***Jennie afferra il suo giubbotto nero e scappa via piangendo, chiudendosi la violentemente la porta alle sue spalle***
POV: JIMIN
Mi siedo sul sofà accanto a Jungkook che nel frattempo è a fissare il suo cellulare. Sono proprio di poche parole, non recito nulla, l'unica cosa che faccio è gettare la testa all'indietro poggiandola sul poggiatesta del divano. Chiudo gli occhi e mi alzo il cappuccio della felpa per coprire meglio essi, appoggio le mie mani sulla mia pancia. Non voglio addormentarmi, non ho quell intenzione. Seojun non ha torto, quello con le emozioni strane qui sono io e non lui; forse dovrei abbandonare tutto, lasciare in pace il cuore e seguire per la mia strada così come l'altro fa con la sua, focalizzarmi meglio su ciò che voglio nella mia vita senza mandare in confusione gli altri. Quando riapro gli occhi mi ritrovo Jungkook davanti a me che mi guarda.
"Che è successo? Cos'hai?".
"Nulla di che, sono depresso così come gli altri giorni passati".
"D-devi riprenderti, se ti vedo un'ennesima volta in queste condizioni picchio chiunque ti faccia soffrire".
"Non provare ad alzare le mani a Seo, non lo fare" arriccio la fronte.
"Sempre se ti lascia in pace".
"Qui l'unico che dovrebbe smettere di cercare l'altro sono io, abbi il coraggio".
Lui, con molta ironia, mi da un pugno sulla gamba.
"M-mi hai fatto male..." urlo.
"Hai una resistenza nulla" mi abbraccia, "Questo ti fa male?".
"No, questo no" gli do una pacca sulla spalla mentre lui continua a tenermi 'nella morsa' delle sue braccia.
"Facciamo così" si distacca, "Stasera devo andare ad una festa, vieni anche tu".
"Festa di...?".
"Nulla, Taehyung ha organizzato un semplice party a casa sua e m'ha invitato".
"Appunto, ha invitato te...".
"Posso portare chiunque io voglia" mi interrompe.
"Porterai anche Hikari?".
"No, lei la lascerò a casa".
Ultimamente era strano con lei, non la guardava più con gli stessi occhi di prima.
"Non dovresti farlo, lo sai?".
"Cosa?" tentenna.
"È la tua fidanzata, dovresti passare più tempo con lei che andare a delle stupide feste".
"Le dirò di non sentirmi bene e non poter uscire, sperando che poi tutti tacciano e non mandino all'aria tutto il mio piano" mi fa un'occhiata da brivido, mi si gela il sangue.
"S-sì, certo. Puoi star tranquillo".
Mi alzo di scatto per interrompere al più presto la conversazione.
"Vado a lavarmi..." dico.
"Ritorni a chiuderti nel bagno, praticamente. Va pure, ti aspetto qui".
E così faccio, serro la porta e comincio a riempire la vasca con dell'acqua calda e qualche goccia di sapone liquido. Comincio a spogliarmi gettando tutto nel cesto del bucato; entro lentamente col piede destro nella vasca, seguito dall'altro e sedendomi poi sulla candida porcellana bagnata. Al di sopra di essa c'è un box doccia che comincia ad appannarsi per il troppo vapore, ormai non riesco a vedere nulla di situato all'esterno. Mi immergo completamente nell'acqua bollente mentre il rubinetto continua a farla cascare giù, ritorno 'in superficie' spostandomi poi i capelli andatimi negli occhi. Afferro la spugna azzurra che galleggia sulle bolle e comincio a strofinarmela addosso.
"Se solo ci fosse lui" penso, riflettendoci su subito dopo.
Mi alzo di colpo, faccio defluire l'acqua ed esco da quella vasca.
"Se li è presi tutti..." dico accompagnando tutto con qualche imprecazione, "Io ora come mi asciugo?" non ci sono asciugamani.
Decido di chiamare di fretta e furia Seojun, il cellulare purtroppo l'ho rimasto sul sofà. Appoggio le mie mani sul freddo lavabo con la mente offuscata di pensieri, cosa faccio adesso? Sono pieno zeppo di acqua e di schiuma e non ho nulla di pulito con cui asciugarmi. Alzo gli occhi al cielo; apro la porta del bagno, mi copro l'intimità con le mani e corro diretto alla mia camera. Una volta entrato, giro subito la chiave per evitare che Jungkook possa sorpassare la soglia e vedermi in queste condizioni, mi getto di peso sulle lenzuola e comincio a strofinarmi su di essere lasciandole ovviamente umide. Una volta finito di fare 'l'anguilla' comincio a preparare il mio outfit per la serata: un maglione largo nero, jeans bianchi con degli strappi e al piede delle nike del medesimo colore, decido però di non indossare alcun tipo di intimo per sentirmi libero. Mi fisso allo specchio, con le mie mani cerco di conciarmi meglio i miei capelli arancioni senza però riuscirci.
"Che vadano al diavolo" dall'ira li lascio così come sono.
Ritorno al bagno per applicare sulle mie leggere occhiaie un po' di make-up.
"Non ho mai visto una persona così figa" rido da solo.
Ritorno nella stanza in cui c'era il mio amico per attendere assieme l'orario della festa."Sono le 07:36 PM, dovremmo cominciare ad andare lì" mi fa Jungkook.
Usiamo la mia auto. Il viaggio non durò molto, anzi pensavo che la casa di Taehyung fosse molto lontana rispetto alla mia. Bussiamo alla sua porta.
"Vi stavamo aspettando" esce lui completamente avvolto da del fumo che si intravede tra le luci rosse della casa, "Coraggio, entrate" ci porge la mano.
Una volta dentro noto moltissime persone flirtare tra di loro, l'atmosfera è molto calda e sensuale in casa. Da lontano scruto una chioma di capelli a me familiare fino a quando la ragazza si gira, è Lisa. Io fingo di non vederla e mi volto verso Jungkook.
"Vi piacciono i miei nuovi fari? Li ho comprati appositamente per questa serata" ci indica dei riflettori che emanano quella strana luce rossa, oltre loro il buio più cupo.
"Venite a sedervi qui" un'altra ragazza ci invita a sedere, "Piacere, Akire. Sono la migliore amica di Taehyung" ci stringe la mano. Un biondo accanto a me mi da qualche colpetto sulla spalla.
"D-dimmi" rispondo.
"Tieni qua" mi offre una cartina lunga appena accesa, "Fai due tiri".
"N-no, grazie" la sposto dalla mia vista.
"Dai su, d'altronde sei venuto qui per divertirti" mi fa Jungkook espirando anche lui del fumo dalla sua bocca, mi tappo il naso.
"Tralasciando il fatto che non volevo assolutamente venirci..." lo fisso.
"Non fare la checca e fai due tiri!" quasi mi costringe.
Io, ingenuo, così faccio. Afferro la cartina dalla mano del biondo e ma porto alla bocca aspirando.
"Dopo di questo ci vuole assolutamente un drink" sempre il solito ragazzo mi apre la bocca gettandomi all'interno di essa del liquido trasparente, penso sia probabilmente alcool. Il sapore molto più forte rispetto a tutti gli altri alcolici che abbia mai bevuto in vita mia, io di solito reggo bene ma questa volta non credo di riuscirci. Faccio altri due tiri dalla marijuana e mi alzo dirigendoli al tavoli stracolmo di bicchieri.
"Mi sa dire cosa c'è qui dentro?" chiedo alla prima ragazza che mi capita, indicando uno dei tanti bicchieri.
"Bevi e non fare domanda, bellezza" mi risponde lei in tono sarcastico offrendomi un'altro drink.
In molto silenzio lo mando giù velocemente sentendomi la gola andare in fiamme.La serata continua tra cocktail e spinelli, penso che la testa mi stia per esplodere.
Molte ragazze mi segnano il loro numero del cellulare ed io accetto senza fare alcuna lamentela, una di essa mi porta in cucina poggiandomi con la schiena contro una delle quattro pareti della stanza.
"Non ho potuto fare a meno di fissarti tutta la serata" la sua mano destra si appoggia delicatamente sul mio membro, dopo ciò non si può non notare un certo rigonfiamento in quella zona. I miei jeans non mentono.
"Non so quali siano le tue intenzioni" deglutisco, "Ma non fai per me" ormai grondante di sudore le do una leggera spinta per farla allontanare da me. Decido di andare via, ho ormai una grossa emicrania e temo di non riuscire a gestire ancora la situazione. Cerco disperatamente Jungkook per tornare a casa. Lo ritrovo ancora seduto sul sofà mentre bacia due donzelle, Lisa è seduta sulla sua patta dei pantaloni completamente aperta ed i suoi fianchi ondeggiano delicatamente. Dalla sua bocca uscivano solo dei gemiti di piacere e la stessa cosa vale per il mio amico. Rimango lì a fissare la scena per qualche minuto, non pensavo che Jungkook fosse capace di tradire la sua ragazza.Afferro una bottiglia di alcool dal tavolo e vado via da quella casa. Comincio a vagare per le strade a notte fonda, ubriaco, continuando a bere, probabilmente anche drogato, senza sapere dove si trovi casa mia.
Cammino per un'oretta circa fino a quando il sonno mi assale, mi siedo su delle scale di un portone di un palazzo e appoggio la testa al muro cadendo poi nei più beati sogni.
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WE WERE SIMPLE FRIENDS. [pjm;]
FanfictionSeojun, un ragazzo di 24 anni innamorato del suo migliore amico Jimin. I due si sono conosciuti al primo anno d'università, frequentando gli stessi corsi avevano molte opportunità per incontrarsi e fermarsi a chiacchierare. Lui non è mai riuscito a...