WE WERE SIMPLE FRIENDS. [pjm;]

이십일 | 공식 남자 친구

***Questo momento è il mio momento, ho finalmente ritrovato la felicità ormai perduta***

Mi sveglio lentamente con ancora il rumore delle onde che rimbombano nelle mie orecchie, il verso dei gabbiani intenti a mangiare gli animali viventi in quell'acqua. Scruto qualche adulto in lontananza che si avvicina a noi, quindi mi scosto subito da Jimin. Inciampo in un ramo ormai bruciato, svegliando il ragazzo.
"Cosa è successo?".
"Nulla, sono caduto".
Jimin nota anche lui le persone che affollano la spiaggia.
"Vuoi tornare a casa?" mi chiede.
"Sarà meglio...".
Si alza dal suo telo, lo scuote e lo piega mettendolo poi sotto il suo braccio.
"Andiamo?" dice più a sé stesso che a me, cominciando a camminare.
Avanza sempre di più con i suoi passi mentre io sono dietro a lui, cercando di raggiungerlo.
"Non correre!" gli urlo.
Lui si ferma, mi prende in braccio ridendo e mi porta fino all'auto.
"Dovresti perdere un po' di peso" mi fa.
"Grazie, molto gentile" entro nella macchina.
Sento il cofano aprirsi, Jimin posa il tutto all'interno di esso e sale in auto.
"Ti sei divertito, ieri?" la aziona.
"Tantissimo, probabilmente non mi sono mai sentito così tanto a mio agio...al mare" gli sorrido leggermente, per poi dargli un bacio sulle sue carnose e rosee labbra. Restiamo in silenzio fino a quasi metà strada.
"Ma quindi io e te siamo fidanzati?" gli chiedo, lui deglutisce.
"Ma certo, non penserei il contrario" mi guarda per un istante negli occhi.
Io subito impazzisco, cominciando a 'saltellare' facendo sbandare leggermente l'auto.
"Non fare cosi!" dice lui prendendo il controllo del volante.
"Dobbiamo dirlo a tutti! Inviterò chiunque!".
"Poco euforico il ragazzo".
"Sono ultrafelice!" urlo, praticamente.
Ok, forse la mia reazione è esagerata.

Torniamo a casa, io telefono alle mie due migliori amiche; le invito a passare la serata a casa, le avviso di far venire anche Jungkook, Jennie, Akire e Taehyung. Con gli ultimi due sto legando un po' di più ultimamente, quindi non trovo il motivo per cui non invitarli. Per Jungkook, forse la mia è stata una mossa azzardata.
"Hai chiamato tutti?" mi chiede Jimin con delle buste della spesa tra le mani.
"Sì, verranno assolutamente!" corro ad abbracciarlo affettuosamente, facendogli cadere i sacchetti per terra.
"Dai, il pranzo!" si abbassa per raccoglierle, con le sue guance alte.
"Cosa mangiamo?".
"Sushi!" mi mostra delle vaschette già pronte, provviste anche di bacchette.
Io, in risposto, batto le mani.
"Sushi! Sushi! Sushi!" urlo e corro per tutta la casa, baciando le scatole del pesce crudo.
La apro e comincio ad afferrarne l'interno, poco per volta.
"Mangerò prima te" inserisco nella mia bocca un nigiri.
"Ma che stai facendo?".
"Questo" apro le labbra di Jimin e gli faccio mangiare un'altro nigiri, imitando il suono di un aeroplano.
"Bravo, piccolo di papà" gli arruffo i capelli.
"Li ho sistemati prima!" se li acconcia di nuovo.
Sentiamo bussare alla porta, mi alzo e vado ad aprire.
"Auguri agli sposi!" è Hanna.
"Qui non si sposa nessuno...".
"Ho sbagliato porta, mi scusi".
"Hanna ma, abitiamo solo noi qui!".
"Seo! Auguri, sono venuta al matrimonio!".
"Ma non ci sposiamo".
"Ah" esclama, "Va beh, è permesso?" entra in casa. Dietro di lei, Hikari e Jennie.
"Ma non è ora la festa" dico.
"Ma come" mi fa Hanna.
"È stasera!".
"Ormai siamo qui" si siede di peso sul mio salotto.
"Fa come se fosse casa tua" le dico ridendo, anche le altre due si siedono vicino a lei.
"Volete mangiare anche voi?" Jimin mostra il vassoio con il sushi.
"No grazie, abbiamo mangiato per la strada" afferma Hikari.
"E comunque volevo un cono gelato" dice Jennie, imbronciando il viso.
"Non avevi soldi in tasca" risponde Hanna.
"Ma tu sì!".
"Non volevo prestarteli".
"È mai possibile che non finiate per litigare, voi due?" urlo quasi.
"Ma è lei!" Hanna indica Jennie.
"Comunque, scusatemi ma dovrei andare a togliermi il sale da dosso. Il tempo di fare una doccia e saró con voi".
"A dopo!" agita la mano Hikari.
Entro nel bagno di casa mia portandomi una maglia larga bianca e dei jeans neri, scarpe e biancheria; insomma il necessario. Purtroppo il 'breve tempo' diventa un pomeriggio intero, ritrovandomi ad uscire da quella stanza solo una volta iniziata la festa.