***"Comunque, devi prepararti bene per oggi" mi dice lei.
"Oggi? Cosa accade oggi?".
"È il momento di chiarire, Seojun"***Guardo Hanna con aria confusa, alzo il sopracciglio.
"Chiarire? Con chi? Io non ho discusso con nessuno".
"Hey, tu ricordo che fino a una settimana fa eri innamorato di Jimin col quale hai litigato a breve" fa con un'aria di superiorità.
"Appunto, io ero innamorato".
"Cioè? Non dirmi che ad esso non ti piace più".
"Non ho detto ciò".
"Invece sì" si sistema meglio sulla sedia.
Sento l'acqua nel pentolino salire ad ebollizione, mi avvicino ad essa e inserisco dell'ottimo infuso ai frutti rossi. Inzuppo nell'acqua la bustina di the per far disperdere tutto il sapore, verso il tutto in un bicchiere di vetro e lo servo alla ragazza.
"Adoro esserti amica" annusa la tazza calda sorseggiando appena.
"Io vado a farmi una doccia" avviso cominciando ad avanzare verso il bagno.
"Non allagare tutto e non asciugarti vicino ai miei asciugamani".
"Perché no?".
"Sono di cotone egiziano ricamato a mano..." dice in modo ovvio.
"Oh, e come faccio?".
"Non sono problemi miei" appena detto ciò le squilla il cellulare, ella risponde.
"Chi è?" dico quando Hanna stacca la chiamata.
"Hikari, stanno arrivando. Non hai tempo per farti una doccia" mi spinge in camera da letto e apre la mia valigia sul letto.
"Cosa fai?" mi sento ancora strattonato.
"Vediamo cosa puoi indossare" comincia a tirar' fuori diversi vestiti lanciandone alcuni sul pavimento, ''Ecco, così è perfetto" mi lancia addosso una camicia scozzese, un jeans nero con degli strappi e delle Timberland camoscio. Mi scosto dal viso la camicia gettatami, noto Hanna con degli strani occhiali da sole.
"Ma cosa?" alzo il sopracciglio. Lei, in risposta, arriccia le labbra e mette una mano sotto il mento.
"Ma sono i miei?!".
"Sì, mi piacciono molto" li abbassa sul setto nasale mostrando poco gli occhi. Mi tolgo da dosso il pigiama e indosso gli abiti consigliati da Hanna, lei mi aiuta a sistemarli al meglio.
"Aggiusta il colletto, tira un po' su quei pantaloni..." mi pettina anche i capelli. Mi da una boccetta di un profumo e me lo spruzza un po' addosso per rendere il mio odore aggraziato. Suona il campanello quando finisco di allacciarmi le Timberland; entrano in casa Hikari, Jungkook, Jimin ed un altro ragazzo. Mi dirigo anch'io all'ingresso salutando tutti agitando la mano, tranne Hikari che saluto con un bacio sulla guancia.
"Lui chi è?" fisso il ragazzo nuovo.
"È un mio amico, voleva compagnia così l'ho portato con me" mi fa Jungkook.
"Perfetto, come mai siete qui?" continuo.
"Per noi" risponde Jimin abbassando un po' la zip della sua felpa bianca, da sotto di essa si intravede la t-shirt nera che gli regalai al suo compleanno.
"Potevamo farcela da soli senza il vostro aiuto" guardo tutti.
"No, siete entrambi troppo orgogliosi" Hanna alza gli occhi al cielo.
"Io lo ammetto a differenza di altri. E poi mi stavo anche dimenticando di te" fisso di nuovo Jimin.
Ovviamente tutto quel che stavo dicendo erano menzogne; alla sua sola vista mi sono sentito con il cuore esplodere, è bellissimo, vado avanti con la convinzione di dimenticarmi di lui ma non riesco. Non posso non portarlo nel mio cuore, non posso far finta di una sua esistenza, non posso non amarlo. Ecco, si è spostato un ciuffo di capelli, ho il cuore a mille.
