Capitolo 22

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"_pronto, Harvey?_"
"_Carola vieni a casa mia subito. É urgente._"
"_arrivo...ma sappi che se è uno dei tuoi solito scherzi ti ammazzo_"
"_secondo te ti mandavo 23 messaggi per scherzo? Beh...in effetti...si, ne sono capace. Ma non è questo il caso. Fidati._"
"_ok, 2 minuti e sono da te_"
*fine chiamata*
"Devo andare" dico salutando i ragazzi
"Vuoi che ti accompagni?" Dice mia madre
"Nha, vado io" la ferma Rye
"Già, hai fatto un viaggio lungo. Tieni le chiavi di casa mia. Riposati. Ci vediamo dopo" dico lasciandole un bacino sulla fronte
"Va bene...
EHY TU! TRATTAMELA BENE EH" dice riferendosi a Rye
"Sissignora, non si preoccupi. È in buone mani" dice mettendo un suo braccio sulle mie spalle
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"Scendi anche tu?" dico aprendo lo sportello della macchina
"Ok, ma sappi che se gli salti ancora addosso non so come potrei reagire" sbuffa
"Scemo." mormoro
"Andiamo dai" scende e mi molla uno schiaffo sulla chiappa
"Ahi! Fai male con quelle mani da muratore!" urlo
"Gne gne gne" mi imita. Serio Rye? Mi stai imitando?
*din don*
Ci apre Harvey. È conciato malissimo. Appena mi vede non fa caso nemmeno a Rye accanto a me che si fionda tra le mie braccia e inizia a piangere come un bambino spaventato.
"Harvey, che succede?! Perché sei così?! Chi è stato?!" entriamo e Rye chiude la porta. Ci sediamo sul divano e aspetto che finisca di asciugarsi le lacrime per iniziare a spiegarmi il perché è conciato così.
"Allora? Sto ancora aspettando" dico guardandolo negli occhi
"È-è stato J-Jus-stin" dice a singhiozzi con le lacrime agli occhi
"COSA?! CHE HA FATTO?! PERCHÉ?! COME?!" urlo alzandomi di botto dal divano
"Chi è Justin?" mi guarda male Rye
"Ne parliamo dopo, ok?" lo supplico con lo sguardo
"E va bene." dice con un po' di delusione
"Dove è stato? Come e quando? Devi dirmi tutto" supplico Harvey guardandolo negli occhi
"Stavo facendo un giro in piazza quando mi si avvicina lui chiendomi una cosa che, ovviamente, non gli avrei dato" prende fiato
"Cosa?" chiedo curiosa
"Te" mi guarda
"Come te?" mi dice Rye che sta esplodendo dalla rabbia
"R-Rye. Devi sapere che Justin è un brutto verme che non fa altro che molestare ragazze ingenue" sputo
"E che vuole ora da te?" chiede irritato Rye
"Ci aveva provato anche con me. Ma io non ho ceduto. Non te ne ho mai parlato perché sapevo che avresti reagito così. Perdonami" abbasso lo sguardo.
Mi abbraccia.
"Ma ora pensiamo a te" dico andando a prendere cerotti e disinfettante per medicare Harvey.
Li sento chiacchierare ma non capisco cosa si dicono

*Rye's p.o.v.*
Carola se n'è andata.
Nella stanza rimbomba un silenzio assordante.
L'imbarazzo fra noi è qualcosa di assurdo.
Non possiamo restare così per tutto il tempo, quindi mi faccio coraggio e rompo il ghiaccio.
"Allora...questo Justin...che vuole da lei?" deglutisco
"Non lo so...
Ma mi fa paura pensarla da sola con lui.
E se dovesse conciarla cosi?" dice indicandosi
"Devi promettermi che non permetterai a nessuno di sfiorarla..." mi guarda negli occhi
"Prima di stare con te la proteggevo io...ma ora ci sei tu. È compito tuo. Promettimelo" continua
"Te lo prometto" dico. Sento che quella vale più di altre mille promesse.

*Carola's p.o.v.*
"Ragazzi, tutto bene?" sono un po' timorosa. L'ultima volta stava scoppiando la terza guerra mondiale
"Si tutto bene" mi guarda Rye dandomi un bacio sul nasino
"Ho portato lo stretto necessario" rido guardando Harvey che mi fissa scioccato per la 'valigia' enorme che ho portato
"Sono due lividi...non un'operazione!" urla Harvey
"E ALLORA LA PROSSIMA VOLTA TI MEDICHI TU!" sbuffo girandomi dall'altra parte, dandogli le spalle
"Daiii non fare così..." si alza dal divano e da dietro mi abbraccia.
Guardo Rye con la coda dell'occhio ma lo vedo sereno. Tranquillo. Non gli da più fastidio un suo abbraccio. Magari va davvero tutto bene.
"Dai siediti che ti curo ste cose" gli ordino e così fa

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