Capitolo 6

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Dopo scuola T/N si trovava in classe dato che erano appena finite le lezioni e si stava preparando per uscire quando dalla porta entrò il suo compagno che lei reputava "Kawaii". Ogni volta che
Midoriya faceva qualche smorfia, o sorrideva, lei lo pensava. Non poteva pensare ad altro. (Midoriya è il mio piccolo bambino kawaii 😍)
E iniziò la fine del mondo.

Kirishima: HEY MIDORIYA!!! OTTIMO LAVORO!
Midoriya: Eh?!
Kirishima: Beh, sei stato entusiasmante!

T/N non ne voleva saperne di rogne quindi si preparò in fretta e uscí dalla classe. Appena arrivò alla porta d'ingresso, vide davanti al cancello d'entrata Bakugō che se ne andava infuriato. T/N pensò che era uno sempre scazzato.

T/N: forse non dovrei parlare con lui... se inziassi ad arrabbiarmi... non ci devo neanche pensare...

Pensò bene di nascondersi dietro a una colonna e di aspettare che se ne andasse. Ma arrivò Midoriya che lo fermó.

Midoriya: Kacchan!
Bakugō: MH?
Midoriya: Questo è tutto quello che devo dirti... il mio quirk... mi è stato donato.

Bakugou e T/N spalancarono gli occhi sorpresi.

T/N: *pensiero* i-impossibile...

Midoriya: Ma non posso dirti da chi. Questa è la verità! È vero questa potrebbe sembrarti una buffonata...! Inoltre non sono ancora bravo a controllarlo. Quindi... un giorno raggiungerò il pieno controllo del suo potere. E allora ti sorpasserò.

T/N: non è da Midoriya dire queste cose...

Bakugō: Cosa diavolo è... un quirk "donato"...?! Cosa diavolo stai cercando di dirmi?! Sei venuto a prendermi per il culo?! Eh?
Allora? Oggi... HAI VINTO TU NERD DI MERDA! QUESTO È TUTTO!!! Questo è tutto... MERDA! BASTARDI! DA ADESSO IN POI IO... DA ORA IN AVANTI
SARÒ IL NUMERO UNO!!!

T/N che era ancora dietro alla colonna vide Bakugō con le lacrime agli occhi.

T/N: forse... anche lui... è come me...

Appena la strada fu libera T/N si mosse a tornare a casa.

Arrivata a casa notó che non c'era nessuno. Pensó che fosse abbastanza strano, a quell'ora dovrebbero essere giá tutti lí, quindi giró un po' casa e non trovando veramente nessuno, decise di andare in camera sua.

Era da un sacco che non era a casa da sola. Decise di riposarsi sul suo letto, dato che durante la notte la madre le dava un sacco da fare e così lei non riusciva a dormire molto. Questo spiega le sue marcate occhiaie che le rendevano gli occhi ancora più grandi di quello che erano già.

E finalmente si addormentò. Dormì e sognò. Che belli i sogni. Quelle mete che tutti tentano di raggiungere ma che in realtá nessuno riesce neanche a vedere. Quelli che Dante Alighieri rappresenta come "stelle".

Era da tanto che T/N non faceva un sogno.

Quando si svegliò ormai era mattina. Erano più o meno le 6:30 del mattino.
"Strano... perchè ieri non mi hanno svegliata?" Pensò la ragazza mentre si alzava dal letto e si preparava per andare a scuola. Prima di uscire diede un'occhiata alla camera dei genitori.

Erano entrambi nel letto con molte bottiglie di Vodka vuote sparse per la camera, con qualche mozzicone di sigaretta qua e là e con qualche siringa sul comodino.

T/N sospirò rassegnata, appoggiò sul pavimento il suo zaino e si mise a pulire le loro robaccie. Raccolse tutte le bottiglie e le buttò nel cestino, accumulò i mozziconi e li mise nel portacenere e infine le siringhe le pulì con un panno stando attenta a non pungersi o, peggio, infilzarsi e le rimise nel loro cassetto. Poi riprese lo zaino e si incamminò verso la scuola.

"SORRY" Todoroki Shouto X reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora