Capitolo 10

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POV LEVI
Mi sono appoggiato alla parete nel tentativo di rilassarmi. Sono seduto su questo gradino da un po' ma all'improvviso sento aprire la porta. Mi nascondo e guardo con disgusto Erwin trascinare con la forza quel moccioso piangente.

-S_salvat_emi-sussurra piangendo mentre viene trascinato su per le scale con forza disumana dal biondo che lo tiene per i capelli e per il braccio. Il dolore che sta provando Eren credo sia molto...

Un tonfo al cuore e una rabbia incontrollata fa capolino nella mia mente. Non devo immischiarmi, sono affari suoi. Eppure, se non l'aiuto cosa gli farà quel porco?

Le mie gambe sono come incollate al pavimento, stringo le mani in un pugno saldo facendo diventare le nocche bianche per la troppa pressione usata.

Nessuno.Tocca.Quel.Che.È.Mio.

POV EREN
Piangere non serve a nulla. Me lo sono sempre ripetuto. Eppure se non piango come posso mai sfogare la mia rabbia? La mia tristezza...

Il dolore aumenta e la presa del biondo si fa più forte quando finalmente(per modo di dire) arriviamo alla sua stanza. La apre e mi ci butta dentro per poi richiudere la porta a chiave.

Si slaccia la cintura mantendo un ghigno insopportabile sul viso.

-Se sei Gay non penso che ti dispiaccia tanto prendere un cazzo in culo, no?- ridacchia per poi afferrarmi il colletto della maglia e alzandomi all'altezza del suo viso -NO? Rispondi!- sbraita avvicinando i nostri volti.

Non mi umilierò ancora di più. Preferisco non rispondere.

-Ah, vabene- si affretta a spogliarsi per poi buttarsi su di me a cavalcioni- Non parlare, fa come ti pare, tanto tra un po' urlerai il mio nome chiedendomi di piú- un altro ghigno si forma sul suo volto.

Non riesco a trattenere le lacrime che ora escono copiose dai miei occhi.

-Che fai? Piangi?-scoppia in una fragorosa risata iniziando a spogliarmi.

Io, come un cretino, lo lascio fare sentendomi troppo debole per oppormi, come se fossi ancora quel piccolo bambino che sorrideva al padre mentre quest'ultimo lo portava in camera assicurandolo di avere del cioccolato per lui. Lo stesso bambino che aveva poi ricevuto schiaffi e calci senza saperne il motivo. Lo stesso bambino che era poi stato violentato dal padre, arrivando quasi in fin di vita.

Mi sentivo ancora quel bambino, perso, deluso, spaventato, inutile e debole.

A risvegliarmi dai miei pensieri fu una botta secca da parte di Erwin che era appena entrato dentro me senza preavviso.

Urlo dal dolore. Cavolo se fa male! Un bruciore tremendo si espande nel mio basso ventre e il bacino mi fa male, ma un male cane.

-Bravo, urla puttanella, urla!- inizia a spingere già ad una velocità elevata, non ho tempo per prendere il respiro.

"Papà smettila"
"Papà che ho fatto?"
"Papà fa male!"
"Papà non mi sento bene"
"Papà voglio la mamma"
"Papà perchè?"
"Papà..."

Calde lacrime salate scendono sul mio viso mentre trattengo le urla di dolore portandomi le mani sulle labbra e premendo. Stringo gli occhi chiudendoli al massimo e cercando di mandare via la mia stupida ed ingenua voce di un bambino.

Erwim viene un paio di volte ma non sembra volersi fermare. Sono sfinito, mi fa male tutto, non riesco a muovere un singolo muscolo, non riesco nemmeno più a piangere o urlare. Mi consolo
Guardando il soffitto mentre questo maiale continua ad abusare del mio corpo.

-Ma che caz_- sento Erwin fermarsi e poi lo vedo cadere a terra lontano da me.
Guardo con i miei occhi ormai vuoti la causa di quel benedetto distacco.

Mi si illuminano gli occhi quando noto la presenza di un ragazzo basso e corvino che guarda furente il biondo dopo avergli assestato un pugno in pieno viso.

-L_Levi...?

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Spazio autrice

LEVIIII QUANTO TI CI VOLEVA PER SALVARE EREN?!
E quindi... "Nessuno.Tocca.Quel.Che.È.Mio."
Eh Levi? 😏

Iniziamo a ragionareeehh
😂♥️al prossimo capitolo mie cari fan dell'Ereri!
Vi voglio benee

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Ciauuuuu

I'M YOUR, YOU'RE MINE #ERERI/#RIREN (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora