la presa e io corsi verso il campo, determinata a salvare Naomi a ogni costo. Non potevo permettere che lei morisse, e se avesse rischiato la vita, sarei stata pronta a sacrificarmi pur di tenerla al sicuro.

[JULIA]

Non potevo crederci l'avevo lasciata andare da sola. Corsi verso i dormitori, cercando Thomas con ansia.
"Julia, cosa ci fai qui? Dov'è Dalila?"
"Abbiamo sentito due soldati parlare. Hanno detto che questa sera non avresti fatto la guardia e che tra le persone da eliminare c'è anche Naomi."
"Julia, dov'è Dalila?"
"È nel campo, è andata a cercarla."
"Perché non l'hai fermata?"
"Io..."
Thomas uscì veloce dalla porta, e io rimasi lì, nell'angoscia, consapevole che tutto quello che stava per accadere era colpa mia.

[THOMAS]

La cercai in lungo e in largo nel campo, ma senza successo. Intravedei un gruppo di donne muoversi freneticamente e, al centro vidi Naomi, anche se non ero sicuro. Ma di Dalila non c'era traccia.

Mi avvicinai al gruppo con cautela, cercando di non farmi notare, e presi Naomi per un braccio, tirandola da parte.

"Soldato Hoffmann, cosa sta facendo qui? Dovrebbe essere nella sua stanza a riposare" disse con fermezza.
"Sera Generale, sono uscito per prendere un po' d'aria e ho notato questa ragazza. Se me lo permette, mi piacerebbe divertirmi un po' con lei."
"Certo" rispose.

Trascinai via Naomi e, quando fui sicuro di non essere osservato, la tranquillizzai.
"Stai tranquilla, non ti farò del male... Sei Naomi?"
"Sì, sono io. Ma perché?"
"Sono un amico di Dalila, sono qui per salvarti."
"Grazie al cielo... ma dov'è Dalila?"
"Speravo che tu l'avessi vista. È qui nel campo, è venuta a cercarti dopo aver sentito da alcuni soldati che saresti morta."
"Non avrebbe dovuto farlo."
"La troveremo, te lo prometto."

Le diedi un abbraccio, sentendo i suoi singhiozzi finché udii un urlo... Era lei.

Iniziai a correre il più velocemente possibile e la vidi lì, ferma, con la pistola di un soldato puntata nella sua direzione.

Corsi più veloce che potevo e sentii il colpo di pistola.

[DALILA]

Corsi alla ricerca di Naomi, ma non trovai alcuna traccia, finché non vidi un gruppo di donne dirigendosi verso la camera. Lei era lì, lo sentivo.

"Noooo!" Urlai con tutto il fiato che avevo in corpo, cercando di attirare la loro attenzione, sperando che Naomi potesse fuggire durante quel momento di distrazione. Ma non fu così.

Un soldato afferrò una pistola e la puntò verso di me, premendo il grilletto. Ma la pallottola non mi colpì. Davanti a me, trovai il corpo di Thomas, immerso in una pozza di sangue.

"Thomas, ti prego, svegliati! Non lasciarmi!" Lo scossi disperatamente, ma non aprì gli occhi. Non si mosse. Lo avevo perso... stavolta per sempre.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 24 ⏰

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