다섯 | 키스

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***Corro da lui afferrando il suo viso tra le mie mani, appoggiando le mie labbra sulle sue***

Gli occhi suoi sgranati dall'accaduto, è successo tutto così velocemente senza neanche un'approvazione da parte di Jimin. Esso non si è scostato però da me, continuando ad umidire la mia bocca con la sua.
I nostri cuori hanno cominciato a sincronizzarsi, battito dopo battito, fino a farci provare quasi le stesse emozioni.
Io felicissimo con le lacrime agli occhi continuo a stringere le sue guance tra le mie inerte mani, sento il sangue pulsarmi velocemente nelle vene. Desideravo da moltissimo tempo un bacio tra noi due ma impaurito dalle reazioni del ragazzo; costui però non sembra inorridito, anzi. I miei pollici creano cerchi perfetti sugli zigomi di Jimin, mentre le altre dita preferiscono carezzare i suoi morbidi capelli biondi.
Lui mi afferra per i fianchi facendo avvicinare i nostri due bacini stringendomi forte, non mi sono mai sentito più al sicuro di così. Mi stacco dalle sue labbra aprendo poi lentamente gli occhi, notando il suo sorriso stampato in viso.
"Cosa c'è?" rido.
"Ho bisogno di una doccia fredda" ride anche lui.
"Vai pure".

Jimin si dirige in doccia quando io mi appoggio sul divano aprendo whatsapp.

Jimin si dirige in doccia quando io mi appoggio sul divano aprendo whatsapp

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Seojun 💕
Non potete capire cosa è successo.


Hanna 💞
Metti ansia...

Hikari 💝
Dicci pure.

Seojun 💕
Preferisco dirvelo dal vivo.

Hikari 💝
Dove ci incontriamo?

Hanna 💞
Facciamo a casa mia.

Hikari 💝
Perfetto.

Seojun 💕
Ok Hanna, a casa tua allora.

A sera andiamo a casa di Hanna, un attico abbastanza grande. La ragazza ci accoglie con delle pizze, patatine, bibite e film.
"Buonasera ragazzi, nell'attesa ho ordinato delle pizze" ci dice Hanna mentre io ed Hikari ci guardiamo dritto negli occhi mentre entriamo nella stanza, sentendo chiudere la porta alle nostre spalle.
"Hai preparato davvero tutto tu?" chiedo.
"Ovvio che no! Le pizze le ho ordinate oggi mentre le patatine e le bibite stavano su quel tavolo da ieri".
"Mmh...bene" Hikari alza gli occhi al cielo.
"Ora andiamo a mangiare, su!" Hanna saltella per tutta casa.
Cominciamo ad addentare le pizze, alternando con qualche morso alle patatine e bevendo dell'ottima Sprite.
"Comunque, perché oggi Kook e Jimin erano assieme?" domanda Hanna.
"Jungkook voleva dei consigli per far' pace con me" le risponde Hikari.
"A proposito di Jimin..." interrompo.
"Cosa?" Hanna ed Hikari mi guardano.
"È un po' difficile dirlo. Quando sono tornato a casa mi sono messo dello smalto rosso sulla dita...".
"Il mio?".
"Sì Hikari. Comunque, Jimin è tornato all'improvviso e l'ha notato".
"Oddio e cosa è successo poi?" chiede Hanna.
"Abbiamo discusso un po' ma poi mi sono gettato su di lui e l'ho baciato. Ci siamo baciati" arrossisco.
"I MIEI FIGLI" continua a dire Hikari senza mai prender fiato.
"Ma non possono mai essere figli tuoi" urla Hanna.
"Lo sai che uso dire ciò per descrivere delle persone a cui voglio bene, e poi cogli la mia ironia!".
"Non è colpa mia se lo dici con tono serio" la rimprovera Hanna.
"Ora smettetela di litigare voi due, su".
"

