열한 | 파자마 당

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***Ho pensato solo a lui, penso solo a lui, mi manca da morire***

POV: SEOJUN

Siamo ancora a casa di Hanna quando io ed Hikari salutiamo Jennie per poi andandoci a preparare per il 'pigiama party'. Io metto un pigiama bianco e nero ed un panda sul petto, la ragazza dai capelli rosa indossa un pigiama rosa con gli orsetti bianchi mentre l'altra una camiciona del medesimo colore.
Andiamo a lavarci i denti macchiandoci le facce col dentifricio.
"Smettela! Mi sporcate tutta" grida Hikari mentre io ed Hanna continuiamo a giocherellare.
"Ok, lo facciamo solo per te" le diamo un bacio sulla guancia per poi cingerci in un abbraccio forte.
"Non saprei come fare senza di voi'' dico guardandole negli occhi.
Andiamo a sederci sul divano con tanta roba da mangiare durante la lunga nottata: patatine, biscotti vari, cioccolata, snack ricchi di zuccheri, bibite, ecc.
Chiacchieriamo e ridiamo per tutto il tempo cercando comunque di non esagerare. Voglio davvero bene alle due ragazze, fanno parte di me e della mia vita.

La prima, la piú grande, ha origini italiane. I nonni paterni di Hanna sono siciliani trasferitosi qui in Corea prima della nascita del padre della ragazza, per questo motivo ha ricevuto molti pregiudizi. Alle elementari si mostrava già una ragazza adulta: con mentalità aperta e matura, non si impegnava chissà quanto nello studio scolastico ma ha sempre ricevuto voti buoni. Durante quegli anni si era fatta delle amicizie, alcune portate avanti per qualche anno mentre altre no. Passava gli interi pomeriggi a giocare con bambole e giochini vari.
Alle medie portò con sé una sua migliore amica: Young-Jae.
Qui cominciarono gli anni bui; Myung-Dae, all'ora bullo, cominciò a spargere la voce sul 'segreto di Hanna'. La classe, giudicandola 'sangue impuro', la estraniarono molto in fretta lasciandola seduta in quel banco accanto alla cattedra dei professori. Una volta, prendendo spunto dalle stupide usanze giapponesi, le misero su di esso un vaso con un fiore al suo interno. Hanna arrivò in classe, vide il fiore sentendo i ghigni dei ragazzi alle sue spalle, si voltò e vide quel sorriso malizioso di Myung-Dae che la guardava fisso. La ragazza cambiò scuola, anche se non cambiarono di tanto le cose, mentre Young-Jae si allontanò completamente da lei.
Cominciarono le superiori: lei, con scarsa autostima, non si conciava molto. In classe con lei c'era lui, quel bullo, che cominciò a guardarla con occhi diversi forse per il cambiamento fisico assunto da Hanna. Il ragazzo decise di dichiararsi al quarto anno quando ormai la sua cotta era felicemente fidanzata con Im Jae-Bum, suo ex ragazzo, rifiutando con noncuranza la persona che la disintegrava alle medie. La storia con Jae-Bum non durò molto ma lei si affezionò davvero tanto al ragazzo, si dedicava completamente a lui anche se la lasciò sola qualche mese dopo. Lei ne parla ancora bene, gli manca in parte. Da allora non si è piú fidanzata con nessuno, forse, in attesa di un ritorno del suo adorato JB.

Hikari, un nome speciale. Nata a Geumjeong e trasferitasi a Seoul all'età di sedici anni assieme ai suoi genitori. Ha sempre ricevuto voti alti a scuola tranne che in matematica, sua materia piú odiata, in cui non è per nulla brillante. Sin dalle elementari è legata a Namjoon, al tempo suo migliore amico, ma negli ultimi anni si sono persi un po' di vista. Ci ha sempre raccontato di tutte le discussioni che avvenivano nella sua classe del liceo: non sì è mai compattata per bene e si andava avanti con litigate continue, arrivando addirittura a parole pesanti. Hikari arrivò a schiaffeggiare un ragazzo perché prese di mira una ragazza dandole continuamente fastidio; non si sa che fine abbia fatto poi lei, si dice che si sia tolta la vita qualche anno dopo per depressione.
A differenza di me ed Hanna, lei fa le cose seguendo un criterio ed una logica ma soprattutto NON-COMMETTE-STUPIDAGGINI.
Amante dei capelli colorati, ha avuto sempre tinte diverse: cominciando dal rosso scuro al rosa, dall'ottanio al nero, dal biondo platino al lilla.
Non ha mai ricercato l'amore della sua vita anche se, quando conobbe Jungkook al corso di recupero di Matematica, si innamorò subito. Lei gli chiese di uscire e lui accettò, non si vedono tutti i giorni delle ragazze fare il primo passo.
Adesso i due sono fidanzati da due anni, chissà come continuerà la loro storia amorosa.

"Smettila di mangiare tutte le patatine!" urla Hanna.
"Che c'è? Ho fame'' le rispondo.
"Ora che ci penso...ho dei biscotti" dice Hikari nel bel mezzo della discussione.
''Te ne esci così all'improvviso?" io ed Hanna la prendiamo in giro tutta la serata.
"Lasciatemi stare" tappa le sue orecchie per non sentirci.
''La prossima volta dovremmo farlo con tutti".
''Non a casa mia" mi guarda Hanna.

È mattina, abbiamo dormito un'oretta circa. Hanna ci sveglia con delle sue urla.
"TI STAVO ASPETTANDO DA TANTO TEMPO, PICCOLINO MIO!".
Io ed Hikari ci alziamo lentamente ancora frastornati quando notiamo la padrona di casa che parla con un gatto.
"Hikari,Seojun...lei è Ade-Lee o come la chiamo io: Adele".
"Forse era meglio Adelaide" dico.
"Oppure Adeloide" ride Hikari.
"BASTA! NON PRENDETELA IN GIRO! Lei viene ogni tanto fuori casa mia per bere una tazza di latte".
"Perchè non l'adotti?" chiedo.
''A me piacciono i cani...'' mi risponde.
"Lo adotto io! Kookie ne sarebbe felice" si avvicina al gatto.
"NO!" continua ad urlare Hanna dando uno schiaffo sulle mani di Hikari.
"Lasciala stare".
"Mi ha picchiata!" la ragazza dei capelli rosa indica l'altra facendo una voce da bambina.
''Io ora do da bere ad Adele. Intanto, voi buoni a nulla, andate a prepararvi che usciamo a fare compere".
Ci dirigiamo nella camera di Hanna; io indosso una felpa larga nera, dei pantaloni verde milatare strappato e degli anfibi neri mentre Hikari una maglia nera, jeans blu e Timberland beige. Non abbiamo problemi a vestirci uno di fronte l'altro. Ci lanciamo addosso i pigiami per  tempo, aspettando che Hanna si trucchi.

"Stasera usciamo?" ci domanda la ragazza in bagno.
"Andiamo in discoteca?" chiede Hikari.
"Sì!" urliamo.
Usciamo di casa, andando al supermercato lì vicino.
''Cosa potrei mangiare oggi?" si chiede Hanna, "L'unica cosa che sono capace di cucinare" prende del brodo in scatola e va a pagare.

WE WERE SIMPLE FRIENDS. [pjm;]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora