"L'amore è quella cosa che anche quando poi saremo stanchi, troveremo un modo.."
12 novembre 2019, martedì. Seul - quartiere universitario Daehakno
16:07.
Osservai infastidito l'orologio che avevo al polso, mentre il mio piede batteva costantemente contro la gamba del tavolo di legno di faggio. Non riuscivo nemmeno a stare seduto composto, continuavo ad agitarmi sulla sedia e a far ruotare sapientemente la penna tra le dita della mia mano destra.
16.08.
Sbuffai per l'ennesima volta e misi la penna dentro l'astuccio, chiudendolo subito dopo e facendolo scomparire dentro lo zaino nero. La lezione di Storia medievale doveva concludersi ancora otto minuti fa, ma il docente con il suo bel panciotto color prugna continuava imperterrito a spiegare la stessa icona di Andrej Rublëv. Il professore, dalla testa quasi calva e dal riporto bruno osceno, sproloquiava già da due ore sullo stesso argomento ed era stato veramente un sforzo sovrumano tentare di non addormentarmi sopra al quaderno degli appunti. Avevo a stento trattenuto l'esigenza di sbadigliargli in faccia e avevo camuffato con un colpo di tosse il tutto.
16:09.
Finalmente il professore aveva decretato la fine delle lezione per la gioia di tutti gli studenti presenti, così mi stiracchiai sentendomi tutto il corpo indolenzito ed esalai un sospiro di sollievo. Subito dopo mi infilai il giubbotto e corsi fuori dall'aula, salutando appena qualche volto familiare. Mi fiondai giù dalle scale, urtai di proposito quel coglione di Yeon Suk ed uscii finalmente dal campus universitario, respirando a pieni polmoni l'aria fredda di novembre.
Mi feci spazio tra i vari studenti e mi incamminai per il viale alberato, stando attento a non scivolare sulla neve ormai ghiacciata. - Ciao Doyun, a domani - urlai, mentre sorpassavo il suddetto ragazzo e correvo giù per via diretto verso la fermata dell'autobus. Per un colpo di fortuna riuscii a prendere il bus di linea e mi ci fiondai dentro senza un attimo di tregua.
Trovai un posto proprio vicino al finestrino, così mi misi le cuffie rigorosamente nere della B&O e mi persi a fissare il paesaggio al di là di quel sottile strato di vetro. Subito mi immersi in pensieri vari e strane congetture. Ultimamente mi stavo interrogando di frequente su cosa volesse dire amare ed ero giunto ad una nuova riflessione: io volevo sperimentare il ruolo di protagonista e non essere semplicemente un personaggio secondario nel grande libro della vita di Jimin. Volevo accompagnarlo per tutte le pagine restanti, essere al centro di ogni suo futuro capitolo ed essere considerato il suo coprotagonista, elemento essenziale per analizzare ed interpretare al meglio l'enigma esistenziale che era il mochi. Volevo essere io la chiave di lettura, il significato nascosto di questo meraviglioso romanzo, sicuramente ricco di suspence e colpi di scena.
[...]
Senza accorgermene, dopo una ventina di minuti, mi trovai già davanti alla pasticceria Dolci Follie e senza esitare un secondo più entrai. Come al solito fui accolto dal solito profumo di pasticcini e da Taehyung con la sua uniforme ben stirata ed il familiare sorriso rettangolare.
- Ciao - disse atono il cameriere, lanciandomi un'occhiata piena di diffidenza e abbozzando un sorriso tirato.
- Ciao Tae - ricambiai il saluto, avvicinandomi a lui in modo guardingo. - Posso parlarti in privato? - aggiunsi in un topo appena udibile solo a noi due.
- Seguimi - mi rispose, prima di voltarsi ed avviarsi verso il retro del locale. Io lo seguii in silenzio, mani in tasca e sguardo basso, fino all'uscita secondaria. Oltrepassammo l'uscio e ci fermammo in mezzo a quel vicolo un po' desolato e da uno strano odore stantio. Tae sì adagio con la schiena al muro della pasticceria e mi fece cenno di iniziare a parlare, dopo aver allentato leggermente la cravatta color blu di Persia.
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Shameless ~Jikook [completa].
FanficJimin non è così innocente come può sembrare e, più di tutti, Jungkook è colui che lo può confermare. - Mi vuoi? - chiese Jimin al più giovane, avvicinando il suo viso a quello di Jungkook. Quest'ultimo non riusciva a distogliere lo sguardo dagli o...