Comunque, racconta un po' cosa hai provato" Hanna si avvicina a me.
"Allora" la allontano, "Avevo la tachicardia, mi mancava l'aria".
"Quindi lui ha capito che tu sia omosessuale?" domanda Hikari.
"Sì, dovevo dirglielo prima o poi".
"Meglio così, no?"dice sempre lei.
"Ovvio. Dovevo dichiararmi, non potevo continuare a fingere tutto".
"Quindi adesso sono l'unica non fidanzata?" urla Hanna.
"Hey, frena. Non ho mica detto che ci siamo fidanzati io e lui".
"Tu lo ami e lui ti ama. BOOM" ripete.
"Cosa ti fa pensare che lui mi ami?".
"Ha accettato il bacio, semplice".
"Era la foga del momento" alzo le sopracciglia.
"Ti prego" Hanna si sposta i capelli.
"Quello che lui prova per me lo dirà presto. Saprà lui quando sarà il momento giusto per dirmelo".
"Si va beh. Come ragioni tu allora Jen..." si blocca.
"Jen? Cosa stai dicendo su Jennie?" chiedo.
"Stavo dicendo che come ragioni tu, GENERALMENTE, non si formeranno mai coppie" sottolinea la parola 'generalmente'.
"Invece sì. Ripeto, se veramente Jimin mi ama me lo dirà presto".
"Sai vero che non lo ammetterà mai?" mi scoraggia Hanna, "Lui non ammetterà mai di amare una persona del suo stesso sesso".
"Quindi vorresti dire che sarà represso? Non credo proprio" mangio un'altra patatina.
"Vedremo" mi lancia un aria di sfida.
"Siete proprio due bambini, voi due" Hikari ci lancia le briciole della pizza.
"Comunque" Hanna beve della Sprite, "Non ho voglia di vedere un film".
"Effettivamente neanche io" diciamo, sincronizzati, io ed Hikari.
"Ed ora che facciamo?" Hanna ci guarda.
"Obbligo o verità?" propone Hikari.
"Ma è un gioco per bambini...OK GIOCHIAMO!" urla Hanna.
Restiamo a giocare per due ore circa quando ognuno di noi decide di tornarsene a casa propria.
''È tardissimo, io vado a casa ragazzi" Hikari ci saluta con un abbraccio.
"Vado a casa anche io" saluto le due ragazze e me ne torno alla 'dimora'.

Apro la porta di casa.
"Jimin?" chiudo essa alle mie spalle, "Ci sei?".
"Come hai fatto a non vedermi?" dice, "Sono qui sul divano".
Casa nostra comincia con un open-space, appena si entra si può notare la cucina e un sofà. Più avanti c'è la porta della sala da pranzo mentre se si volta a sinistra si entra in un corridoio dove sono posizionati il bagno e la nostra camera.
"Scusami, non ti ho notato proprio" rido, "vado a farmi una doccia".
"Buona doccia allora" ride anche lui.

Mi chiudo nel bagno, apro l'acqua calda e comincio a spogliarmi. Con me ho portato il pigiama e il cellulare per ascoltare della musica, avvio la canzone 'Love me do' dei Beatles. Entro in doccia e mi lascio cadere l'acqua sulla testa bagnando poi tutto il mio corpo. Comincio ad insaponarmi per bene in tutte le zone del corpo, per poi passare a fare uno shampoo rilassante per liberare la mia mente. Spero solo che Jimin non abbia sentito i miei canti. Continuo a lavarmi per trenta minuti circa.
Una volta finito il tutto chiudo l'acqua ed esco dalla doccia.
"Cazzo, ho dimenticato di prendere i boxer larghi" urlo dalla rabbia.
Comincio ad asciugarmi il busto e mi lego un asciugamano in vita, apro la porta del bagno e mi dirigo in camera.
"Finalmente sei uscito dalla doccia".
Non pensavo Jimin fosse già in camera.
"Già pronto a dormire?" chiedo.
"In realtà aspettavo te".
"Che scemo" afferro il paio di boxer e mi siedo sul letto di fianco a quello di Jimin.
"Devo assolutamente andare in bagno".
"Adesso puoi andarci" dico indossando l'intimo largo senza però togliermi l'asciugamano dalla vita.
"Le coperte mi riscaldano".
"Guarda che non fa freddo" mi sistemo l'elastico dei boxer sciogliendo il nodo dell'asciugamano e gettandola sul letto.
"Sai che anche d'estate sento freddo".
"Vuoi che ti porto la borsa dell'acqua calda?" indosso il pigiama.
"No tranquillo".

Alzo le coperte del letto di Jimin, stendendomi al suo fianco.
"Ti riscaldo io" dico abbracciandolo forte e spostandogli una ciocca bionda che gli copriva gli occhi.

WE WERE SIMPLE FRIENDS. [pjm;]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora