***"Je..." Hanna pronuncia un qualcosa mentre corriamo, fissandomi, per poi rimanere con un espressione da ebete continuando a precipitarsi verso Hikari.
"Ma che cazzo...?" la guardo con aria perplessa, "Tu non sei la solita Hanna..."***Finalmente riusciamo a raggiungere Hikari, afferrandola per un braccio. Vediamo il suo viso girarsi lentamente, intriso di lacrime salate che le creano solchi perfetti sugli zigomi. Le sposto una ciocca di capelli, appoggiando poi il suo volto sulle mie spalle.
"Che cosa succede?" Hanna appoggia una mano sulla testa di Hikari.
La ragazza non ci da risposte, sentiamo solo i suoi singhiozzi.
"Non posso crederci" sussurra.
"Hikari?" domando.
"Kookie non ha mai poggiato una sola mano su di me. Perché mai l'ho fatto io?".
"Cosa hai fatto?" Io ed Hanna non capiamo il discorso.
"Stavamo litigando a casa, una di quelle liti grosse. Ero talmente furiosa che gli ho tirato un ceffone sulla guancia".
"Come mai stavate litigando?" domanda Hanna.
"Non so come sia cominciato il tutto. È un ragazzo geloso di tutti"
"Geloso di chi? alzo il sopracciglio.
"Di te, Seojun".
"Ma com'è possibile".
"Hikari ma spiegagli che con Seojun c'è solo un lagame d'amicizia" dice Hanna serissima.
"Ho cercato di dirgli questo ma non è riuscito a capirmi. Pensa che io e Seo ci vediamo di nascosto, pensa che io accetti i complimenti di tutti i ragazzi che me li fanno, pensa che io non sia più interessata a lui. Sono solo un mucchio di cazzate! Io amo lui, solo lui".
"E come mai gli hai tirato quel ceffone?" chiedo.
"Ecco vedi, era talmente adirato che non ha usato parole proprio belle con me".
"Sai vero che se ti tocca con un dito gli spezziamo la colonna vertebrale?!" urla Hanna.
"Lui non oserebbe mai picchiarmi, quella che si sente una merda in questo momento sono io".
"Hikari, lui è geloso perché è troppo innamorato di te. Guardati, sei una ragazza bellissima" ed è tutto vero, Hikari è proprio una 'bella donzella', così piace ad Hanna chiamarla.
Il viso ovale, gli occhi a mandorla castani, il naso piccolo e con la punta rotonda, le labbra leggermente sottili, i capelli rosa. Insomma una ragazza spettacolare.
"Ma dove la vedi tutta questa bellezza?" mi rimprovera lei.
"Sul tuo volto" si intromette Hanna.
"Voi due siete due cretini" ride.
"Ed è per questo che non riesci a stare senza di noi!" io ed Hanna ci gettiamo su di lei per abbracciarla fino a farla cadere per terra.
"Adesso aiutatemi a rialzarmi!" Hikari ci tende la mano.
Dopo numerosi tentativi la ragazza dai capelli rosa ritorna sulle sue gambe accompagnata da grosse risate.
"Andiamo a prenderci un gelato?" ci chiede.
"Andiamo!" urliamo Hanna ed io.Entriamo nella nostra solita gelateria.
"Buongiorno ragazzi!" ci saluta la gelataia.
"Hey ciao! Per me un latte e fragola" è il mio gelato preferito.
"Per me latte e cioccolato" che poi ad Hanna non piace né il latte né il cioccolato.
"Kinder ed Oreo" urla Hikari, a lei piace sempre esagerare.
"Insomma, i vostri soliti gelati" ride la ragazza dietro il bancone.
"Sì" ridiamo.
Proprio nel momento in cui stavamo andando a sederci al tavolo, sentiamo due voci provenire alle nostre spalle.
"Non pensate a noi?" mi giro lentamente, notando dei capelli biondi.
"Jimin? Kook?" Hanna alza il sopracciglio.
"Sì. Io e Jungkook eravamo in giro e, notandovi, abbiamo deciso di raggiungervi" dice Jimin.
"Mmh, ok. Sedetevi al tavolo con noi allora" guardo Jimin e Jungkook."Ecco i vostri gelati" la gelataia ci porta le nostre richieste, la ringraziamo.
"Ora c'é un problema però. Noi siamo in cinque e i gelati ne sono solo tre" Jungkook fa spallucce.
"Non c'è problema, Jimin può mangiare dal mio stesso gelato" dico io.
Io e Jimin cominciamo a mangiare il latte e fragola mentre Hikari ed Hanna addentano i propri.
"Ed io?" Jungkook ride.
"Ti fotti" Hanna da un altro morso al gelato fissando il vuoto.
"Mmh, non avevo neanche fame".
"Ma non si mangia per fame infatti" scimmiotto.Una volta finito, cerchiamo di far chiarire la coppia di fidanzati, o meglio, Jungkook si è fatto perdonare da Hikari donandole un anello. Gli occhi della ragazza sono lucidissimi, spruzza felicità da tutti i pori. Si danno un bel bacio a stampo accompagnato da nostri 'urletti' e applausi.
"Qui a quanto pare solo loro due sono una coppia felice" ride Hanna.
"In realtà no, io e Jungkook siamo usciti perché dovevo vedermi con Lisa" interviene Jimin; il mio volto si gira di scatto verso lui abbassandosi poi molto lentamente, gli occhi serrati e le orecchie anche.
"Cosa ti prende?" mi chiede.
"Nulla, ho solo mal di testa".
"Comunque, siamo usciti a fare una passeggiata nei negozi" continua a parlare fregandosene di me, "mi ha chiesto di comprarle una bella borsa".
"NON CI IMPORTA!" mi alzo di scatto battendo le mani sul tavolo, "NON CI IMPORTA DELLA TUA CAZZO DI VITA SENTIMENTALE".
"Seo..." mi guarda con una faccia che ricorda quella di un pesce.
"Sei uscito con Lisa? Bravo, vuoi che ti applaudiamo?".
"Ma riprenditi..." mi dice adirato.
"Ah, io dovrei riprendermi..." faccio un grosso respiro silenziandomi per una trentina di secondi, "Scusami, è che non mi sento bene. Vado a casa".
"Ma non puoi andartene così!" mi dice quando ormai sono quasi sull'uscio della porta.
"Sì invece" lo guardo con aria di sfida continuando a camminare, "E ragazze, non venite a cercarmi".
Mi dirigo verso casa. Noto che per strada tutti hanno un sorriso stampato in viso, tutti tranne io. Sono anni ormai che vivo solo, che vivo nell'ombra più assoluta nascondendomi dalla verità, che vivo di lacrime. Non può continuare questa vita, non può continuare così. Io continuo a camminare con quei passi lenti recandomi in una meta a me sconosciuta. non ho neanche voglia di entrare in casa ma sono obbligato. Ci entro sbattendo la porta.
"Casa dolce casa, sì...come no" getto il mio giubbotto sul divano e accendo l'MP3 azionando la canzone 'It takes a fool to remain sane' dei The Ark, è ottima per questa situazione. Indosso le cuffie, mi dirigo in bagno e prendo la scatola del Make-Up di Hikari.
"Questo andrà più che bene" afferro dello smalto rosso e mi dirigo in cucina.
"Sono stanco di vivere così" ripeto questa frase ad ogni spalmata di smalto rosso su ogni mio dito. Una volta finito, agito le mani per farlo asciugare quando sento Jimin entrare in casa.
"Cosa ti è successo?" dice chiudendo furentemente la porta di casa, "E quello cos'è?" nota le mie dita.
"Questo cos'è? È la realtà. Quella che ti ho sempre nascosto, quella che ho nascosto a me stesso".
"Non capisco".
"Non mi meraviglio, tu non capisci mai nulla".
"Cosa vorresti dire?"
"Andiamo, come hai fatto a non accorgertene?".
"Accorgermi di cosa?".
"Di cosa? Vuoi davvero capire cosa?".
"Sì".
Corro da lui afferrando il suo viso tra le mie mani, appoggiando le mie labbra sulle sue.Spazio autore:
Mi scuso per questa lunga attesa ma purtroppo ho avuto un lutto e non ho proprio avuto il tempo di scrivere, mi dispiace tanto :'(
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WE WERE SIMPLE FRIENDS. [pjm;]
FanfictionSeojun, un ragazzo di 24 anni innamorato del suo migliore amico Jimin. I due si sono conosciuti al primo anno d'università, frequentando gli stessi corsi avevano molte opportunità per incontrarsi e fermarsi a chiacchierare. Lui non è mai riuscito a...