십오 | 사진 세트

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***Hikari ci saluta e va via mentre Hanna rimane al mio fianco ad accarezzarmi la testa***

"Io vado a prepararmi" dice lei lasciando i miei capelli castani.
"Dove dovrai posare?" chiedo.
"Al Grand Park, la YG ha deciso quel luogo" fa per cominciare a camminare andando verso la camera da letto per cambiarsi.
"Sei una modella ma nessuno ti conosce" la faccio bloccare proprio davanti alla porte.
"Attendi Seojun, attendi".
Si rinchiude nella stanza, ne approfitto per andare in bagno a causa di qualche bisogno. Passano una ventina di minuti.
"ESCI!" sento bussare e urlare fuori la porta.
"Un attimo...".
"DEVO TRUCCARMI!".
"Sì ma non urlare...".
"IO URLO QUANDO MI PARE E PIACE".
"Sì ma non con me" aziono lo scarico ed apro alla ragazza, "Ecco a te".
Lei corre dritto verso lo specchio spostandomi con violenza dritto verso la doccia.
"Blu o marrone?" mi chiede.
"Bordeux" rispondo io.
''Non ti ho chiesto di quel colore...".
"Lo so ma mi piace".
La ragazza afferra un pennello da Make-Up e lo intinge nell'ombretto per poi appoggiarlo sull'occhio per sfumare.
"Ma non dovrebbe farlo una truccatrice?".
"Sì ma Keihyung è in malattia e non può lavorare, devo fare da sola".
"Finalmente vedrò il 'duro' lavoro di una modella".
"Non è facile mettersi in posa davanti delle fotocamere" spalma un rosetto rosso.
Io le rido pesantemente addosso ricevendo poi un ceffone leggero da parte sua.
"Non ridere, sono indignata" mette le braccia sotto il seno. Usciamo dalla stanza e ci rechiamo all'ingresso, indosso un parka mentre Hanna un giubbotto in pelle. Usciamo dal palazzo e troviamo davanti a noi un auto nera.
"Hey Sanghun!" la mia amica saluta un uomo seduto al posto di guida mentre entra in auto, la seguo. Mi inchino all'uomo.
"Chi è lui?" chiede Sanghun.
"Un mio amico, lo porto con me. Si chiama Seojun".
In auto c'era anche un'altra ragazza seduta di fianco ad Hanna, era fissa davanti al finestrino, quando ha sentito il nome si è voltata di scatto verso me.
"Seojun?!" quasi urla.
Ha un viso familiare.
"Akire..." è lei, è la ragazza della fermata, è la ragazza del bus.
"Vi conoscete?" ci chiede l'uomo.
"Diciamo di sì" rispondo.
''Bene, bene. Ha cominciato a lavorare da poco come modella assieme alla tua amica" continua lui, ''Comunque eccoci arrivati al parco".
Tutti e quattro scendiamo dall'automobile ed antriamo al Grand Park dove stava già attendendo la troupe.
"Ma...Keihyung" la make-up artist era lì, "Adesso mi togli tutto e mi rendi favolosa" Hanna indica la sua faccia.
Ci sono tantissime persone lì; le luci, le fotocamere, le parrucchiere, le truccatrici, le stiliste.
"Io farò da fotografo e direttore" ci annuncia Sanghun, "Mettete più luci, spazzate quelle foglie cadute...".
Akire ed Hanna si siedono su degli sgabelli per conciarsi per bene mentre altre due ragazze le preparano gli abiti da indossare. Mi avvicino a due specialisti delle luci.
"Complicato, vero?" chiedo.
"Abbastanza" mi risponde il rosso.
"Comunque piacere, Seojun".
"Io sono Hoseok" dice sempre lui.
"Piacere, Seokjin" mi porge la mano l'altro, ricambio.
Osservo attentamente la loro disposizione delle luci quando sento qualcuno poggiarmi una mano sulla spalla. Mi giro di scatto.
"Non ti dispiacerebbe posare solo per oggi, ci servirebbe una figura maschile" dice il direttore.
"Non mi piace scattare foto...".
"Almeno provaci" mi fa sedere di forza su uno sgabello. Mi ritrovo subito dopo persone che mi sistemano i capelli, che mi mettono del leggero trucco. Sto per una trentina di minuti fermo lì, mi alzo e mi guardo allo specchio. Capelli biondi, occhiaie magicamente svanite, labbra lucide e zigomi anche...mi vestono. Mi fanno indossare un jeans nero a vita alta, una camicia del medesimo colore e un cappotto beige, Converse nere.
"Ma voi l'avete capito o no che non poso?!" continuo a lamentarmi.
"Fallo per noi".
"No" vado via abbandonando tutti, "Vado a farmi un giro nel parco".
Mi dirigo fino ad una strada coperta da alberi di pesche, sono sempre stato innamorato di queste piante.
"Che meraviglia" esclamo.
Continuo a camminare, fortunatamente m'ero portato con me il cellulare con le cuffiette. Faccio partire 'I am the best' delle 2ne1, gruppo musicale da me lodato.
Comincio a cantare e a ballare sentendomi come in un video musicale. Gli sguardi increduli delle persone e dei bambini puntati tutti su di me, arrossisco e vado a nascondermi dietro un albero per sfuggire da tutti. Mi siedo a terra poggiando la schiena su di esso, attivo la fotocamera interna del cellulare per vedermi con la nuova tinta. Il biondo mi dona.
Annodo le mie braccia attorno le ginocchia, appoggio la testa al tronco e chiudo gli occhi cominciando a pensare.
Secondo me sono bipolare, forse anche un po' pazzo. Un minuto prima sono innamorato di Jimin ed un attimo dopo lo rifiuto in modi anche non poco carini. La voglia di cingermi alle sue labbra c'era e anche molta, l'ho lasciato andare così senza dir nulla. Dovrebbero rinchiudermi in un manicomio.
"Seojun! Seojun!" sento urlare.
"Chi è? Chi mi cerca? Si faccia avanti che non ho voglia di alzarmi da terra".
"Ti ho trovato" è Hanna che mi raggiunge lì dietro, ormai lei già pronta per tornare a casa. Indossa già i suoi abiti quotidiani e ha consegnato quelli del set.
"Non ho voglia di tornare".
"Invece dobbiamo farlo".
"Uff, ok. Comunque, c'è un modo per portarsi a casa gli abiti? Mi piacciono molto".
"No, a meno che non li compri".
"E se fuggissi via?" guardo qualche via libera, "Corri!" trascino Hanna scappando fino all'uscita del parco dove saliamo sull'autobus fermatosi proprio lì fuori. Ci sediamo velocemente su dei sedili.
"Signore, si sbrighi a partire!" urlo al conducente notando Sanghun camminare sotto l'entrata del Grand Park.
Il bus comincia a camminare.
"Sapevo che il biondo ti donava" la mia amica mi arruffa i capelli.
"Vestiti e acconciatura gratis! Ho fatto un affare!" rido.
"Sai vero che dopo ciò non potrò più portarti con me...".
"Non importa, è noioso".
Hanna appoggia il capo sulla mia spalla mentre io appoggio poi il mio sul suo, aspettando la nostra fermata.

È ormai ora di cena, io sto preparando dell'ottimo tteokkpokki mentre la padrona di casa esce dal bagno in accappatoio.
"Se vuoi farti una doccia ora puoi" si annoda ancora di più il laccio per paura che lo scendiletto si apra.
"Corro" spengo il fuoco dei fornelli, "Con cosa mi asciugo?".
Hanna mi lancia dei fazzoletti.
"Grazie" dico chiudendo gli occhi, prendo il mio pigiama e mi chiudo in doccia.
"Come faccio ad asciugarmi con questi?! È impossibile" dico afferrando i panni di tessuto per poi tamponare la mia pelle. Indosso la mia mise da notte ed esco.
"Finalmente, avevo dimenticato il mio anello" Hanna rientra nella stanza.
Ritorno ai miei fornelli per poi sentire delle grida da film horror.
"Cosa succede?" urlo.
"I MIEI ASCIUGAMANI!" mi ritrovo d'un tratto nel patio fuori casa.
"Ma..." faccio per girare i tacchi ed andarmene quando sento la porta riaprirsi.
"Entra, ho bisogno di qualcuno che sappia cucinare".
Rientro nell'attico accompagnato da occhiate malefiche da parte di Hanna.

WE WERE SIMPLE FRIENDS. [pjm;]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora