I'm back!
A parte gli scherzi, sono ritornata più o meno. Mi dispiace di avervi fatto aspettare molto, ma sono veramente travolta dallo studio. Questo capitolo sarà un po' "strano" rispetto agli ultimi, ma spero vi piacerà lo stesso.
Vi lascio alla lettura, alla prossima.JUNGKOOK's POV:
17 novembre 2019, domenica ore 15:16 - Busan
L'edificio era molto alto e all'interno regnava una ricchezza ostentata in modo quasi grottesco. I lunghi corridoi, appena affrescati di bianco, erano gremiti di uomini e donne che indossavano camici bianchi o uniformi da infermieri che probabilmente venivano stirati ogni mattina. Jimin mi strinse la mano con tanta forza che continuai a cercare di sfilarla finchè non allentò la presa. Mentre attraversavamo l'enorme atrio in direzioni degli ascensori, avevamo entrambi i palmi delle mani sudati ed appiccicosi. Esaminai l'elenco dei piani e premetti il pulsante del settimo piano. Sette, numero fortunato stando alle credenze di mia nonna.
- Ma perchè siamo venuti fino a qua? - sospirò Jimin, appoggiandosi alla parete di fondo dell'ascensore, che ospitava solo noi due in quel momento.
Sbuffai e gli andai vicino. - Lo sai benissimo il perchè. È arrivato il momento -.
- Secondo me è troppo presto - disse, seccato.
Lo guardai negli occhi con aria di sfida. - Ah, davvero? Dobbiamo parlarne ancora? Perchè penso che la notte scorsa fossi tu quello che piangeva in preda ai sensi di colpa tra le mie braccia -.
Jimin dilatò le narici e digrignò i denti al punto che riuscii a percepirne il rumore. - Lo sai che ero scosso per quello che mi hanno detto -.
Mi avvicinai premendo il petto contro il suo ed intrappolandolo contro la parete metallica dell'ascensore. Posai una mano sulla sua guancia pallida e accarezzai il suo viso, costringendolo a guardarmi negli occhi. - Lo so che per te è stata una giornata terribile e stressante, Jiminie. Ma purtroppo non mi piace vederti assente, perso nei tuoi pensieri. A volte ti vedo mentre combatti una lotta invisibile con le tue insicurezze, ma penso che da adesso in poi devi affrontare la vita a testa alta senza farti bloccare dalle tue paure. Io ci sono, sempre e comunque. Jimin, sono qui per te -.
Jimin mi abbracciò, nascondendo il volto nell'incavo del mio collo. - Lo so, ho già toccato il fondo un paio di volte a causa delle mie stesse paure. Non so neanche come tu faccia ad amarmi, tanto meno stare al mio fianco. Sono un maledetto egoista, ma farò tutto quello che posso perchè tu rimanga con me. Ti prego, Jungkook, non lasciarmi mai.. -.
Feci un respiro profondo e gli diedi un bacio tra i soffici capelli biondi. - Non ti lascerò mai. Non potrei mai farlo e te lo assicuro perchè sei tu il mio mondo - gli promisi, prima di afferrargli il viso con entrambe le mani ed osservare i suoi occhi già lucidi. Mi abbassai verso la sua direzione, Jimin si sollevò leggermente sulle punte e allacciò le mani attorno al mio collo. Poi ci baciammo, a lungo, con forza, con tutto l'amore che provavamo e che avevamo dovuto trattenere dentro di noi per troppo tempo.
Ci fu un trillo e noi interrompemmo il bacio, entrambi con le guance velate di rosso. Le porte dell'ascensore si aprirono, così uscimmo mano nella mano, uniti da una nuova consapevolezza: quella notte, appena trascorsa, aveva sancito l'unione definitiva dei nostri cuori, delle nostre anime.
Ed era terribilmente bello vedere Jimin senza una maschera. Ora non nascondeva più i suoi dissidi interiori, ma si mostrava per quello che era: con le sue gioie ed i suoi dolori. Il nostro rapporto aveva raggiunto la giusta maturità, ed ora eravamo pronti a condividere il peso delle responsabilità insieme.
STAI LEGGENDO
Shameless ~Jikook [completa].
FanfictionJimin non è così innocente come può sembrare e, più di tutti, Jungkook è colui che lo può confermare. - Mi vuoi? - chiese Jimin al più giovane, avvicinando il suo viso a quello di Jungkook. Quest'ultimo non riusciva a distogliere lo sguardo dagli o...