일곱 | 혼란을 사랑하다

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***Apro WhatsApp e mi dirigo nella chat della bruna, indeciso se mandarle o no la foto. Dopo qualche minuto torno indietro, aprendo la conversazione di Seojun, inviandogliela e chiedendogli "Com'è questa foto?"***

Il Sole tramonta dietro l'orrizzonte, controllo l'orologio.
"Sono le 7:35 PM, sarà meglio andare a casa di Lisa".
Comincio ad avviarmi da lei arrivando, fuori casa sua, alle 8:00 PM in punto. Suono il campanello.
"Oh, già sei qui?" Lisa apre la porta, "Puoi entrare un attimo?".
Casa sua è abbastanza grande, abita ancora con i suoi genitori.
"Cos'è questa fragranza?" l'olfatto non mi mente, sento un buon odore.
"Scusami ma non sono riuscita a prepararmi in tempo" dice con una faccia rattristata, "Ho cucinato però del pollo arrosto ed ho scelto un ottimo film da vedere assieme. Stasera ho casa libera" mi dice sorridendo.
"Ottimo!" sorrido anch'io, "E che film guarderemo?".
"A Girl at My Door" mi risponde Lisa.
"Film bellissimo, immagino".
"Sì, io lo adoro".
"Direi di cominciare già a cenare così da guardare poi il film con calma".
"Va benissimo" la ragazza comincia ad apparecchiare la tavola.

Mangiamo le nostre rispettive porzioni di pollo arrosto, ci sediamo sul sofà e ci guardiamo il film consigliato da Lisa: racconta la storia di due ragazze emarginate, la prima nel lavoro e nella società mentre la seconda nella famiglia e nella scuola. Bae Doo-Na è l'ispettrice di polizia Young-Nam, trasferita da Seoul in una località sulla costa a causa della sua omosessualità; Kim Sae-Ron è la piccola Dohee, ragazzina picchiata dal patrigno e abbandonata dalla madre. In seguito all'ennesima violenza subita, la piccola trova riparo e affetto presso la poliziotta.

Il film giunge alla fine.
"Ti è piaciuto?" mi domanda Lisa spegnendo il televisore.
"Tantissimo" mi è davvero piaciuto, l'ho trovato molto toccante.
"Anche a me, l'avrò visto circa quattro volte questo film" osserva l'orologio che ha sul polso, "Beh, ci rimane ancora un altro po' di tempo, cosa vogliamo fare?".
"Non saprei...".
"Beh, decidi tu" appoggia il suo capo sulla mia spalla massaggiandomi poi l'addome delicatamente.
"Beh..." deglutisco, "In teoria io devo tornarmene a casa".
"Ma su dai, passiamo un altro po' di tempo assieme" continua a massaggiarmi nella zona ombelicale.
"Proponi tu qualcosa allora" faccio un ghigno.
"Se proprio devo" Lisa gira il suo capo per guardarmi negli occhi e avvicinarsi piano piano al mio volto, "Propongo io, allora".
Accosta le sue labbra alle mie mentre con la mano destra solleva la mia maglia facendo scoprire la zona dello stomaco, appena sotto il petto. Si mette a cavalcioni su di me togliendosi il top viola, rimanendo solo in reggiseno, per poi rimuovere anche la mia maglia a righe. La getto di colpo sul divano stendendomi poi sopra di essa, sfilandomi i miei jeans neri, accarezzando con la mia lingua il collo della ragazza. Le tolgo gli shorts gettandoli sul pavimento per poi afferrare il suo intimo per l'elastico e, delicatamente, baciarle il buzzo scendendo sempre più giù. L'atmosfera si fa sempre più intensa, le gocce che grondano dalla mia fronte sono a milioni.
Lisa annoda le sue gambe al mio corpo e, con i piedi, si disfa dei miei boxer lasciandomi completamente nudo.
"Vediamo se sai fare di più, Jiminie" mi guarda con un aria di sfida sbottonandosi il reggipetto, mostrandomi il suo seno.
Le tolgo la biancheria intima, metto la mia testa fra le sue cosce per poi baciarle la zona pelvica; accarezzandole il clitoride e sentirla respirare profondamente.
La mia lingua arriva sempre più giù, tra le grandi labbra, sentendo Lisa urlare sempre di più dal piacere. Appoggia i suoi polpacci sulle mie spalle e le sue mani tra i miei capelli arancioni.
Scosto la testa dalla sua zona intima, guardandomi in giro. Mi alzo di scatto e mi rivesto senza dare spiegazioni a Lisa che mi osserva perplessa su quel divano in pelle, testimone di quel che stavamo facendo io e lei. Mi allaccio le scarpe, indosso il giubbotto azzurro e vado via da quella casa chiudendo la porta alle mie spalle per poi salire in auto e dirigermi verso casa.

Il 'viaggio' lungo e silenzioso, io sommerso dai miei luridi pensieri inutili e confusi. Io, sempre più sicuro di potermi autoconvincere. A me Lisa non piace assolutamente, per lei ho solo interessa amichevole; l'ho usata, l'ho trattata una merda, le ho fatto sognare una favola da sogno anche se per me era solo un dramma.
Ho le idee confuse; io sono confuso per colpa di Seojun, delle sue parole, dei suoi sentimenti che prova verso me, di come mi considera, di come abbia preferito dichiararsi invece che vivere nell'oblio. Sono il suo migliore amico, non un conoscente qualunque.
Conosco cose di Seojun che molto probabilmente non sa nemmeno lui, lui conosce fatti miei che io magari non so.
Quel bacio, quel maledettissimo bacio durato a malapena trenta secondi, mi offusca la mia mente già molto confusa di per sé. Attimi fuggenti che però mi hanno reso felice, mi hanno reso amato, mi hanno reso innamorato.
Ma cosa sto dicendo? Continuerò a ripeterlo, a me piacciono le donne. Magari non Lisa ma, prima o poi, troverò la ragazza giusta per me. Seojun è solo il mio migliore amico, solo quello; se a lui piaccio...lo sto facendo di nuovo, sto cercando di autoconvincermi per l'ennesima volta. Ok lo ammetto, forse provo qualcosa per Seojun, qualcosa che però non saprei descrivere: gli voglio un bene enorme, per me è come se fosse un fratello ma qualcosa mi spinge verso lui, qualcosa mi porta a stringerlo forte e ad accarezzarlo.
Ho bisogno di pausa, di qualche momento di solitudine per schiarirmi le idee e il cuore.

Rincaso, appendendo il mio giubbotto sull attaccapanni e posando le chiavi dell'auto e quelle di casa sulla credenza all'ingresso. Mi dirigo nella cabina armadio per cambiarmi, mettendomi il pigiama e andando poi nel bagno per lavarmi i denti. Entro in camera, notando Seojun dormire già, disteso sul fianco destro dando le spalle al mio letto.
Mi siedo sul letto accanto a lui, appoggiando la mia mano sui suoi fianchi morbidi e caldi, per poi appoggiare su di essi la mia testa sentendo leggermente il suo battito. Chiudo gli occhi pensando a ciò che è successo con Lisa, di quanto io sia stato stupido a lasciarmi andare alle sue tentazioni nonostante io abbia dato un rifiuto alla fine. Mi sento veramente una brutta persona.
Il mio migliore amico, o forse non più, aveva tanta fiducia in me ed io gli ho buttato fango addosso andando quasi a letto con un'altra ragazza nonostante sapessi cosa Seojun provasse per me. Potevo aspettare un chiarimento, una futura convinzione da parte di Seo, invece ho preferito lasciarmi andare così facilmente.
Seojun si gira dormendo a pancia in su, mi alzo dal letto chinandomi leggermente per avvicinarmi al suo viso e per dargli quel maledetto bacio che stavo aspettando per capire tutto, o per non capire nulla. Bacio lungo, insomma, dato con tanto amore da parte mia; mi distacco da lui sentendo lo schiocco delle nostre labbra rintronare nella stanza silenziosa, sorrido e vado ad appoggiarmi sul mio letto con gambe e braccia divaricate.
"Sei tornato a casa, finalmente" si improvvisa la voce di Seojun.
Spalanco gli occhi mostrando poi i miei denti in un grosso, ampio, sorriso.

WE WERE SIMPLE FRIENDS. [pjm;]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora