Ran e Sonoko nella leggenda

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I due bambini andarono insieme dalla madre, mano nella mano.

«Mamma, ci racconti la leggenda di Tsuki e Ohoshi?» chiese la femminuccia con quegli occhioni che imploravano e facevano intenerire sempre la madre.

«Di nuovo?» chiese divertita la donna, che aveva raccontato ai due bambini quella leggenda, proprio il giorno prima.

«È bella!» esclamò il bambino convinto, supportando la sorella.

«E se invece vi raccontassi un'altra versione di quella leggenda?» chiese la madre sedendosi a terra, in modo che fosse alla stessa altezza dei suoi bellissimi figli.

«Esiste un'altra versione?» chiese la femminuccia più piccola, che aveva la stessa pelle scura e gli stessi capelli castani del padre.

La madre la avvicinò a sé mettendosela in braccio, mentre il bambino si sedette di fianco a loro.

«È successo a me e a Ran...»

«Ran-neechan ti ha rinchiuso in una bara di pietra?» chiese sconvolta la bimba, facendo scoppiare a ridere la madre.

«No tesoro, – disse la donna dopo essersi ripresa dalla risata – ma se non fosse stato per lei non sarei qui a raccontarvelo.»

«Dai racconta!» disse eccitato il maschio mettendosi le manine sotto il mento e poggiando i gomiti sulle gambe.

«Eravamo in un viaggio in crociera insieme a tutti e per passare il tempo abbiamo deciso di giocare a nascondino; a me era toccato contare assieme ad un'altra persona e dopo aver finito di farlo ci siamo divisi per cercare tutti. Non ci mettemmo molto a trovare tutti, ma ovviamente la più difficile fu Ran.»

«Ran-neechan gioca bene a nascondino!» disse decisa la bimba che conosceva le doti di Ran quando giocava con loro.

«Parecchio brava, e lo era fin da piccola, – disse con un sorriso la madre – così per cercarla l'altra persona ed io ci siamo divise, ma successe un imprevisto. Quando andai nella stiva delle scialuppe qualcuno mi colpì alla testa e persi i sensi.»

«Ti voleva fare del male?» chiese il bambino sempre più curioso.

«Non credo, semplicemente ero nel posto sbagliato al momento sbagliato. Comunque, quando ripresi i sensi mi ritrovai rinchiusa in un posto lungo e stretto.»

La bambina in braccio a Sonoko trattene il respiro e poi parlò.

«La bara di pietra...»

«Esatto, era una cassa di metallo che si tiene nelle navi da crociera dove ci si mettono le persone morte.»

«Perciò Ran ti è venuta a salvare?»

«Sono venuti tutti in realtà, mi chiamarono attraverso una ricetrasmittente e gli dissi dove mi trovavo, ovviamente non sapevo in che luogo ero, gli dissi soltanto che avevo freddo e che mi trovavo in una scatola lunga e stretta. Per fortuna mi trovarono in tempo.»

«Wow che storia!» disse entusiasta il bambino, mentre i suoi occhi verdi come quelli della madre si illuminavano.

«Ran rimase tutto il tempo vicino a me, finché non mi ripresi del tutto.»

«Proprio come Tsuki e Ohoshi.» sorrise felice la bambina.

14/03/14Eccomi di nuovo qui con un altra fanfic per la domenica delle leggende

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14/03/14
Eccomi di nuovo qui con un altra fanfic per la domenica delle leggende.
Per chi fosse interessato, la scorsa settimana sono arrivata seconda.
Ma la ff arrivata prima era stupenda e commovente e consiglio a tutti di andarla a leggere.
Spero che anche questa vi piaccia ^^
KiarettaKid

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