***''Cosa potrei mangiare oggi?" si chiede Hanna, "L'unica cosa che sono capace di cucinare" prende del brodo in scatola e va a pagare***
"Prima o poi imparerai a cucinare qualcosa di diverso?".
"Me l'ha già chiesto Seojun. NO, SAPRÒ FARE SEMPRE E SOLO QUELLO!" urla Hanna inserendo nella busta il Cup Noodles rosa.
"Ma almeno prendine di migliori" dico io.
"Nessuno di quelli è rosa quanto questo" mi avvicina al viso la scatola di brodo, agitandola.
Ci avviamo all'uscita quando Hikari nota uno stand di patatine.
"LE POTATO SNACK!" saltella continuamente mettendosi le mani tra i capelli.
''Te le offro io" neanche il tempo di dirlo che mi ritrovo la ragazza con cinque pacchi tra le sue braccia.
"I mie figli" dice lei buttando il tutto sulla cassa.
Pago il tutto e finalmente saliamo in auto, dirigendoci verso casa di Hanna. Noto lei distratta dal cellulare.
"Che stai facendo?" le chiedo seguito da un silenzio.
"HO TROVATO UNA NUOVA DISCOTECA!" urla lei.
"Dicci qual è, allora" parla Hikari.
"È l'Octagon, ho letto alcune recensioni e sono tutte positive".
"Ok, andremo lì" la guardo.
"Solo noi tre? Posso portare Jennie?".
"Certo che può venire anche lei" Hikari batte le mani.
"Il volante..." mi lamento con lei strattonandola.
"Sembrate due bambini a volte" ci fissa Hanna, io e l'altra imitiamo il pianto di un bambino.
Arriviamo all'attico, carichiamo tutta la spesa sul tavolo in cucina e ci gettiamo di peso sul divano.
"Cosa indosserete stasera?" chiedo.
"Non lo so..." vedo Hikari alzarsi di colpo e correre per tutta la casa.
"Io penso di indossare un pantalone corto e una camicia della Gucci, magari conquisto qualcuno" mi risponde Hanna, io rido fragorosamente.
"Dai lasciala stare" si getta su di me la ragazza che poco prima stava correndo.
"Io camicia bianca e pantalone nero, non ho voglia di conciarmi per bene" sbuffo.
"Ho fame" urla agitando i suoi capelli rosa.
"Io pure" la segue l'altra.
Mi dirigo ai fornelli, le due ragazze amano molto la mia cucina, ho avuto questa passione sin da bambino.Ero un ragazzetto di bassa statura dai capelli corti e lisci, nei primi anni di scuola ci andavo non molto volentieri e la maggior parte delle giornate scolastiche le passavo piangendo perchè volevo tornare a casa mia. Ero 'amico' con tutti gli alunni della mia classe anche se i rapporti duravano solo fino al termine delle lezioni, tornavo a casa e correvo subito a studiare con l'aiuto di mia cugina dato che mia madre non era mai in casa. Ricordo che ero 'fidanzato' con una bambina, mi pare si chiamasse Soyon, siamo stati assieme per nemmeno una settimana ed io le regalavo ogni giorno delle caramelle. La maestra era molto fiera di noi così come mia madre, dopo però l'ho solamente fatta indignare.
Ho cominciato ad avere dubbi sulla mia sessualitá qualche anno dopo, alle scuole secondarie. C'era un ragazzetto simpatico e carino, con cui avevo creato un ottimo rapporto, ma io sapevo di volere qualcosa in più. Il problema è che ero ancora all'oscuro di tutto. L'ultimo giorno di scuola ci abbracciammo forte, io annodai le mie braccia attorno alla sua nuca e gli strinsi i capelli, non ci vedemmo più da quella volta. Con l'inizio del liceo cominciò il dramma, mi presentai in classe con dei capelli blu e degli occhiali da sole rotondi da cui scrutavo le facce disgustate degli altri studenti. Riuscii finalmente ad essere in classe con Yoongi, un mio amico con cui ho condiviso molti anni della mia vita. Cominciai a capire seriamente la mia persona; parlai apertamente con i miei genitori, mia madre rispose solamente con una valigia fuori la porta di casa, vedevo mia sorella piangere per ciò e mio padre incredulo. Andai a vivere da mia nonna che morì qualche anno dopo, a lei ho sempre tenuto nascosto 'quasi tutto', le raccontai solamente di dubbi sessuali. La mia classe non la prese molto bene questa cosa, venivo abbastanza estraniato tranne che per Yoongi; io andavo alcuni i giorni a casa sua e lui veniva altri giorni in casa mia, solo il letto di mia nonna è consapevole di ciò che facemmo io e lui sopra di esso. Si dovette trasferire in un'altra cittá lasciandomi solo e abbandonato a me stesso: ero senza il mio migliore amico, senza una nonna, senza una famiglia, senza qualcuno che mi consoli. Cominciai a riprendermi all'inizio dell'Universitá, quando conobbi Jimin, Hanna ed Hikari."Ecco a voi ragazze" servo le portate di cibo e cominciamo a mangiare aspettando si faccia sera.
Ci conciamo per bene e saliamo in auto, le temperature sono basse.
"Ho freddo" balbetto chiudendomi tra le mie braccia.
"Sai vero che non mi avvicinerò a te per riscaldarti?" ride Hanna.
"Sei senza cuore" le urlo contro finendo col ridere assieme a lei.
Andiamo fin sotto casa di Jennie per darle il passaggio, dirigendoci poi alla discoteca.Arriviamo all'Octagon, ci sono decine di persone che ballano mentre le altre attorno ai tavoli con il volto rosso.
"Staserá non berrò" dico avvicinandomi al bancone, da sotto ad esso sbuca un ragazzo.
''Cosa..." grida Hanna, "Jae-Bum?" corre da lui per abbracciarlo, Jennie tortura le sue mani.
"Da quanto tempo..." il ragazzo le da un bacio sulla guancia, stringendola a sè, "Per voi alcool gratis, allora".
Esultiamo tutti.
Accanto al barista ce n'è un altro; abbastanza alto, la mandibola pronunciata, abbassanza olivastro, occhi a mandorla castani e capelli del medesimo colore. Noto che mi guarda abbastanza stranito, forse per il modo di vestire.
"Potete sedervi qui" ci fa l'occhiolino Jae-Bum, "Prego, madame" sposta la sedia per far sedere Hanna.
"Ma che signore" ella si siede mentre il suo ex si allontana.
"Ci sta provando di nuovo con te?" chiede Hikari.
"Ma no, siamo solo rimasti in buoni rapporti".
I due baristi si accomodano al nostro tavolo offrendoci da bere."Andiamo a ballare?" urlo io completamente ubriaco.
"Non ne ho voglia" mi dicono nello stesso momento le due mie amiche.
''Ma andiamo, io voglio divertirmi" afferro di due baristi e Jennie per le braccia, "Andiamo!" li porto in pista cominciando a ballare in modo a dir poco imbarazzante. Vedo poco dopo Hikari ed Hanna avvicinarsi a noi.
"Sai vero che stai facendo ridere tutti?" mi dice l'ultima appena citata.
"Ovvio" continuo a ballare non fregandomene.
Vengo tirato per il braccio da qualcuno.
"Cosa...ma che vuoi?" vengo trascinato nel bagno, "Ma chi sei?".
"Sono Hyung-Yi, il barista. Stai degenerando".
"Io sto benissimo".
"Sì certo, come no" mi fa sedere sul lavandino.
"Guarda che mi sento bene" appoggio la testa e le braccia sulle sue spalle. Esso mi allarga le gambe dove si posiziona col bacino per fornirmi comodità.
"Sto beniss..." mi addormento di colpo.Al mio risveglio mi ritrovo seduto vicino ad un WC, mi alzo di colpo sentendomi chiamare. Esco fuori, noto la mia camicia e i pantaloni sbottonati, la cintura poggiata sulle mie spalle.
"Ti stiamo cercando da trenta minuti" mi urla Hikari.
"Cos'è quella macchia viola che hai sul collo?" mi domanda Hanna.
"N-non lo so. Mi sono addormentato".
"Sarà meglio andare a casa" vengo nuovamente trascinato, questa volta in auto, per poi riaddormentarmi di colpo.
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WE WERE SIMPLE FRIENDS. [pjm;]
FanfictionSeojun, un ragazzo di 24 anni innamorato del suo migliore amico Jimin. I due si sono conosciuti al primo anno d'università, frequentando gli stessi corsi avevano molte opportunità per incontrarsi e fermarsi a chiacchierare. Lui non è mai riuscito a...