"Quindi potrei andarmene senza che tu ci rimanga male?" dice Jimin.
"N-no" ribatto.
Lui si avvicina a me, mi trascina per un braccio e mi porta in cucina per stare in un luogo privato. Mi fa sedere sul tavolo e si accosta tra le mie cosce afferrandomi il viso con le sue mani.
"Io invece non provo assolutamente questo, Seojun. Io non riesco a continuare così, non riesco a vivere così. Torna a casa, torna da me, torna dal tuo migliore amico'' quasi piange, "So che anche tu provi tristezza per questa distanza, si vede dai tuoi occhi, sono lo specchio dell'anima. È inutile fingere con la bocca quando c'è altro a parlare" mi abbraccia stringendomi forte a sé. Io, con un espressione seria, annodo poco le mie braccia attorno al suo corpo poggiando la testa sulla sua spalla
Jimin ha cominciato a piangere, io gli carezzo solo la schiena per consolarlo ma non ho intenzione di fare di più. Lui alza la testa.
"So quanto sono stato stupido, Seo. So quanto ti ho trattato una merda. Spero che tu mi perdoni se non lo hai già fatto, spero che tu ritorna ad amarmi così come mi amavi prima" si avvicina ancora di più a me col suo corpo, lascia il mio viso e appoggia le sue mani sui miei fianchi cominciando ad avvicinare il suo corpo al mio.
Quella presa mi ricorda qualcosa, un qualcosa di brutto, ho una strana sensazione. Non sono felice di quella situazione, anzi sono abbastanza disagiato.
"Io ti amo, Seo" fa arrivando veramente a qualche millimetro dalle mie labbra. Blocco con la sua mano destra il suo viso mentre con la manca abbasso il colletto della mia camicia mostrandogli l'ematoma violaceo sul collo, con le lacrime agli occhi gli faccio un cenno per attirare la sua attenzione sul livido. Lui, in preda alla delusione, va via di casa afferrando il nuovo ragazzo e Jungkook che nel frattempo manda baci alla sua fidanzata.Mi getto dal tavolo andando a scontrarmi contro i banconi della cucina, provocando un grosso tonfo.
"Che cosa è successo?" mi chiede Hikari accovacciandosi verso me seguita poi da Hanna. Non do una risposta ben chiara, anzi, singhiozzo solamente parole intraducibili. Ormai non sono io a controllarmi, non sono io ad agire, non sono io a vivere.
"Avete continuato a litigare?" mi fa Hanna, io le rispondo scuotendo la testa da destra a sinistra.Le due ragazze si mettono in disparte cominciando a parlare tra di loro.
"Dobbiamo riprovarci, non voglio che Seojun continui a piangere".
"Già, non voglio che Seojun continui a vivere da me. LUI-VUOLE-DORMIRE AL-MIO-FIANCO!".
Hikari le da una gomitata leggera per poi riavvicinarsi a me.
"Allora, domani riproviamo a farvi incontrare. Dovete agire con cautela e non fare le cose troppo in fretta" mi asciuga le lacrime che rigano il mio volto.
"Oggi verrai con me, devo scattare qualche foto per un set fotografico. Magari ti distrai" parla Hanna.
"Che ne dici, vuoi andare con lei?" mi domanda Hikari.
"S-sì" rispondo io.
Le due ragazze aiutano ad alzarmi e mi fanno sedere attorno al tavolo, mi danno un fazzoletto per asciugare i miei zigomi. Hikari ci saluta e va via mentre Hanna rimane al mio fianco ad accarezzarmi la testa.
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WE WERE SIMPLE FRIENDS. [pjm;]
Hayran KurguSeojun, un ragazzo di 24 anni innamorato del suo migliore amico Jimin. I due si sono conosciuti al primo anno d'università, frequentando gli stessi corsi avevano molte opportunità per incontrarsi e fermarsi a chiacchierare. Lui non è mai riuscito a...